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Et lux in tenebris. Mostre ed eventi per i 100 anni del quartiere Coppedè

mercoledì 3 Aprile 2024 - venerdì 12 Luglio 2024

Et lux in tenebris. Mostre ed eventi per i 100 anni del quartiere Coppedè

sede: Spazio Cima (Roma).
cura: Antonio E.M. Giordano, Roberta Cima.

Nella ricorrenza del centenario dalla fondazione del quartiere Coppedè, progettato e realizzato tra il 1915 e il 1927, anno di morte dell’architetto Gino Coppedè, dal quale prende il nome, la Galleria Spazio Cima intende rendere omaggio al quartiere tra le vie Salaria e Nomentana con una serie di iniziative espositive e di eventi.

Il progetto espositivo “Coppedè: et lux in tenebris”, a cura di Antonio E. M. Giordano e Roberta Cima, è un viaggio, onirico e visionario che, partendo dal quartiere, passa per i luoghi più suggestivi della Città Eterna e, sulle orme di Ulisse e di Proust, è una metafora di ricerca verso la conoscenza dell’ignoto e dell’inconscio sublimen umano ma anche di un tempo perduto e metastorico. Scorci, paesaggi, dettagli e particolari plastici e architettonici rappresentati con un’energia e una delicatezza, che sono il tratto distintivo dei quattro artisti espositori e della loro straordinaria propensione alla bellezza.

dal 3 al 27 aprile
La mostra di Raffaele Canepa
Utilizzando macchine fotografiiche appositamente modifiicate e fiiltri che escludono completamente la porzione visibile della luce, nei suoi scatti Raffaele Canepa esplora oltre i limiti della visione umana, in quella parte di spettro luminoso dove la nozione di colore perde ogni signifiicato e la luminosità è molto diversa da quello che abitualmente percepiamo. Tecnicamente, ciò che mostrano le sue fotografiie è invisibile a occhio nudo. Il tratto piu` caratteristico della fotografiia ad infrarosso è il bianco di cui risplende la vegetazione, contrapposto a cieli scuri e dai forti contrasti. Lo sguardo di Canepa ci introduce al quartiere Coppedè dal vestibolo voltato di via Dora, dove il lampadario in ferro battuto resta in ombra, evidenziata in macchia dalla tecnica ad infrarosso, per focalizzare l’attenzione sul villino delle Fate, capolavoro fiirmato Gino Coppedè, in fondo a piazza Mincio. Particolarmente suggestiva l’immagine fotografiica della Fontana delle Rane, già progettata nel 1915, vista dal basso con la veduta bilaterale del Palazzo detto di Cabiria del 1926 in piazza Mincio 2.

dal 2 al 25 maggio
La personale di Yurifio Damiani
Le opere della personale di Yurifio Damiani sono ispirate alla complessa simbologia dispiegata in ogni angolo del quartiere Coppedè: dall’alveare delle api e dal Gorgoneion dell’anguicrinita Medusa sull’egida di Minerva al capitello fiirmato da Gino Coppedè e alla Vittoria alata che sormonta il Palazzo degli Ambasciatori con il portico di ingresso in via Dora e il lampadario in ferro battuto. L’artista, attraverso il simbolismo cromatico dell’oro, dell’argento, del rosso e del bianco e nero, cerca di riuscire a esprimere dapprima una sensazione di mistero e successivamente un messaggio di rivelazione. In tal senso, rivelazione è intesa quale sinonimo di Illuminazione spirituale, di ricerca della conoscenza, attraverso la quale è possibile raggiungere la libertà. Leit-motiv è la luce, elemento costante di tutte le opere di Yurifio, che simboleggia l’idea di speranza e di bellezza, risplendente anche nelle tenebre; non disgiunta dall’invito a esplorare idee e prospettive sempre nuove.

dal 28 maggio al 14 giugno
La personale di Mauro De Luca
L’artista romano, formatosi alla locale Accademia di Belle Arti e con una lunga e poliedrica attività che ha spaziato dalla pittura alla scenografiia, dalla grafiica all’illustrazione, dal fumetto alla scultura, prende spunto da vedute di prospetti e di dettagli architettonici nonche´ decorativi dell’affascinante quartiere, per immergere in atmosfere suggestive, quali visioni diurne, notturne o vespertine, e reinvestire di emozioni, grazie a contrasti chiaroscurali e cromatici o diffusione tonale o ancora lavorando su una medesima dominante, avvalendosi di diverse tecniche, dall’olio all’acrilico, dall’acquarello alla grafiica.

dal 18 giugno al 12 luglio
La personale di Valerio Prugnola
Dall’attrazione per i monumenti reinterpretati e rivestiti da graffiiti di writer, con le opere di Valerio Prugnola riaffiiora l’attenzione per facciate ricoperte da motivi esornativi plastici e pittorici. Tra di essi emergono chiave di volta di un arco o mensole con mascheroni fiitomorfii e teriomorfii dalle espressioni aggressive e dalle fauci minacciose e digrignanti, mascheroni teatrali simboli della presenza dionisiaca entro timpani di portali traitd’union temporali tra il passato e il presente quali Stargate di accesso a mondi ignoti. Filo conduttore della mostra è l’apertura della cavità orale nata per amplifiicare la voce e costituire un megafono ante litteram nella maschera detta in latino per sona. Non a caso l’espressione spaventosa che atterrisce ed evoca tenebrose atmosfere è anche la griffe che l’artista lascia sulle proprie opere, autodefiinendosi con l’urlo: Shout.

Gli altri appuntamenti in programma
Tra gli altri appuntamenti in programma, un’esposizione con foto di scena di Franco Bellomo per i fiilm di Dario Argento; reading di poesia e letteratura “tra le due guerre” a cura di Claudio Cipriani; una giornata di studio sul quartiere Coppedè con interventi di architetti e specialisti di architettura; concerti di musica classica, contemporanea e jazz di celebri compositori del primo trentennio del XXI secolo.

Dettagli

Inizio:
mercoledì 3 Aprile 2024
Fine:
venerdì 12 Luglio 2024
Categoria Evento:
Tag Evento:
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Luogo

SPAZIO CIMA
Via Ombrone, 9
Roma, 00198 Italia
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Phone
06 85302973
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