altri risultati...
Trova le Mostre e gli Eventi nella tua Città | Segnala il tuo Evento

Gonzalo Borondo. Tempo perso
venerdì 1 Dicembre 2023 - venerdì 1 Marzo 2024

sede: Tempesta Gallery (Milano).
La mostra esplora il concetto polisemico di “tempo perso”, invitandoci a riflettere sullo svago, sulla contemplazione del tempo libero e soprattutto sulla liberazione dal passato. Borondo affronta il tema della damnatio memoriae e dell’iconoclastia, mostrando la bellezza feroce che può emergere dalla distruzione. Le opere esposte invitano il pubblico a riflettere su motivi politici e religiosi, e a immaginare un diverso rapporto con la tradizione e l’avvenire.
“Tempo Perso” non è solo un’esposizione artistica, ma un progetto pensato e progettato per Tempesta Gallery che si propone di trasformare lo spazio espositivo in un’anima nuova, coinvolgendo gli ospiti a esplorare nuove prospettive sul passato, presente e futuro.
“Attraverso il corpus di opere che ho scelto per l’esposizione “Tempo Perso”, cerco di sfidare il concetto tradizionale di monumento e di esplorare le contraddizioni e le sfide dell’iconoclastia contemporanea. La demolizione di statue e monumenti rappresenta una narrazione storica in evoluzione, una riflessione sulla mutevolezza dei valori e dei modelli nella società moderna. La mostra invita gli spettatori a interrogarsi sul significato dei monumenti, sulla loro validità e sulla necessità di riconsiderare il passato in un contesto più ampio. Attraverso la ri-significazione e la reinterpretazione dei materiali e dei concetti artistici, cerco di aprire un dialogo critico sulla storia, sulla memoria e sul rapporto con il nostro tempo, esplorando nuovi modi di vivere insieme e costruire identità collettive”.
Gonzalo Borondo
Le grandi reti sono l’elemento che attira inizialmente l’attenzione del visitatore, sebbene solo dopo appaiono altre immagini, le vere icone, dove i piedistalli diventano altari a quello che potrebbe un domani diventare la nostra “storia”. Questa disposizione stratificata rende inefficace uno sguardo frontale e statico, soltanto nel movimento, e concluso ogni percorso, le opere passano dalla confusione alla lucidità, superando la violenza e il disagio che si impone in un primo momento.
Fondamentali per l’atmosfera della mostra sono anche l’illuminazione e il sound design creato appositamente da Francesco Venturino per ciascuno degli spazi espositivi. Queste corrispondenze accompagnano il percorso dello spettatore, creando due effetti principali: il primo, un forte contrasto cromatico tra il bianco e nero, che predominano nel lavoro pittorico, e le luci calde che bagnano le stanze; il secondo, la gradazione di intensità della luce che si affievolisce finendo nel buio, un effetto rinforzato dalla colonna sonora cangiante di stanza in stanza che contribuisce a creare un ambiente suggestivo e coinvolgente.
Immagine in evidenza
Gonzalo Borondo, Chandelier, installation for Matiere Noire, Marseille (FR), 2017