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Fatma Bucak. So as to find the strength to see
mercoledì 17 Ottobre 2018 - domenica 2 Dicembre 2018
sede: Galleria d’Arte Moderna di Palermo (Palermo).
cura: Maria Centonze, Lisa Parola, Agata Polizzi.
Fondazione Merz, in collaborazione con la Galleria d’Arte Moderna di Palermo e il Festival delle Letterature Migranti, presenta in concomitanza con Manifesta 12 il progetto di Fatma Bucak “So as to find the strength to see” a cura di Maria Centonze, Lisa Parola e Agata Polizzi.
La mostra “So as to find the strength to see” sarà l’occasione per attivare una forte riflessione sociale e collettiva: nata in una cittadina nel Sud della Turchia vicina al confine con la Siria, Fatma Bucak lavora su temi quali l’identità, la violenza, la censura, la repressione, l’espropriazione, la migrazione e la mitologia religiosa; la sua storia personale e l’appartenenza alla minoranza curda in Turchia hanno contribuito a formare la sua poetica che sviluppa attraverso installazioni, performance, fotografie, video e ambienti sonori. Dall’osservazione dell’attuale scenario internazionale, nello specifico dell’area mediterranea, e dall’urgenza di una riflessione sulla storia contemporanea, nasce la volontà dell’artista di affermare con il proprio linguaggio artistico forme di resistenza culturali in contesti sempre più autocratici.
Il progetto, nella sua trasposizione palermitana, prevede una proiezione video di grande impatto emotivo e visivo inserita nel percorso della collezione storica della Galleria d’Arte Moderna e alcune installazioni in spazi interni ed esterni del Museo Civico, quali naturali punti di approdo per una ricerca intensamente connessa con i temi affrontati dal Festival delle letterature Migranti.
L’artista – raccontano i curatori – con il suo intervento riesce a dare voce a cronache dimenticate, narrazioni di pensieri inespressi, come un riesame delle “individualità” escluse dalla storia, di minoranze politiche o etniche e di strutture socio-culturali in opposizione al potere.
L’eterogeneità delle opere di Fatma Bucak ci ricorda che l’arte e la cultura sono concetti trasversali che si riferiscono alla memoria, all’identità e all’esperienza collettiva e che se comprendiamo l’arte come spazio dialettico e strumento di ri-significazione, nessuna immagine ha tanta potenza concettuale per rispondere alla crisi culturale che ci circonda e al fallimento di alcuni paradigmi della modernità.
Ufficio Stampa: PCM Studio di Paola C. Manfredi