![Gabriella Locci. Il tempo che abbiamo attraversato](https://www.arte.go.it/wordpress/wp-content/uploads/2019/02/gabriella-locci-il-tempo-che-abbiamo-attraversato_00.jpg)
sede: Fondazione per l’Arte Bartoli Felter – Temporary Storing (Cagliari).
cura: Alessandra Menesini.
Incidere con morbidezza. E trattare le lastre come fossero fertili lande generatrici.
Gabriella Locci accende di colore la severa pratica calcografica, scalda il fondo candido delle sue carte preziose con rossi annidati in un nucleo nero che si dirada, fa correre un filo bianco – un poco attorcigliato- sul giallo pallido che è terra e oro.
Più lievi tinte acquatiche sfiorano certi pezzi di evanescente lucore su cui posano segni sottili leggeri come piume.
Ci sono, in questi incontri di ombra e di luce, forme arrotondate e linee erranti che con esse si fondono.
E trasparenze e annuvolamenti che riflettono l’animo o il cielo.
Intrichi, distese, spazi vuoti in composizioni che non riproducono il reale ma hanno tuttavia qualcosa di tangibile.
Carborundum, maniera nera, puntasecca, acquatinta, acquaforte: tecniche non di rado mescolate o piegate a nuovi sistemi per opere, eseguite con appassionato rigore, che svelano nei titoli lirici la profonda sensibilità da cui sono scaturite.
Il tempo che abbiamo attraversato include una serie di fiabesche figure femminili datate anni Ottanta e ritrovate in un vecchio studio.
Memorie d’artista?
Anche, e soprattutto il piacere di riscoprire una fase precedente alla magnifica rivoluzione condotta su se stessa da Gabriella Locci.
Conoscitrice della tradizione incisoria e decisa a farne un mezzo pittorico liberato dalle scure atmosfere del pur glorioso passato.
Il torchio si fa docile e audace, nelle sue mani maestre.
Alessandra Menesini