sede: Galleria Lombardi (Roma).
Fausto Pirandello, esponente della cosiddetta Scuola Romana, si distingue – sin dagli anni ’40 – per l’originalità della sua pittura materica e scabra, che coglie con la densità del suo colore il realismo degli attimi più crudi e impietosi della quotidianità.
“… Al modo pirandelliano, la materia è agra, pur se pastosa” il colore a sua volta, si calibra sulle luci e sulle ombre e sembrerebbe, nonostante taluni particolari farebbero intendere l’inverso, che l’artista non si avvii da un disegno ma, questo, sia in virtù di colore (che diviene forma) che essenzialmente lo evoca. Allo stesso modo dovrà parlarsi di sintesi, una volta di più coniugata in relazione al divenire dell’immagine… ”
(Domenico Guzzi)
“… Le umane forme hanno perduto ogni classica grazia, vivono tormentose nella articolazione dei contorni, nella improvvisazione di un gesto; sono anatomie sviscerate con amore implacabile, pronte allo scatto… ”
(Virgilio Guzzi)
In mostra mostra una selezione delle opere risalenti al periodo realistico-espressionista, significative del travaglio che coinvolse lo stile pittorico dell’artista dall’astratta tassellatura del colore cubista, appresa durante il periodo parigino, a una composizione in cui l’elemento figurativo si smembra, divenendo sempre più evocativo e drammatico, introspettivo e poetico.
Inaugurazione: Sabato 26 Ottobre ore 18