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Felice Barnabei. Centum deinde centum – Alle radici dell’archeologia nazionale

mercoledì 22 Marzo 2023 - domenica 9 Luglio 2023

Science Art Visions
Felice Barnabei. Centum deinde centum - Alle radici dell'archeologia nazionale

sede: Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia (Roma).

Questa mostra è dedicata al fondatore del Museo di Villa Giulia, Felice Barnabei, figura di spicco nell’ambito della Direzione generale dei Musei e degli Scavi di Antichità (1875-1900), Deputato alla Camera del Regno d’Italia dal 1899 al 1917 (XX-XXIV Legislatura) per i Collegi di Teramo e di Atri, Consigliere di Stato dal 1907, Presidente onorario di sezione del Consiglio di Stato dal 14 gennaio 1917.

Si inserisce nell’ambito delle celebrazioni per il primo centenario della sua morte (29 ottobre 1922), avviate dal Museo di Villa Giulia con l’esposizione “Felice Barnabei. Gocce di memorie private” (9 settembre – 10 ottobre 2021), incentrata su un significativo nucleo di materiali ricevuti in dono da alcuni suoi generosi discendenti. La ricorrenza del Centenario è un’occasione per rendere onore e valorizzare colui che ha legato il proprio nome e la propria intelligente ed energica azione al Museo di Villa Giulia, la cui fondazione nel 1889 come sezione extraurbana del Museo Nazionale Romano si colloca nel fervido e contrastato clima dell’Italia postunitaria, in cui si gettarono le basi metodologiche e legislative dell’Archeologia Nazionale.

Grazie anche al consistente apporto di tante memorie familiari (foto, documenti, lettere, biglietti da visita, oggetti) conservate dai suoi discendenti diretti e indiretti e donate o comunque rese disponibili, questa mostra è un racconto dell’articolata vicenda privata e istituzionale di Felice Barnabei, ricca di successi ma anche di amarezze e in cui la storia personale di un uomo fuori dal comune si intreccia e per certi versi determina la Storia con la “S” maiuscola.

Barnabei terrà sempre ben salde le proprie radici nell’Abruzzo teramano e nella natia Castelli, ove nacque il 13 gennaio del 1842 da una famiglia di maiolicari, praticando anch’egli da fanciullo quella nobile arte che fin dal Rinascimento aveva reso celebre il pittoresco borgo alle pendici del Gran Sasso, ma il cui orizzonte era troppo angusto per contenere le passioni, gli ideali risorgimentali, le aspirazioni culturali di un giovane deciso a modificare un destino predeterminato dalla tradizione familiare. Da qui la fuga da Castelli a 19 anni e il suo lungo viaggio (Teramo, Napoli, Firenze, Parigi, Londra, di nuovo Firenze e Pisa con il compimento degli studi universitari, Napoli e Roma), irto di difficoltà e incertezze ma che plasmerà la sua formazione, gli aprirà le porte di circoli intellettuali e salotti mondani, non ultimo quello della Regina Margherita, e culminerà in ruoli di altissima responsabilità in un settore importante della pubblica amministrazione e in una brillante carriera anche nella sfera propriamente politica.

Frequentatore di salotti fin dalla giovinezza, a partire da quello fiorentino di Giannina Milli, Felice Barnabei si rivela presto un piacevole e colto conversatore. Particolarmente importante è la frequentazione di Alessandro Castellani, che lo pone in contatto con il mondo internazionale dei grandi collezionisti e dei direttori dei principali musei stranieri e grazie al quale egli viene inviato a Parigi nel 1878 come membro della giuria dell’Esposizione mondiale di Parigi (Agricoltura, Arti e Industria), da cui ritorna ancora più sicuro di sé, più elegante e raffinato.

