sede: Bar.lina (Roma).
cura: Andrea Acocella.
Il corpo femminile è stato (ed è ancora) oggetto di una lunga storia di rappresentazioni e ri- definizioni sociali, la quali, spesso, ne hanno sottolineato la dualità di genere e hanno contribuito a plasmarne l’idea su questioni biologiche.
Tuttavia, nell’era contemporanea, grazie al contributo del transfemminismo e delle teorie queer, emergono nuove prospettive, che sfidano le nozioni tradizionali di genere e cercano un equilibrio interiore tra identità e corpo.
Con la mostra “Crack in time” (trad. creparsi nel tempo), Eva Maleen esplora l’intersezione (o meglio ancora, la crepa) tra gli elementi che pone al paradigma della propria ricerca: corpo fem, identità, tempo ed equilibrio.
“Crack in time” è una riflessione sull’attimo che spesso precede un grande cambiamento; è un momento di stasi, di svuotamento, di vulnerabilità.
È una riflessione sulla fragilità del corpo di tutti
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Eva Maleen lo fa portando a bar.lina due grandi tele ad olio dai colori pastello sovraccariche di simbolismi (Balance, 2023), dove la forma tondeggiante e armonica degli ovali è interrotta dalla presenza di una crepa.
I corpi ritratti sono dipinti con uno strato di olio molto diluito, che dona loro un senso di trasparenza eterea.
Trasparenza anticipata da Du¨nne Haut (trad. pelle sottile): un grande arazzo sul quale è ricamata un’intima poesia: un velo, una pelle, una membrana irrazionale.
Un passaggio obbligato attraverso parole folli che fluttuano vulnerabili ma che alla fine trovano il loro equilibrio sulla grande parete rosa di bar.lina.
Inaugurazione
7 ottobre ore 17:30 – 21:30
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(part.)