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Giulio Crisanti. Correva l’anno 1978

sabato 26 Settembre 2020 - giovedì 8 Ottobre 2020

Giulio Crisanti. Correva l'anno 1978

sede: Galleria Arianna Sartori (Mantova).
cura: Carlo Catiri.

“La storia più recente del nostro Paese è costellata di fatti tragici che hanno segnato la nostra coscienza civile e il nostro senso dello Stato. Ci sono momenti in cui la vita sociale viene messa a dura prova, così come il nostro atteggiamento di fiducia nei confronti delle istituzioni democratiche.

Apparentemente e contemporaneamente invece, la sicurezza nel progresso del vivere civile e il diffuso benessere economico, dopo i disastri della guerra, avevano fino a quel momento consolidato nella gente un senso di sicurezza e di positività nel vivere quotidiano, senza confronti rispetto alla storia dei decenni precedenti.
Questa situazione di rinascita e di ricostruzione venne bruscamente recisa con l’uccisione a Roma dello statista Aldo Moro da parte delle Brigate rosse.
Correva l’anno 1978.

Giulio Crisanti 1 , nel pieno della sua maturità creativa e al culmine della sua ricerca artistica iniziata negli anni Sessanta, inaugurava in quei giorni a Frascati presso il Centro Arte Altair una importante mostra monografica, curata dal critico Vito Riviello, che segnava un punto fermo del suo percorso pittorico.
Sicuramente anche Crisanti, in quei tristi giorni, sentiva che qualcosa in Italia stava cambiando e ogni recupero della vita precedente sarebbe risultato impossibile.
Si delineava così un momento molto drammatico ed emotivamente di non ritorno.
Oltretutto poco dopo, nel 1980 l’Artista si trasferirà in Brianza e questo avvenimento segnerà per lui una cesura che avrà anche importanti conseguenze nella sua produzione artistica.
Eppure, come talvolta curiosamente avviene, la memoria restituisce frammenti del nostro passato che riemergono allo stato di coscienza improvvisi ed inaspettati.

Dopo quarant’anni Crisanti rivede casualmente quelle opere degli anni Settanta che aveva depositato nella sua casa in Abruzzo, terremotata dal 2016, le sente vicine a sé, ancora coerenti con la sua vita odierna, più di quanto si sarebbe mai aspettato. Da qui la voglia di toccarle, restaurarle e restituirgli quella vita che sembrava definitivamente interrotta e perduta.
Stilisticamente notevole e filologicamente corretto questo suo desiderio di attualizzare il passato e ridare senso e valore ad un ciclo omogeneo di opere, che l’Artista vorrebbe ora collegare con le tematiche delle sue ultime scelte pittoriche.
Ritrovare un filo conduttore nel proprio lavoro è importante.
L’esperienza è nella vita di un artista come il tessuto connettivo che ne costituisce la continuità creativa; la stessa manifesta la densità e lo spessore della ricerca che ne contraddistingue l’essenza e il divenire.

Da queste premesse nasce così un progetto che ripropone alla nostra vista quelle opere sopra citate, nella città di Mantova presso la Galleria Arianna Sartori che le ospiterà.
Una mostra che permetterà all’Artista di realizzare quanto detto e concretizzare appunto quella continuità espressiva, quel ritornare sui propri passi e, attraverso un percorso circolare, ricucire con il presente un’esperienza passata e da tempo abbandonata.

Così scriveva il critico Vito Riviello nel catalogo della mostra del 1978 a proposito delle opere dell’Artista “Quello che affascina in Lui è il pudore con cui cerca il contatto, ma anche il rigore col quale vuole stabilirlo… preferisce le pause, le visibili interruzioni, i bui sofferti… che servono ad ampliare le intenzioni più che le sensazioni.”
Oggi rileggendo quelle parole e guardando le opere dell’ultimo progetto artistico di Crisanti sullo sciagurato crollo del ponte Morandi di Genova avvenuto nell’estate del 2018 – sono passati quarant’anni – ritroviamo in queste, così come allora, lo stesso rigore compositivo, le stesse pause narrative, le stesse fratture grafiche e le stesse buie sofferenze che servono ad ampliare ed a rafforzare l’intenzione di denuncia del fatto funesto presentato… “.
Carlo Catiri

Note

  1. Giulio Crisanti nasce a Frascati (Roma) nel 1932. Vive e lavora nella Brianza lecchese dal 1981. Completa gli studi superiori con un diploma di Perito Industriale quindi rivolge la sua attenzione al’arte frequentando la Libera Accademia d’Arte Romana seguito dagli artisti Oreste Dorbes, Gino Cilio, Coriolano Campitelli, Lorenzo Guerrini, Gino Bogoni. Nel pieno della sua ricerca artistica iniziata negli anni Sessanta vediamo di determinare le radici stilistiche di Giulio Crisanti e di identificare quegli artisti che ne hanno segnato la formazione e contemporaneamente analizzare le aspettative ed i fermenti più innovativi di quel periodo. Alla radice del suo creare sono le avanguardie artistiche del primo Novecento ma poi artisti come Hartung, Pollock, Scanavino, Moreni e Celiberti sono stati dei validi punti di riferimento senza dimenticare l’incontro a Biel/Bienne nel 1971, durante la sua mostra personale alla Galerie Lydie Ray, con Joan Mirò che lo invita all’XI Premi de Dibuix di Barcellona del 1972; di sicuro, più da vicino, ha guardato al lavoro di Emilio Vedova e a quelle composizioni cariche di energia vitale e nel loro insieme percorse da linee aspre e taglienti. Mentre però in Vedova il segno è istintivo, materico e quasi automatico nel suo farsi, le opere di Crisanti invece sono più progettate e razionali: nonostante i colori spesso acidi, il segno lascia intravvedere degli oggetti, talvolta figure e sempre rende visibile e palese una rappresentazione geometrica e sintetica della realtà. Nelle sue composizioni l’artista cerca sempre un equilibrio tra ispirazione e rappresentazione, emozione cromatica e razionalità della linea, visione e organicità delle forme. Da notare anche la libertà di pensiero e l’impegno sociale che lo caratterizza e che traspare dalle tematiche e dai soggetti delle sue opere. Crisanti è sempre attento alla storia dell’uomo ed in particolare alle vicende che lo hanno colpito più da vicino. Artista colto e artisticamente aggiornato dimostra grande sensibilità per l’arte del passato e attento alla sua storicizzazione nel contemporaneo. Nei suoi sessanta anni di attività, divisi tra Lazio e Lombardia ha partecipato a innumerevoli mostre collettive, a rassegne ufficiali e premi nazionali ed europei vincendone alcuni; ha presentato sculture, dipinti e vetrate artistiche per bandi promossi dallo stato e dalla CEI. Sue opere sono in collezioni e musei pubblici e privati, tra queste la Telecom Italia, il Museo della Permanente di Milano, i MAC di Cliveland – Ohio, la raccolta Lydie Ray di Disney.

Dettagli

Inizio:
sabato 26 Settembre 2020
Fine:
giovedì 8 Ottobre 2020
Categoria Evento:
Tag Evento:
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Luogo

GALLERIA ARIANNA SARTORI – VIA NIEVO
Via Ippolito Nievo, 10
Mantova, 46100 Italia
+ Google Maps
Phone
0376 324260