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Gabriele Zannini. Flamingos
venerdì 21 Febbraio 2025 - mercoledì 2 Aprile 2025

sede: Galleria Triphè (Roma).
cura: Maria Laura Perilli.
Nei lavori di Gabriele Zannini protagonisti sono gli affascinanti fenicotteri ” Flamingos” che si trovano anche nella Valli di Comacchio, terra di origine dell’artista.
Il volatile sembra simboleggiare l’equilibrio quasi a raccogliere in sé elementi quali: l’acqua l’aria la terra il fuoco; una sorta di sintesi riconducibile anche alla profondità del mondo psichico.
L’acqua, dove si immerge, riconducibile ad una sorta di gestualità di purificazione.
La terra si manifesta nella materialità che trascende in questi uccelli in accenni di vanità ed ostentazione nel loro cadenzare.
L’aria, che simboleggia il volo e, quindi, la spiritualità; il fuoco, infine, come energia solare che ci fa rinascere, motivo per il quale il fenicottero è considerato l’animale che conosce il mondo della luce.
Per Zannini il “Flamingos” diventa un totem nel quale confluiscono: osservazione, indagine, errore.
Un foglio bianco animato dove focalizzare segno ed imprevedibilità che conducono alla realizzazione di eterne e nuove composizioni.
Come scrive l’artista: “la realtà, in questo caso la natura, assume un nuovo linguaggio, che liberata dalla mera imitazione e riproducibilità, si carica di un nuovo significato, in una lotta eterna che vede da una parte l’artista e dall’altra la pittura.
“Nei lavori di Zannini è interessante il passaggio dall’immagine ad una sua scomposizione per arrivare a macchie rosa materiche e ricche di sfumature di colore.
In questo passaggio dalla figurazione alla frammentazione dell’immagine, si innesta, altresí, un gesto mancato, un “segno” in assenza che, come sottolinea l’artista stesso, fu descritto pienamente da Freud nell’opera “Psicopatologia della vita quotidiana”.
Nelle sue opere Zannini lascia, infatti, uno spazio al lapsus, quasi a voler tracciare quel segno ” mancato” che porterà inevitabilmente a generare un’altra traccia.
La figura di origine del fenicottero rimarrà comunque, per lui sempre un punto fermo, una base solida dove tornare: un ritorno alla terra e alle sue origini.
La distruzione, la scomposizione, l’esplosione, sono solo un viaggio interiore che va al contrario: dall’ordine al Caos.
Un Caos solo apparente, perché nel mutamento si insinuano reconditi significati, infinite possibilità.
Siamo in presenza di animali esotici, dalla natura ribelle, ma composti al massimo nelle loro eleganti movenze.
Pur in corpi esili dalle bellissime piume rosa sprigionano con i loro voli un’innata potenza.
Il tratto pittorico di Zannini riesce pienamente ad esprimere l’identità di questi flamingos.
Mi hanno sempre affascinato, nella scelta degli artisti, i colori perché ne vedo tutta la carica entusiasta e propositiva di un’anima libera.
Gli animali sono puri, sono liberi, sono come i bambini e nella pittura di Zannini c’è quella ricerca di andare ” oltre il visibile” per rigenerarsi ogni qual volta la vita ci ponga sfide continue.
Inaugurazione
venerdì 21 febbraio dalle 10.00 alle 21.00