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Giovanni Termini. Da quale pulpito
sabato 2 Ottobre 2021 - domenica 28 Novembre 2021
sede: Museo del Novecento e del Contemporaneo di Palazzo Fabroni (Pistoia).
cura: Marco Bazzini.
Giovanni Termini 1 è uno scultore e da vent’anni assembla materiali diversi per lo più raccolti nel campo dell’edilizia realizzando opere complesse che vivono e modificano gli ambienti in cui espone.
Ciò a cui Termini dà origine sono veri e propri “cantieri”, un tema che da sempre nasconde un grande valore simbolico nel suo carattere ambivalente di costruzione e distruzione, di spazio di pensiero e di lavoro.
Del cantiere Termini ha fatto il centro della sua poetica che lo ha portato a sviluppare un percorso del tutto personale nel panorama delle ricerche contemporanee.
La mostra si propone di porre all’attenzione del pubblico questa sua originalità ricostruendo, nelle sale dei due piani del palazzo, un filo rosso tra opere degli anni passati e altre realizzate appositamente in stretto dialogo con l’architettura e la memoria della prestigiosa sede espositiva.
Oltre che con il contesto a questa prossimo.
Il titolo, infatti, richiama il vicino pulpito scolpito da Giovanni Pisano, riconoscibile nell’immagine guida della mostra, che si trova nell’antistante Pieve di Sant’Andrea.
Il dialogo proposto da Termini con questo capolavoro della scultura gotica parte dall’idea di recuperare una struttura rialzata sulla quale poter salire per poter parlare, un lavoro in contrapposizione con la smaterializzazione della comunicazione ma anche un irrinunciabile elemento, il pulpito, di una storia dell’arte tutta italiana (e pistoiese in particolare) che attraversa i secoli.
Giovanni Termini riprende così uno specifico carattere appartenuto alla “fabbrica italiana” per continuare a rispondere alla domanda su che cosa significhi fare oggi scultura.
In questa prospettiva la mostra di Termini, non una vera e propria antologica anche se come detto ripercorre le tappe principali del suo lavoro, si pone come un momento di riflessione importante che parte dalla città di Pistoia, una città che molto più di altre in Italia ha saputo riconoscersi nella pratica della scultura sia per gli artisti che nel tempo ha saputo ospitare sia per gli artisti a cui ha dato i natali, tra cui Marino Marini.
In occasione della mostra esce anche un’ampia monografia dedicata all’artista, curata sempre da Marco Bazzini ed edita da Gli Ori Editori. Oltre al lungo saggio del curatore e al ricco apparato iconografico che documenta i lavori e le mostre degli ultimi quindici anni, è presente una ricca antologia critica con testi di Andrea Bruciati, Lorenzo Bruni, Simone Ciglia, Bruno Corà, Silvia Evangelisti, Agata Polizzi e Alberto Zanchetta.
Organizzazione e produzione
Utopias!
Inaugurazione
sabato 2 ottobre ore 18
Note
- Giovanni Termini è nato in Sicilia ad Assoro nel 1972, vive e lavora a Pesaro. Ha esposto in gallerie e musei nazionali ed internazionali tra cui Mac Museo di Lissone; Fondazione Pescheria Centro Arti Visive, Pesaro; Museo di Lan Wan, Qingdao, Cina; Galleria Nazionale delle Marche – Palazzo Ducale di Urbino; Sala Tac, La Caja, Caracas, Venezuela; Palazzo Vitelli Fondazione Burri, Città di Castello; XV Quadriennale 2008, Palazzo delle Esposizioni, Roma; Villa Rospigliosi, Prato; Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano. Inoltre ha presentato i suoi lavori presso la ME Vannucci artecontemporanea di Pistoia, Otto Gallery di Bologna, Galleria Francesco Pantaleone di Palermo, Galleria Renata Fabbri di Milano, Fondazione la Fabbrica del cioccolato, Torre Blenio, Svizzera. Suoi lavori sono in importanti collezioni private e pubbliche