sede: Rotatoria di piazza Bottesini (Torino).
“Meno dieci gradi, il freddo non frena la volontà! A 10 minuti dall’inizio il campo immacolato attende i giocatori. L’incontro tra la cultura introspettiva nordica e l’extro-vertere della parte più a sud del mondo genera la possibilità: una nuova natura”.
Reykjavik 5 aprile
Il quinto manifesto dell’edizione 2018 di Opera Viva Barriera di Milano dedicato al tema della “diversità”, è l’ultima delle tre opere che hanno partecipato quest’anno al bando e che sono state selezionate dalla giuria composta da Alessandro Bulgini, Christian Caliandro, da Umberto Allemandi, Pietro Gaglianò, Luigi Ratclif e Roxy in the Box.
“-10° minuto” di Francesca Sandroni.
Il desolato paesaggio islandese di Reykjavík si apre improvvisamente a una possibilità, rappresentata dal campo da calcio.
L’arte crea un intero mondo da un semplice ‘interstizio’.
La diversità, dunque, intesa come collasso e insieme incontro di dimensioni diverse e apparentemente inconciliabili: interno e esterno, Nord e Sud, attitudine settentrionale e spirito meridiano.
Questa coesione e convivenza – impossibile a prima vista – è in grado di generare un set improbabile e surreale, una situazione aliena che proprio nella sua “differenza” suggerisce un altro modo di esperire e percepire la realtà.
Così come nel caso delle altre due vincitrici della call (Irene Pittatore e Virginia Zanetti), la diversità viene articolata decisamente come inversione del punto di vista: il ruolo e la funzione dell’arte consistono dunque sempre nello spingerci fuori dalla nostra comfort zone verso una zona scomoda e inedita, imprevista, un territorio che forse neanche volevamo raggiungere.
Quindi nel reimparare a scegliere consapevolmente la terra incognita – nel ricominciare a esplorare.
Un progetto di Alessandro Bulgini
A cura di Christian Caliandro
Promosso da Flashback, l’arte è tutta contemporanea
Ufficio Stampa: Emanuela Bernascone