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Giovanni Fontana. Epigenetic poetry
venerdì 11 Settembre 2020 - domenica 20 Dicembre 2020
sede: CIPM Marseille (Marsiglia, Francia).
cura: Patrizio Peterlini.
Il progetto “Giovanni Fontana. Epigenetic Poetry” presenta una serie di nuove opere, di grande formato, sviluppate specificamente dall’artista per questo evento.
Un progetto che organizza lo spazio in una grande installazione sonora e visiva che grazie all’utilizzo di nuove tecnologie tende ad ampliare il concetto di intermedialità che la sostiene.
Grande importanza viene data all’aspetto multimediale, attraverso postazioni video e audio con la possibilità di vedere e ascoltare una serie di contenuti in relazione alle opere esposte.
Giovanni Fontana è tra i maggiori protagonisti della Poesia Sonora a livello internazionale e le sue opere, che assemblano apparati elettronici per la proiezione di video e la diffusione di audio, rendono concreta la pluridimensionalità delle opere dell’artista che, oltre al loro valore sul piano visivo, hanno un rilievo sul piano testuale e si pongono altresì come vere e proprie partiture.
Giovanni Fontana, nel suo “Testo come organo vivente”, definisce tale unità in questi termini: “Il poema si organizza nello spazio sonoro. Ciò che è in nuce nella partitura si realizza in vibrazioni materiche che coinvolgono tutti i nostri sensi. La percezione non è soltanto uditiva, è anche ottica e aptica. Ma il testo poetico, come un organismo vivente, conserva la propria identità nella sfera delle trasformazioni. E si rigenera dall’interno con un processo autopoietico, sollecitato dalla voce e sostanzialmente ridefinito dalla rete delle relazioni con l’ambiente spazio-temporale. Il livello di organizzazione degli elementi interagenti è determinante ai fini della qualità dell’opera, intesa come vero e proprio sistema da leggere in chiave intermediale, nel senso che ciascuno degli elementi interagenti non ha senso se considerato in sé. Tutto è funzione del tutto. Nella dinamica delle trasformazioni (dalla staticità della pagina alla dimensione spazio-temporale del poema intermediale) il processo autopoietico garantisce l’identità nella diversità. ”
Durante i primi giorni di apertura Giovanni Fontana realizzerà delle performances live nello spazio della mostra. L’accesso sarà limitato e su prenotazione. “Nella performance si tratta di organizzare e armonizzare il flusso sonoro insito nella struttura testuale attraverso l’uso della voce (strumento principe, generatore di significanza). Nell’azione la voce sostiene il testo, ma può anche temporaneamente abbandonarlo, per dissolverlo nello spazio, per scomporlo in grumi di fonemi, in frammenti di corpo, in particulae volanti, in germi temporali, in pure vibrazioni capaci di ricoagularsi intorno a un concetto, a un’idea, a un gesto poetico, a una sorta di corpo glorioso, che si fa corpo di poesia. Tutto ciò senza perdere mai di vista il progetto, senza mai perdere il controllo della situazione performante, che è essenzialmente una riscrittura in termini spazio-temporali, sonora e non solo, che fa i conti con i metri, le battute, le durate, le pause, le cesure. ” (Giovanni Fontana, La Voce)
Il progetto, nato dalla collaborazione tra Fondazione Bonotto, CIPM Centre International de Poésie Marseille e Alphabetville, con il supporto iniziale di Julien Blaine, fa parte del programma Parallèles du Sud di Manifesta 13 Marseille.
Per l’occasione verrà pubblicato un catalogo con testi di: Michaël Batalla, Julien Blaine, Giovanni Fontana, Barbara Meazzi, Patrizio Peterlini, Marianne Simon-Oikawa, Gilles Suzanne e Colette Tron.