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Federica Gonnelli. Metodologie per la conservazione della memoria

domenica 24 Marzo 2019 - giovedì 18 Aprile 2019

Federica Gonnelli. Metodologie per la conservazione della memoria

sede: Museo dello Zucchero (Nizza Monferrato).

“Metodologie per la conservazione della memoria” consiste in una serie di opere site specific di varia entità, un percorso che si sviluppa in stretto rapporto con lo spazio interno, ma anche esterno, dello spazio espositivo.

Opere bidimensionali, installative e videoinstallative, nate da complesse riflessioni e da fulminee suggestioni scaturite dall’incontro di Federica Gonnelli con la storia della famiglia Pero, dello zucchero e del forte legame che unisce questi due soggetti.
Un legame fatto di passione, creatività, identità, territorio, natura, innovazione, memoria e contemporaneità.
L’attenzione nella ricerca dell’artista si è focalizzata sui vari poteri dello zucchero, che inevitabilmente si sono uniti ad un tema, molto caro a Federica Gonnelli la memoria.
In ogni opera presentata lo zucchero concorre nella conservazione, cura, cicatrizzazione e nutrizione di una traccia, di un luogo, di un evento, di un ricordo, di un oggetto, di una presenza, di un’assenza e della vita stessa.
Il breve percorso espositivo dà vita ad uno spazio dove l’esistenza diventa racconto poetico e simbolico, pur non negando la sua natura terrena e materica.

L’artista mette in mostra una camera delle meraviglie artificiale e bloccata, perfettamente conservata, è il caso di dirlo in questo caso, grazie allo zucchero.
Evocazioni impalpabili che diventano forme dalla consistenza ormai sempre più indefinita e in lenta metamorfosi, apparizioni che appartengono al vissuto e non più alla vita pur facendone ancora in qualche modo fortemente parte.
Densità materiche che ci sono, eppure non sono già più.
La matericità di corpi, oggetti e luoghi è affidata, nella quasi totalità dei casi, al supporto dell’organza, che diventa l’ombra evocativa di ciò che è stato.
Federica Gonnelli tiene le fila tra passato e presente, sul bordo dell’oblio, custodendo i soggetti/oggetti delle sue osservazioni come piccole cose preziose da salvare, in teche e in reliquiari, fragili e silenziosi, su cui si distendono i suoi veli.
Veli d’organza e veli di zucchero, veli che accolgono sguardi e aprono altre possibili visioni.
Le opere di “Metodologie per la conservazione della memoria”, come in generale tutta la ricerca dell’artista, vertono sull’attraversamento di dimensioni fisiche e/o temporali.
Il sapore è quello della Madelaine di un tempo perduto, di cui dobbiamo riappropriarci e che non bisogna disperdere, sforzandoci di guardare oltre il velo.
L’emozione estetica data dall’arte è la base per andare oltre, verso una riflessione che può avere al suo centro temi legati all’attualità e alla società, o più intimi legati al vissuto personale e all’identità di ognuno di noi.
È proprio questo balzo in avanti che Gonnelli chiede agli osservatori che si trovano di fronte alle sue opere, caratterizzate sempre dalla sovrapposizione e dalla trasparenza.
Ogni velo, fotografia a doppia esposizione o video non sono semplici supporti o il risultato di scelte tecniche, ma determinanti elementi nella significazione e nella lettura dell’opera stessa.
Ciascuno di questi elementi mostra, racconta qualcosa di diverso, ma allo stesso tempo impone uno slancio agli osservatori che vogliono scoprire, riflettere e capire cosa vi si cela dentro, dietro.
Oltre il confine.
Quello stesso confine protagonista costante delle opere dell’artista, che ne caratterizza anche il percorso personale, dando luogo ad una ricerca sempre al limite tra le discipline delle arti visive.

Federica Gonnelli è nata a Firenze, città nella quale ha frequentato il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti. Vive e lavora tra Firenze e Prato, dove dal giugno 2011 ha aperto lo studio “Incuboazione”. Dal 2001 ha partecipato a mostre personali, collettive e concorsi in Italia e all’estero. Nel 2006 ha conseguito la laurea, con tesi dal titolo “L’Arte & L’Abito” e nel 2013 la specializzazione in Arti Visive e Nuovi Linguaggi Espressivi, con tesi dal titolo “Videoinstallazioni tra Corpo-Spazio-Tempo”. Dal 2015 ha partecipato alle residenze d’artista a: Mola di Bari – Fondazione Pino Pascali, Cosenza – The BoCs, Castelbottaccio (CB) – Vis a Vis Fuoriluogo 19, Vimercate (MB) – V_Air Museo Must, San Sperate (CA) – Future Frontiers, Zumpano (CS) – Terrae Museo Mae e Palagiano (TA) – Z. N. S. Via Murat Art Container 2° Piano Art Residence. Pratica, quella della residenza, che ha acquisito una particolare importanza per la sua crescita personale e artistica.

Dettagli

Inizio:
domenica 24 Marzo 2019
Fine:
giovedì 18 Aprile 2019
Categoria Evento:
Tag Evento:
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Luogo

MUSEO DELLO ZUCCHERO
Corso Acqui, 254
Nizza Monferrato, Asti 14049 Italia
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