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Gilbert Halaby. Une comédie romaine

sede: Maja Arte Contemporanea (Roma).
Scrive Nora Iosia nel testo presente in catalogo: “Roma è la città di elezione del pittore libanese Gilbert Halaby, qui vive e lavora da molti anni, e proprio questo è il luogo in cui prende avvio la sua ricerca pittorica che dalla città eterna, dai personaggi che la popolano fondendosi alle architetture abbaglianti di luce, attinge a pieno la sua poetica direi del “bello assoluto” immerso in quella dimensione spazio-temporale del carpe diem che Roma, come pochi luoghi al mondo, con la sua perpetua bellezza indifferente al trascorrere delle stagioni, mantiene intatta da sempre.
Nelle tele “romane” di Gilbert appaiono personaggi senza volti, tutti compresi nei movimenti dei corpi e delle loro vesti agitate dall’aria del mattino, sagome di colore che si cristallizzano sulle tele di lino. L’artista esce fuori dal suo studio, tuffandosi nelle strade del centro, e voracemente, munito di telefonino, realizza brevi video là dove il suo occhio viene chiamato: sono le persone, o meglio alcuni personaggi specifici, che catalizzano l’attenzione di Halaby, che colleziona un grande numero di slow motions in cui vediamo scorrere a piedi, decisamente a “zonzo”, preti, cardinali, suore, barboni, ma anche artisti, tutti prima o poi consapevoli di essere catturati in brevi video a colori. Da questo materiale di immagini in movimento l’artista seleziona dei fermo immagine, ne studia le numerose angolature, da cui emerge costantemente l’architettura come tessuto narrativo forte e chiaro, che stabilisce nuove regole del gioco delle parti tra tempo presente e tempo passato (…) .
Una parte dei dipinti di Gilbert Halaby prende avvio dalla raccolta di questi video, che viene frammentata e ricomposta in tele di medio-piccolo formato, in cui i colori ad olio sono usati allo stato puro, unico tratto a ridisegnare le sagome e le forme di scene cittadine senza ombre e senza rimpianti per ciò che non appare. Tutto è colore, tutto si stende sulla superficie in accordo tra visione e immaginazione. La pittura modella lo spazio direttamente, coraggiosamente e in maniera sfrontata sulla tela. Il blu, il rosso, il giallo, il rosa, il nero, il bianco, il verde smeraldo sono note assolute, non ammettono “sfumature” alla loro forza brillante e fanciullesca, si accordano e trovano la loro ragione di essere nella composizione narrante: lo sguardo viene accolto in una rinnovata felicità dell’occhio che vuole escludere la aggrovigliata complessità dei dettagli, per esaltare la fugace impressione dell’insieme, l’intuizione del tutto pieno. ”
Gilbert Halaby nasce nel 1979 in un villaggio sul Monte Libano. Incantato dalla natura che lo circonda durante tutta l’infanzia e dalla bellezza delle stoffe che cuce la madre, inizia a confezionare abiti e accessori, oltre ad appassionarsi alla pittura da autodidatta. Nel 1997 si trasferisce a Beirut e si iscrive alla Facoltà di Archeologia. Nel 2003 approda a Roma dove è colto da un vero e proprio colpo di fulmine per la città; nel 2005 apre una boutique di accessori nei pressi del Pantheon. Nel 2010 fonda il marchio Halaby che include sue creazioni di pezzi unici di gioielli e borse in pelle realizzati dai migliori artigiani italiani e venduti in prestigiose boutique nel mondo.
Inaugurazione
Giovedì 1 giugno 2023, ore 17
Immagine in evidenza
Gilbert Halaby – Frame me