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Gerhard Ludwig Schwarz. Beethoven, nella natura eterna
venerdì 5 Maggio 2023 - giovedì 18 Maggio 2023
sede: Museo Venanzo Crocetti (Roma).
Era usanza nei secoli scorsi, per tutti gli intellettuali europei, approfondire la propria formazione compiendo il Grand Tour, recandosi in Italia e nelle sue importanti città: Roma, Napoli, Firenze, Venezia. Dipingevano paesaggi o scrivevano del viaggio.
Non ci fu solo Goethe, il grande intellettuale, ma anche personaggi più strani e moderni, come J. G. Seume, una specie di hippy ante litteram, che girò sei mesi in Italia con un solo vestito addosso e un solo zaino per bagaglio, con dentro i libri dei classici latini. Alcuni viaggiatori proseguivano, attratti dall’Oriente, ma altri si fermarono a vivere nella città eterna. A Roma ciascuno prendeva e dava: Goethe si ispirò al teatro italiano per fondare quello tedesco; Winckelmann divenne sovrintendente alle antichità pontificie e inventò la Storia dell’Arte come la conosciamo oggi.
Conoscendo Gerhard Schwarz sembra che la voga del Grand Tour non sia cessata. La campagna a nord di Roma c’è ancora, ma se vuoi non perderti nei sentieri (spesso inesistenti) tra boschi, prati, necropoli e cascatelle devi seguire Gerhard, che li conosce tutti. Nato in Germania, ad Heidelberg nel 1959, anche Schwarz un giorno si è fermato qui, sposando Nadia e generando tre figlie. Ora chiama pupo il suo nipotino. Dal 1995 non ha mai smesso di lavorare ed esporre.
Schwarz non ha mai dimenticato i suoi punti di riferimento nazionali: Goethe, l’intellettuale per eccellenza, che ha ispirato il suo gusto per l’esplorazione e il suo amore per l’Italia, e Beethoven, il musicista che dette molta importanza alla Natura, (pensiamo alla Sinfonia n. 6, Pastorale), un tema attuale eppure eterno, per gli Illuministi come Rousseau, per i romantici, ma anche per il molto tedesco e molto contemporaneo Beuys, precursore dell’ecologia in Arte.
Nel Museo Crocetti l’artista espone 12 dittici, composti di tele dipinte a olio di identica dimensione, ciascuno nato come conseguenza di una esplorazione sul luogo e, insieme, di un lavoro di ripensamento, in studio, scaturito dall’ascolto della musica, come in una meditazione. Alla fine del percorso, scrive l’artista: “I miei sensi vedevano più degli occhi. L’ispirazione creativa della Natura in Beethoven ha dato vita a musica immortale, in me le sue armonie hanno suscitato nuovi colori e nuove visioni”.
Inaugurazione
Venerdì 5 maggio alle ore 17.00
Immagine in evidenza
(part.)