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Giampaolo Atzeni. (de)costruzione artistica: senza confini
venerdì 1 Settembre 2023 - sabato 30 Settembre 2023

sede: Castillo de San Felipe (Puerto de la Cruz, Tenerife, Spagna).
cura: Álvaro Ruiz Rodríguez.
Venticinque tele, quattordici opere su carta e due sculture con tecniche miste e una predilezione per gli acrilici, che rappresentano un ponte ideale tra l’arte contemporanea italiana e quella dell’iso- la che ospita la mostra e che l’artista ha scelto come meta ideale per trascorre molto del suo tempo.
Una testimonianza diretta della sua coerente e consolidata carriera, ma anche del suo profondo affetto per l’isola di Tenerife e per Puerto de la Cruz, con i loro splendidi paesaggi naturali, le loro architetture, l’empatia dei loro abitanti: una vetrina sul mondo che supera le frontiere geopolitiche e che solo l’arte è in grado di offrire.
Un collegamento naturale, quello tra l’Italia e Tenerife, che ha le sue radici nella storia, nella bellezza, nell’ospitalità, nel gusto e nel piacere e che ha dato vita ad una comunità sempre più diffusa e integrata.
Riferimenti ben presenti nelle opere di Atzeni: la calma del Mar Mediterraneo, ma anche l’impetuosità dell’Oceano, la lava dell’Etna, ma anche quella del Teide, l’asprezza della terra di Sardegna, dove egli è nato, e la generosità di quella delle Canarie, la bellezza delle isole e delle donne che le abitano.
Il suo lavoro è complesso, ma allo stesso tempo fresco, contemporaneo e popolare.
Il tratto è sicuro e diretto, carico di simboli non estranei ai due territori che nel mese di settembre si incontrano nella magnifica cornice del Castillo de San Felipe, a Puerto de la Cruz.
Così scrive Álvaro Ruiz Rodríguez, curatore della mostra: “Ritengo che Giampaolo Atzeni sarebbe d’accordo sul fatto che ciò che fa di un oggetto un’opera d’arte è che funzioni come tale. E ques- ta funzionalità è determinata da due condizioni importanti alle quali seguono altre altrettanto fondamentali: in primo luogo, l’intenzione dell’artista, che avvia il processo fin dalla generazione dell’idea, e, in secondo luogo, che questo oggetto, opera o gesto artistico, si inserisca – fin dalla sua concettualizzazione – nel contesto globale della storia dell’arte. Un oggetto è determinato, in questo caso, a fungere da opera d’arte nella misura in cui le sue relazioni concettuali dialogano con se stesso, mettendosi in relazione con altre proposte artistiche sulla base di una riflessione sulla propria natura. A mio avviso e, nel caso del nostro artista nel contesto contemporaneo, l’opera d’arte è tale nella misura in cui ha la capacità di dialogare non solo con se stessa e con la propria storia, ma anche con il proprio tempo, diverso, frammentato e convulso”.
Inaugurazione
venerdì 1° settembre, alle ore 18
Immagine in evidenza
Sotto sopra, 2022, 100×100