sede: Baradello Art Lab (Como).
Il fotografo Gin Angri ci fa scoprire con frammenti scomposti un mondo complesso, da scoprire passo dopo passo; restituendo tutta la profondità umana dei suoi soggetti; acuto e lucido osservatore del mondo, riesce ad andare sempre oltre la visione delle cose, riempiendo i suoi “quadri” di grandi significati.
Se da una parte coglie nella azione/istante una visione, suggellando la scena cristallizzandola nel tempo (ciò è tipico della fotografia) dall’altra sa espandere, in quei potenti bianchi e neri, facendo cogliere concetti profondi, determinando riflessioni, dubbi, costringendo a prendere decisioni che creano, alle volte, divisioni.
“Frammenti” invita… a spiare, attraverso un immaginario buco, un pezzetto di una realtà che, se pur vicina, riconosciuta e riconoscibile si amplia in altre dimensioni – l’occhio dello spettatore/osservatore lo completa con un meccanismo che Scott Mc Cloud definiva closure.
Si crea una attrattiva di forze in questa operazione di completamento; forze complementari che entrano in contrasto eppure si compensano in nuovi equilibri; una forma classica di yin e yang; quella tra l’opera umana (la città) e quella della natura e dell’ambiente circostante, visto sia come spazio interiore, sia come uno spazio esterno: Il futurismo degli edifici si mescola a un fu-turismo (tema attualissimo e molto dibattuto), si crea un dialogo con la storia passata e presente nelle immagini cittadine, con le sue bellezze e le sue (grandi) contraddizioni.
Tutti i frammenti si ricompongono restituendoci una linea di confine tra quello che è stato, è e che potrebbe essere… un futuro anteriore che lascia ancora una storia da scrivere.
Inaugurazione
2 marzo 2024 alle ore 10:30 presso la Pinacoteca Civica Palazzo Volpi
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