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Gianni Ruggiu. Non è che non c’è nessuno
sabato 22 Ottobre 2016 - venerdì 28 Ottobre 2016

sede: Galleria Bonaire Contemporanea (Alghero).
Non è che non c’è nessuno, mostra personale di Gianni Ruggiu, e` il quarto appuntamento della rassegna 42 Giorni presentata dal collettivo Trepercento. La rassegna pone l’accento sull’uso del mezzo fotografico in ambito artistico con i lavori degli artisti Giulia Sini, Francesca Randi, Enrico Pugioni, Gianni Ruggiu, Giulia Sale, Marcello Scalas e Giusy Calia.
La relazione di un animale umano con i propri simili è assicurata da una “intersoggettività” originaria, che precede la stessa costituzione della mente individuale.
Per sapere che un altro essere umano soffre o gode, cerca cibo o riparo, sta per aggredirci o baciarci, non abbiamo bisogno del linguaggio verbale né, tanto meno, di una barocca attribuzione di intenzioni alla mente altrui.
Basta e avanza l’attivazione di un gruppo di neuroni.
L’anomalia presentata dalla nostra specie, nella quale la naturale socialità, che ha i neuroni specchio per base biologica, coabita con la facoltà linguistica e ci offre la tragica possibilità di negare il riconoscimento all’altro uomo.
Il linguaggio è in grado di negare e disconoscere qualunque evidenza percettiva, incluso il riconoscimento della comune umanità.
Esso è quindi sia frattura che possibilità di ricomposizione dell’empatia originaria.
Il linguaggio verbale non prolunga linearmente l’empatia neurofisiologica, ma la intralcia e talvolta la sospende.
Si distingue dagli altri codici comunicativi, nonché dalle prestazioni cognitive prelinguistiche, perché è in grado di negare qualsivoglia contenuto semantico.
Anche l’evidenza percettiva “questo è un uomo” perde la propria incontrovertibilità allorché è soggetta all’opera del “non” (il nazista che afferma di fronte alla sofferenza del vecchio ebreo: “questo non è un uomo”).
Il linguaggio inocula la negatività nella vita della specie.
Animale linguistico è soltanto quello capace di non riconoscere il proprio simile.
Neuroni specchio, negazione linguistica, reciproco riconoscimento: sono questi i fattori, coesistenti ma anche contraddittori, che configurano la mente sociale della nostra specie.
La doppia negazione non equivale mai all’affermazione di cui sembra fare le veci, e crea un tempo sospeso in cui non si nega né si afferma l’esistenza contingente ma rimanda ad altro, non descrive alcunché, ma costituisce un’ azione.
La distanza logica e sentimentale che separa lo spinoso ” non è che non ti amo “dal rassicurante ” ti amo ” non può essere eliminata mediante la sua traduzione in uno schietto “sì “.
cit. Paolo Virno
Gianni Ruggiu nasce a Sassari dove vive e lavora. Inizia l’attività espositiva negli anni Ottanta, utilizzando come mezzo espressivo l’immagine fotografica e l’installazione. Nel 1990 fonda con Giulia Sale ed Enrico Puggioni il gruppo I Fiori Blu, con cui lavora fino al 2000 per la realizzazione di mostre e rassegne internazionali d’arte contemporanea. Ha esposto in Italia e all’estero.