Apprezzato e ricercato dalla migliore società, attraverso la frequentazione dei salotti amplia sempre più la cerchia delle proprie conoscenze. La testimonianza più vivida e concreta di questa rete a fitte maglie che lo conduce fino alla Regina Margherita è costituita dalla nutrita serie di lettere e biglietti conservati e messi a disposizione dalla pronipote diretta Margherita Cipparrone. Boncompagni Ludovisi, Borghese, Brancaccio, Caetani, Capranica, Caracciolo, Colonna, Doria Pamphili, Lovatelli, Massimo, Odescalchi, Pallavicini, Sforza Cesarini, Torlonia, sono alcuni dei nomi impressi soprattutto nei biglietti da visita che, vergati a mano con china nera, blu e talvolta anche a matita, snocciolano: appuntamenti; inviti, anche insistenti, a colazioni, pranzi, “punch”; ringraziamenti; messaggi di auguri, di condoglianze e di spontanea cortesia, come quello ad esempio di Calista Lovatelli, che domanda semplicemente “notizie del gatto”, e che restituiscono un’atmosfera cordiale ma anche con qualche punta di sorprendente intimità, nella composizione del biglietto e nel testo.

Uno dei salotti più famosi che Barnabei frequentò per molti anni era quello della contessa Ersilia Caetani Lovatelli, figlia di Michelangelo Caetani, duca di Sermoneta e “Mentore” degli orafi Castellani, che fu la prima donna ad essere ammessa nel 1879 nell’Accademia dei Lincei per i suoi studi di carattere antiquario e archeologico.come ricorda lo stesso Barnabei, In questo salotto convenivano i letterati più insigni di tutte le parti del mondo, ed i più famosi uomini politici; il marito della Lovatelli lo definì la ‘borsà dell’archeologia, “ed io ricordo Theodor Mommsen e Terenzio Mamiani, l’uno autore del Corpus delle iscrizioni latine, l’altro vicepresidente dei Lincei, parlare una sera in casa Lovatelli della necessità di interessare l’Accademia nell’impresa dei supplementi al Corpus delle iscrizioni latine”. Altro salotto culturale, frequentato soprattutto da archeologi, scrittori, artisti e musicisti, fu quello di Wolfgang Helbig, che dal 1887 prese in affitto Villa Lante al Gianicolo, dal 1950 acquistata dallo stato finlandese e divenuta sede dell’Institutum Romanum Finlandiae. In una bella foto dell’archivio della pronipote Margherita Cipparrone, Barnabei è ritratto insieme a Theodor Mommsen sulla scalinata di ingresso della villa.

In una commovente rubrica aggiornata almeno fino al 1909, poiché nella prima pagina, fra le date da ricordare, è riportato il giorno della morte della piccola Cornelia il 18 giugno di quell’anno, sono registrati in ordine alfabetico gli indirizzi di familiari e amici cari, fra cui Cesare e Lucio Mariani. Le splendide foto di “gruppi di famiglia in un esterno”, firmate da quest’ultimo e scattate fra il 1911 e il 1913 nell’incantevole parco del Palazzo Sforza Cesarini di Genzano, immortalano rare visioni di tranquille domeniche in famiglia, strappate da Barnabei ai molteplici impegni di lavoro. Spigolando fra le varie lettere dell’alfabeto di questa preziosa rubrica affiorano però soprattutto i nomi delle più alte personalità del tempo nei più svariati campi della cultura dell’antichistica; fra i tanti: Giuseppe Verdi, Émile Zola, Giovanni Pascoli, Eugen Bormann, Georg Wissowa, Ernest Babelon, Arthur Evans, Heinrich Dressel, Wolfgang Helbig, Salomon Reinach, Hermann Dessau, Stéphan Gsell, Theodor Mommsen. Di quest’ultimo è registrato l’indirizzo privato di Charlottenburg, da cui erano partiti l’invito per Barnabei alla cerimonia di fidanzamento della figlia Marie con Ulrich von Wilamowitz Moellendorff, uno dei maggiori filologi classici, 14 aprile 1878, e, nel 1903, i ringraziamenti per le condoglianze che egli aveva rivolto ai familiari per la morte di questo gigante della storia antica e del diritto romano.

Immagine in evidenza
Disegno giovanile di Felice Barnabei (part.) (part.)

Dettagli

Inizio:
mercoledì 22 Marzo 2023
Fine:
domenica 9 Luglio 2023
Categoria Evento:
Tag Evento:
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Luogo

MUSEO NAZIONALE ETRUSCO DI VILLA GIULIA
Piazzale di Villa Giulia, 9
Roma, 00196 Italia
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06 3226571
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