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Greta Pirri. La fragilità è cosa sacra
sabato 6 Aprile 2024 - domenica 12 Maggio 2024

sede: Galleria comunale Leonardo da Vinci (Cesenatico, Forlì Cesena).
cura: Francesca Caldari.
Non si tratta semplicemente di una mostra di pittura in senso tradizionale, ma di un progetto di più ampio respiro, una proposta artistica con un risvolto profondo che guarda al sociale. Nato nel 2022 dal desiderio di Greta Pirri di dedicare il suo sguardo e il suo ricordo alla madre, prematuramente scomparsa all’età di 33 anni; il progetto è approdato per la prima volta nel 2022 a San Benedetto del Tronto, sua città natale, sostenendo un’associazione operante sul fronte del disagio psicologico.
Non saranno esposte infatti solo opere pittoriche; l’evento si arricchirà anche della presentazione del libro dell’artista “D’amore e danno”, poesie e aforismi, edito da Stilgraf nel 2023.
ll percorso espositivo comprende una trentina di opere, di cui molte inedite, create appositamente per il progetto artistico romagnolo, datate dal 2014 al 2024 con qualche eccezione per tre lavori antecedenti, del 95′, del 96′ e del 2000, i magnifici acquerelli che sono stati pubblicati nel libro e alcune terrecotte. Nelle opere dell’artista si individuano nettamente due filoni espressivi e tematici: quello fiabesco che per gli aspetti fanstastici e naif risente dell’influsso di Chagall e quello figurativo astratto.
Nel creare della Pirri si scorge sempre un desiderio, un fuoco irrefrenabile verso il cambiamento, l’evolversi; mai paga di quanto fatto, crea senza sosta, senza mai perdere di vista però il focus del suo lavoro.
A dominare nelle sue composizioni sono il colore che è prepotente e preponderante su tutto, il gesto grafico e il desiderio di trasmettere allo spettatore un sentimento forte, intenso, a volte anche di inquietudine. Dietro a questa esplosione di colori, ci sono volti, in alcuni casi non finiti, appena abbozzati, in altri malinconici, tristi; il ricorrere del numero tre, il numero perfetto per eccellenza, simbolo della vitalità, a volte stralci di poesie, che si intrecciano profondamente con l’espressività della tela.
La doppia anima della Pirri poetessa e pittrice non riesce a vivere separata e deve fondersi in un unicum espressivo. Tutto nelle opere della Pirri porta alla riflessione. Forse il colore vivace rappresenta l’apparenza che siamo costretti a mostrare nella società di ogni giorno. Apparire forti anche quando non lo siamo, celare la sofferenza per non essere giudicati, oppure rappresenta la superficialità, il guardare solo con uno sguardo fugace per non vedere l’interiorità, i conflitti interiori, la sofferenza.
Le tele della Pirri sono potenti, evocative, gridano di soffemarsi più a lungo sulle relazioni, sugli affetti. Non a caso i titoli delle opere sono già estremamente evocativi e profondi; le parole anima, amore, bambini, madre sono molto ricorrenti e indicano quanto l’affetto materno sia importante per la nostra vita da bambini e anche in quella di adulti. Il tema delle relazioni è al centro della poetica pittorica e narrativa dell’artista. Solo chi ha vissuto in prima persona, il dolore, le mancanze affettive, può così intensamente gridare quanto sono importanti le relazioni, quelle con il mondo, con l’altro, con l’amore e con la stessa nostra stessa anima.
Il titolo scelto dall’artista per il progetto abbina il sostantivo “fragilità” all’aggettivo “sacra”; la sacralità dei sentimenti, delle relazioni, degli affetti familiari che ci rendono fragili quando ci vengono a mancare.
Inaugurazione
Domenica 7 aprile ore 17.00
Immagine in evidenza
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