Gender Fluid

Metti in evidenza il tuo Evento!

altri risultati...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Search in posts
Search in pages

Trova le Mostre e gli Eventi nella tua Città | Segnala il tuo Evento
 

Caricamento Eventi

« Tutti gli Eventi

  • Questo evento è passato.

Felicità della pittura. Edgardo Zauli Sajani da Forlì a Roma

sabato 7 Dicembre 2019 - domenica 2 Febbraio 2020

Felicità della pittura. Edgardo Zauli Sajani da Forlì a Roma

sede: Convento del Carmine di Velletri (Velletri, Roma).

L’Accademia di Belle Arti di Roma, con una scelta dedicata a protagonisti dimenticati della Pittura, propone nella sua sede di Velletri la riscoperta di Edgardo Zauli Sajani (1874-1944), pittore forlivese, con una mostra nel settantacinquesimo della scomparsa.

Autore nel 1929 di commissioni pubbliche di rilievo, quali il Ritratto di Vittorio Emanuele III e il Ritratto di Benito Mussolini (dipinti in mostra) per la residenza podestarile di Forlì, Zauli Sajani si forma a Roma fino al 1897 all’Istituto di Belle Arti con Filippo Prosperi, pittore purista.
All’ingresso nel nuovo secolo Zauli si confronta con la visione divisionista di Balla, come attestano i due studi in mostra: Ritratto di ragazza, Natura morta con frutta.

l refugium di Edgardo Zauli Sajani, uomo schivo e poco incline alle relazioni, per sperimentare la “felicità della Pittura” è Velletri, “sua seconda, carissima Patria”, dove diviene l'”Artista”, apprezzato e stimato da un’intera comunità.
Da qui egli mantiene relazioni con Forlì, inviando sue opere a mostre in Romagna, o realizzando splendide pergamene celebrative di personaggi illustri (Crispino, Longo, Pedriali, Paulucci di Calboli Barone).

La mostra, frutto di studi e ricerche, ricostruisce una carriera d’artista nel contesto in cui si svolse, riportando nella città laziale ben 47 dipinti, in prestito dalla Pinacoteca Civica di Forlì che dimostrano profonda sensibilità d’interprete per gli splendidi ritratti femminili, non immuni dal fascino del decadentismo, e per il paesaggio, raffigurato sempre dal vero con raffinata maestrìa di acquarellista.
Nel Refettorio del Carmine, spicca in mostra il grande dipinto “Azalea. Ritratto di giovine signora”, memore delle atmosfere boldiniane, medaglia d’oro per la Pittura all’esposizione di Forlì (1907), restaurato grazie ad un contributo di Volscambiente, partecipata del Comune di Velletri.
Attraverso gli splendidi Autoritratti ad olio, ben quattro, è possibile seguire la vicenda esistenziale dell’artista, dalla prima gioventù alla maturità; tra i pastelli un magnifico Ritratto della madre, che richiama suggestioni dal Boccioni di primo secolo, e Il fratello Giulio, personaggio di riferimento per i contatti con Forlì.
Notevoli i piccoli dipinti, che catturano scorci di Velletri (Strada con carretto a vino romano; Strada con arco) o dei pittoreschi dintorni (La Sipportica a Cori); le vedute en plein air, in cui il forlivese esprime un vibratile, trepidante sentimento dell’Antico (Arco di Tito) e del paesaggio (Casa con albero).

Le sue attività nella città laziale, restituite dal ricco catalogo, a cura di Marco Nocca sono molteplici: professore di disegno delle Scuole Tecniche, scenografo di film muti qui precocemente prodotti, illustratore di volumi e grafico (sua la Tessera del partito socialista prima della scissione di Livorno del 1921).
Direttore della locale Scuola d’Arte e Mestieri dal 1898 al 1935, egli impegna gli allievi artigiani nelle occasioni particolari in cui la città si presenta all’esterno, restituite dal video in mostra (Esposizione Agricola e di Zootecnia, 1904; Arco di Trionfo per l’ingresso di Vittorio Emanuele, 1927; Festa nazionale dell’Uva, 1930; Visita di Benito Mussolini per l’inaugurazione dell’acquedotto del Simbrivio, 1932), facendo loro raggiungere livelli d’eccellenza nazionale: nel 1943 la Regia Scuola d’Arte di Velletri è tra le eccellenze dell’Istruzione Artistica italiana, con un volume dedicato nella collana Le Monnier.
Già dal 1935 Zauli si è stabilito definitivamente nella città laziale.
In occasione del bombardamento alleato di Velletri del 22 gennaio 1944, il giorno dello sbarco di Anzio, lo studio-abitazione dell’artista, in via Castello viene distrutto.
Ai primi di giugno dello stesso anno, Zauli muore a Roma per emorragia cerebrale, ed è ivi sepolto al Verano.
Nel 1947, per espressa volontà di un gruppo di cittadini, il pittore viene trasferito nel cimitero monumentale di Velletri, in una tomba terranea in evidenza, costruita con una sottoscrizione, in segno di gratitudine per l’opera di didatta qui svolta; gli viene dedicata una strada nel centro urbano.

Catalogo edito da L’Erma di Bretschneider, a cura di Marco Nocca; schede di Gabriele Romani. Contributi di Marco Nocca, Anna Maria Damigella, Francesca Longo, Barbara de Iudicibus, Gabriele Romani, Luciana Prati. Umberto Savo. Schede di Gabriele Romani. Schede Pergamene a cura di Flora Fiorini e Anna Provenzano. Appendice biografico-documentaria di Marco Nocca. Revisione bibliografica: Francesca Sacchini

Dettagli

Inizio:
sabato 7 Dicembre 2019
Fine:
domenica 2 Febbraio 2020
Categoria Evento:
Tag Evento:
, , , , ,

Luogo

CONVENTO DEL CARMINE DI VELLETRI
Piazza Trento e Trieste
Velletri, Roma 00049 Italia
+ Google Maps
Visualizza il sito del Luogo