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Giacomo Cossio. Stati di natura
domenica 11 Marzo 2018 - domenica 15 Aprile 2018
sede: Corte Zavattini 31 (Cesena).
cura: Roberta Bertozzi.
La mostra “Stati di natura” raccoglie gli esiti dell’ultima produzione di Giacomo Cossio, indirizzata a un preciso focus sul concetto di naturale, non senza una messa in dubbio del modo, sommariamente contraddittorio, con cui le società contemporanee ne danno interpretazione.
Il “naturale” è infatti qui ripreso inscenando un perfetto controcanto rispetto a tutta quella gamma di significati che esso generalmente evoca (ciò che è primigenio, genuino, incontaminato…). Se il nesso politico da intravedersi in questi lavori riguarda la parzialità della nostra visione, i suoi limiti ideologici, d’altra parte il senso profondo della sua operazione ci invia di rimando ad altri, più arcani spessori.
Tramite l’installazione di piante in vaso ricoperte di vernice, e dunque, a prima vista, “snaturate”, ciò che qui si intende sottolineare è in effetti la pura e semplice datità della natura – quel suo sottrarsi a ogni determinazione storica e contingente, il suo ineluttabile stagliarsi davanti al nostro sguardo sotto forma di archetipo.
L’esito sono delle potenti pitto-sculture, perché nel suo caso pittura e scultura agiscono all’unisono – dei conglomerati, in cui risalta soprattutto la sua personale fascinazione per i valori cromatici e insieme plastici della materia.
Giacomo Cossio
Parmense, classe 1974, il suo esercizio artistico risulta da sempre caratterizzato dalla volontà di ristrutturare la realtà attraverso stratificazioni, sovrapposizioni, assemblaggi di elementi e materiali diversi. Fotografie, fotocopie, schiume, fiori sintetici sono gli elementi che compongono i collage oggettuali che spaziano dai “paesaggi artificiali”, rivisitazioni del tema della natura morta, alla ricostruzione di macchine, ruspe, scavatrici, scomposte e ricomposte. Questo lavoro viene spinto anche alla destrutturazione e ristrutturazione della figura umana, del paesaggio, di oggetti di uso quotidiano, riprendendo un tema caro alla Pop Art. Il lavoro si spinge dunque verso una soluzione scultorea e architettonica, mediante un uso tridimensionale dello spazio che lo porta a realizzare opere aggettanti e sporgenti. Tra le mostre personali: Contronatura, Teatro Ferrara Off 2017, Giacomo Cossio a cura di Chiara Canali, Galleria San Ludovico, Parma; L’ultima ruota del carro, Galleria Bonioni, Reggio Emilia, a cura e testi in catalogo di Chiara Canali e di Nicolò Bonechi, 2014; Corpi Macchine Piante. Tentativi di realtà, Le Torri dell’Acqua, Budrio (Bologna) a cura e testo in catalogo di Martina Cavallarin, Giulio Costa, 2012 (nell’ambito di Arte Fiera Off, Arte Fiera Bologna 2012). Tra le mostre collettive: Step Art Fair con Galleria Bonioni, La Fabbrica del Vapore, Milano; Ricostruire il mondo, Museo Storico Archeologico, Santarcangelo, a cura di Francesco Bocchini, 2014, Germinal, Palazzo Don Baronio, Savignano sul Rubicone, a cura di Roberta Bertozzi, 2015; L’erbario mancante. Giacomo Cossio e Luca Moscariello a cura di Simona Gavioli, Museo Civico Mu. Vi di Viadana.
La personale di Giacomo Cossio si inserisce nelle attività dei Cantieri Cristallino che ha per comun denominatore una indagine tesa a rinvenire i simboli politici del presente. In che misura possiamo identificare come “politici” certi paradigmi del contemporaneo che sembrano simulare tutt’altra evidenza? La prassi politica che tipo di dimensione culturale e umana ha nel tempo istituito, quali le forme, esplicite o implicite, del suo esercizio? Questi gli interrogativi a cui si cercherà di dare risposta durante la programmazione dei Cantieri Cristallino e che troveranno sintesi nel prossimo numero del semestrale di arti e letterature contemporanee Edel, la cui uscita è prevista ad aprile 2018.