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Fabian Edelstam e Max Farina. Gestald, ri-costruzioni d’artista
mercoledì 31 Agosto 2022 - venerdì 30 Settembre 2022
sede: All’Angelo Art Hotel (Venezia).
“Compito dell’artista non è quello di copiare letteralmente tutto ciò che si vede, ma è una funzione intellettiva sulle forme e i colori del vero… L’artista deve anzitutto rinunciare alla speranza di ritrovare nel mondo esteriore il quadro già composto. La verità dell’arte è lontana dalla contraffazione del vero. ”
(Previati – Divisionismo italiano)
La scomposizione come strumento. Lo strumento come metodo per approfondire concetti e realtà che necessitano di essere indagati. La de-costruzione – (per Farina, della veduta più famosa e fotografata al mondo/per Edelstam, dei ritratti di personaggi e opere famose) – serve per catturare ogni elemento con la massima precisione, metterlo sotto attenta lente di ingrandimento e spogliarlo di ogni residuo di notorietà e riconoscibilità per recuperarne lo spirito originario; la vera essenza di ciò che stiamo guardando. La natura artistica più autentica, per dirla come Previati, non risiede in una copia della realtà, ma nella ri-elaborazione della stessa attraverso l’occhio dell’artista, sia esso pennello od obiettivo fotografico. Rielaborazione come ri-costruzione dunque, per generare un’immagine rinnovata nel significato più vasto e complesso. Come la teoria della Gestalt secondo cui “il tutto è superiore alla somma delle singole parti”, così l’opera finita risulta superiore al dato di partenza non certo nel suo valore assoluto ma nel rispetto dell’intenzione artistica.
Ma cosa accade nel processo di rielaborazione? Nella ri-costruzione dei ritratti di Edelstam qualche tessera è assente, qualcun altra invece è in procinto di staccarsi, in bilico tra la superficie mosaicata e lo spazio reale. Nell’opera di Farina la ri-organizzazione degli scatti fotografici manca di una perfetta congruenza delle immagini, e la presenza di qualche ripetizione ne amplifica la sensazione di smarrimento. Lo scarto tra il lavoro finito e il reale dato di partenza è tanto evidente quanto necessario per far scaturire dall’opera appena nata, la sensazione di reale vita vissuta. In entrambe le composizioni, la metodologia utilizzata, è funzionale per rendere omaggio al soggetto, sia esso una veduta urbana o un iconico ritratto. Raffigurazioni che esplodono di energia vitale proprio dai quei piccoli dettagli disturbanti, che interferiscono nella logica visiva ordinaria e razionale. Le ricostruzioni di Edelstam e Farina posseggono entrambe la qualità artistica più alta proprio in virtù delle loro imperfezioni; lacune, irregolarità, anomalie, assenze. . . del resto la stessa esistenza umana ci insegna a godere del bene più prezioso in assoluto, la vita, in virtù della sua natura imperfetta e per questo unica.
Isabella Mura
Inaugurazione
mercoledì 31 Agosto ore 18
Informazioni
San Polo Art Gallery, sanpoloartgallery.it
Immagine in evidenza
di Fabian Edelstam (part.)