sede: Il Margutta Veggy Food & Art (Roma).
cura: Francesca Barbi Marinetti e Lucia Collarile.
La pittura incontra il teatro, la musica, la danza, il cinema: tutte le forme d’arte in una tela. Quadri che rappresentano un intenso e originale inno alla giovinezza, un flusso continuo di emozioni che non richiedono grosse elucubrazioni, ma che vanno semplicemente vissute e interiorizzate. “Tele” che donano gioia e ironia, che conquistano giovani ed esperti, per via delle loro linee semplici e per i relativi colori ipnotizzanti.
Gisella Gatto è principalmente una scenografa, ma come tale ama rappresentare, immaginare, creare nuove realtà e farle immaginare a chi la guarda. Tanti i rimandi artistici alle grandi passioni della sua vita: dalla storia dell’arte al cinema. Ed è a queste passioni che si ispirano i due cicli di produzione presentati in mostra: “I percorsi armonici” e “I teatrini d’artista”.
I Percorsi Armonici sono opere polimateriche a parete, interattive, dedicate alla musica. L’idea nasce dalla volontà dell’artista di attivare, attraverso i processi visivi, l’evocazione dell’elemento sonoro. Sono stati applicati, per l’occasione, oggetti musicali che stimolano alla creazione di suoni e musica. I Teatrini d’Artista sono invece creazioni racchiuse in scatole di plexiglas, piccoli palcoscenici di carta, diretta espressione della sua formazione come scenografa. Hanno come protagonisti i grandi maestri della storia dell’arte, quelli a cui lei si sente particolarmente legata.
“Nel firmamento di grandissimi maestri – spiega Francesca Barbi Marinetti – quali Mondrian, Kandinskij, Matisse, Füssli, Vasarely, Mirò, Max Ernst, Duchamp, Picasso, Balla, Magritte, Klimt, Van Gogh, Warhol, Bosch, De Chirico, Munch ma anche Michelangelo, Piero della Francesca e Leonardo, si colloca anche la stessa Gisella Gatto, concedendosi un omaggio che vale soprattutto come autoriconoscimento del proprio percorso d’artista”.
“I colori e le forme delle tele – spiega Lucia Collarile – partecipano sinesteticamente all’ideazione che è, in contemporanea, musicale, visiva e tattile, alla ricerca di un’arte totale, teatrale, seguendo i canoni dettati dalla ricerca artistica dell’avanguardia. Gisella Gatto è capace di esprimersi con uguale intensità dalle grandi alle piccole dimensioni”.
Un’estetica, quella della Gatto, che per certi aspetti sembra fare il verso alla cultura punk ma anche a quella glam degli stessi anni Settanta, per cui l’arte si declina in modo creativo insieme alla musica e allo stile. Un’arte diretta, pulita, limpida, fatta di colore, ironia e giocosità, che ci introduce nel mondo di Gisella: un mondo pop-psichedelico e surreale.