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Guido Buzzelli. Anatomia delle macerie
martedì 23 Ottobre 2018 - domenica 25 Novembre 2018
sede: Accademia di Belle Arti di Bologna (Bologna).
“Guido Buzzelli. Anatomia delle macerie” è il titolo della personale dedicata al “Michelangelo dei mostri” (come lo definì il critico e giornalista Michel Grisolia), il precursore e padre del moderno graphic novel italiano.
Guido Buzzelli fu autore di storie fantastiche e visionarie pervase da un’amarissima vena di satira sociale, ferocemente critico verso il potere e la società dei consumi.
La mostra ci introduce nel suo mondo attraverso un percorso tra 150 tavole a fumetti, schizzi e bozzetti preparatori.
Le opere sono divise in sei sezioni, dedicate ai temi chiave della poetica dell’autore: dopo l’apertura con “La rivolta dei Racchi”, considerato dalla critica il primo graphic novel italiano, si prosegue con “Il corpo”, “Le macerie”, “La società e il potere”, “Il diavolo” e “L’artista”.
Autore originalissimo, eclettico e sfuggente a qualsiasi catalogazione, Buzzelli nasce a Roma nel 1927, figlio di un pittore. Seguì gli studi artistici all’Accademia di San Luca e negli anni Cinquanta iniziò a collaborare con varie riviste, pubblicando illustrazioni e fumetti. Dopo aver lavorato per alcuni anni in Gran Bretagna e Spagna, tornò in Italia per dedicarsi a tempo pieno alla pittura. Dopo il matrimonio con Grazia de Stefani, che diverrà la sua principale collaboratrice, cominciò a scrivere e disegnare lunghi racconti a fumetti. Nel 1967 presentò al Salone di Lucca La rivolta dei Racchi, un lavoro (poi pubblicato con grande successo in Francia sulla rivista Charlie) che può essere considerato, precedendo Hugo Pratt e Will Eisner, il primo graphic novel della storia del fumetto italiano: ovvero una storia unica e autoconclusiva, opera di un autore che trova nel fumetto il linguaggio per raccontare la propria visione del mondo, al di là di committenze, serialità, generi e personaggi in voga. La rivolta è la prima opera di una trilogia che comprende Labirinti (1970) e Zil Zelub (1972). Grazie a queste innovative opere Buzzelli ottiene grande popolarità soprattutto in Francia, dove escono sulle riviste storie a fumetti come Annalisa e il diavolo (1973), L’intervista (1975), L’Agnone (1977), La guerra videologica (1978), nelle quali l’autore si ritrae sempre nei panni del protagonista. Acclamato come “il Goya italiano” per la bellezza e visionarietà delle sue tavole, vinse i premi Yellow Kid e Crayon d’Or. In Italia collaborò con riviste come Linus, Alter, l’inserto Satyricon di Repubblica e con giornali come Paese Sera, Il Messaggero e L’Espresso. Per l’editore Bonelli disegnò il primo numero della prestigiosa collana “gigante” di Tex (1985). Negli ultimi anni insegnò all’Istituto europeo di design e collaborò con la televisione italiana (Tg2) e francese (Tv7).
Guido Buzzelli è stato artista tragicomico e profondo. Un grandissimo disegnatore e pittore di taglio naturalistico, della scuola di illustratori come Achille Beltrame e Walter Molino, con una vocazione volta all’inquietante, all’oscuro, all’ossessivo e al racconto delle debolezze e delle contraddizioni dell’umanità. Umanista per contrasto, Buzzelli si mette spesso in scena come personaggio nei suoi fumetti e disegna con continue varianti, surreali e grottesche, la denuncia di Pasolini: il grido di dolore per una società che ha abbracciato lo sviluppo senza progresso e annientato l’uomo.
“La rivolta dei Racchi“, “Labirinti” e “Zil Zelub” sono stati ripubblicati recentemente da Coconino Press – Fandango nel volume “La Trilogia“. E in occasione della mostra bolognese uscirà per la stessa casa editrice un nuovo volume antologico delle storie a fumetti di Buzzelli: “Annalisa e il diavolo“, con una prefazione dello scrittore Emanuele Trevi.
A conclusione dell’esposizione, il 23 novembre, un convegno di studi, cui parteciperanno tra gli altri lo scrittore Vittorio Giacopini, il critico Matteo Stefanelli e l’autore di fumetti francese David B., si propone di restituire alla figura di Buzzelli e alla sua opera la centralità che gli spetta nel panorama del fumetto del Novecento.
La mostra è curata dal festival BilBolbul in collaborazione con la casa editrice Coconino Press – Fandango e l’Accademia di Belle Arti di Bologna.
www.bilbolbul.net