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Fabrizio Spucches. Once upon a time in 2020
mercoledì 28 Aprile 2021 - domenica 16 Maggio 2021
sede: Scalo Lambrate (Milano).
cura: Nicolas Ballario.
Sappiamo tutti che questo periodo passera` alla storia come uno dei piu` discussi dell’ultimo secolo: la cronaca è stata praticamente monopolizzata dal Covid, ma anche l’arte se ne è occupata cercando di portare questa narrazione in un’ottica metaforica, paradigmatica.
La mostra vuole tentare un azzardo e trovare un punto di incontro tra questi due ambiti: puo’ l’arte essere strumento di rappresentazione della realta`, sottraendo questo primato alla banalita` della comunicazione di massa?
Oltre 100 fotografie per un’esposizione divisa in quattro diverse sezioni, che affrontano il Covid offrendo vari punti di vista, nuovi e sorprendenti, sulla condizione umana in questo periodo.
Scorci della storia contemporanea sotto gli occhi di tutti, ma che spesso non vogliamo vedere: dagli aspetti piu` nascosti della “classe lavoratrice” fino al divario (cresciuto a dismisura) tra ricchi e poveri.
è ancora una volta l’economia a governare il nostro modo di vivere e subire questa epoca?
Ci saranno poi due sezioni iconiche, che strizzano l’occhio alla storia dell’arte: la prima traccia una serie di ritratti surreali, dal sapore rinascimentale, che nei confronti del virus hanno un atteggiamento sacro e profano allo stesso tempo; la seconda è invece una sequenza dedicata al nudo, al tabù che resiste nonostante stia cambiando ogni paradigma.
“Fabrizio Spucches ha capito che per essere un vero artista dell’immagine devi avere un punto di vista e un’opinione del mondo, devi saper analizzare e criticare le cose e gli eventi che ci circondano – scrive Oliviero Toscani nel testo di presentazione – Spucches ha capito che creare immagini non è un’attivita` estetica e autocompiacente, ma deve essere un’analisi sociopolitica della condizione umana”.
Fabrizio Spucches (nato a Catania nel 1987) ha studiato all’Universite` de Picardie Jules Verne di Amiens e all’University for the Creative Arts di Canterbury, e ha collaborato per molti anni proprio con il fotografo Oliviero Toscani, prima di fondare il proprio studio e ricoprire il ruolo di direttore creativo per molti marchi e diventare regista e fotografo di campagne e progetti editoriali. Questa mostra è la sua prima personale e arriva, con un linguaggio ironico e al tempo stesso iconico, a un anno dall’inizio della pandemia. Alcune delle immagini in mostra saranno anche acquistabili presso la Galleria Still fotografia, così come il volume, il cui ricavato sara` devoluto alla comunita` delle Suore della mensa di Milano.
Esposizione promossa dal Comune di Milano e organizzata dall’Associazione Formidabile.