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Fausto de Marinis. Corrispondenze
sabato 5 Marzo 2022 - giovedì 17 Marzo 2022
sede: Galleria Arianna Sartori (Mantova).
cura: Arianna Sartori.
La mostra personale di Fausto de Marinis intitolata “Corrispondenze si compone di xilografie e dipinti, opere realizzate negli ultimi anni.
“Serate interminabili a parlar con la luna – condiscendente amante – hanno aperto orizzonti di mondi sconfinati intuiti, intravisti o soltanto sognati.
La suggestione panica dei richiami allusivi cattura nei meandri del grande labirinto che porta al primigenio per incontrarvi sempre l’eterno femminino.
I viaggi nel deserto col piacere sottile di perdersi nel nulla sono la via di fuga fuori da questo mondo per ricercarne ancora d’atavica purezza.
Quelle mappe del cielo si trasformano sempre in geometrie visive in incanti formali in complessi paesaggi percorribili solo col cuore del poeta.
Il fascino sottile dei motivi allegorici fa incontrare Jeronimus. a fianco di Matisse che gioca con Gauguin e incrocia il simbolismo col puro colorismo. L’ansia di libertà di chi s’è sradicato e ha scelto d’esser solo – di parlar con Selene, coi Grandi del Passato – si scontra col bisogno di conoscere il mondo.
Colori inusitati di terre, cieli, mari; segni poco leggibili di linguaggi lontani: s’inseguono, s’incrociano vivono un’altra vita di classica pittura.
L’eterna sofferenza che nasce dal bisogno di ritrovar radici si placa qualche volta solamente nell’Arte, nei muti soliloqui delle tele dipinte”.
Enzo Di Grazia
Fausto de Marinis è nato ad Harar, città d’Etiopia, il 23 febbraio 1938, da genitori italiani. Inizia a dipingere in giovane età ed espone in mostre personali e collettive fin dal 1963 operando in risposta ad una forte propensione all’arte. Affascinato dalle tecniche di incisione produce negli anni una serie di opere calcografiche e xilografiche di cui alcune sono ospitate ora in musei e collezioni private. La dimostrata predilezione per la xilografia è decisa da un rapporto che, attraverso un forte amore per Madre Natura, lo conduce a prediligere il legno più che metalli e acido. Ciliegio, cirmolo, tiglio o altri legni diventano matrici per stampe manuali dai toni quasi mai neri per una necessità che ha a che fare con la sua pittura. Gli elementi simbolici espressi con un linguaggio narrativo di forte impronta emozionale, provengono dalle percorrenze in altre terre e dalle influenze che si sono conservate in lui attraverso l’osservazione e la riflessione su linguaggi, costumi, riti lontani e sull’iconografia popolare e colta. Del suo lungo percorso d’artista sono da ricordare alcune opere e alcune partecipazioni a mostre ed eventi significativi: la realizzazione di un murale di 720 mq di pittura su tufo dedicato al mito di Demetra – Persefone ad Enna; il lungo e produttivo rapporto con la Galleria la Roggia di Pordenone; le mostre personali presso gli Istituti di Cultura di Algeri, Zagabria e Salonicco; la mostra Ironia di naufragi allestita nelle sale della Gran Guardia a Verona; la cartella di incisioni ad acquaforte Ventuno lettere alla Luna; la partecipazione alla mostra itinerante La Xilografia Italiana – Dalla mostra internazionale di xilografia di Levanto a oggi 1912-2012; le mostre personali di pittura e grafica a Kormend (Ungheria), Maribor (Slovenia), Cordovado e Verona. Molte sono state le partecipazioni a rassegne organizzate da associazioni italiane e straniere che si occupano di incisione, fra le più recenti si ricordano il Festival Internazionale di Incisione Contemporanea dello Spazio Foyer di Trento; gli eventi organizzati dall’Associazione Liberi Incisori presso il Labirinto della Masone di Franco Maria Ricci e la Biennale dell’Incisione italiana Carmelo Floris a Olzai, in Sardegna.
Inaugurazione
Sabato 5 marzo alle ore 16.00