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Henri Beaufour. Portraits imaginaires
sabato 7 Settembre 2024 - sabato 23 Novembre 2024
sede: Palazzo Pisani Santa Marina (Venezia).
cura: Valerio Dehò.
Il lavoro artistico di Henri Beaufour si è concentrato soprattutto nello studio del volto umano, del ritratto inteso in senso classico in quanto espressione delle individualità, delle caratteristiche e differenze tra gli individui.
Ma nel caso dell’artista francese non si tratta di concentrarsi sulla descrizione di persone realistiche, quanto di lavorare sull’elaborazione di qualcosa che è situato a metà tra l’immaginazione e la realtà effettiva.
Beaufour sia nella sua attività di scultore che in quella di pittore o di incisore, non aderisce mai completamente al reale, piuttosto lo elabora secondo quella che è la sua intuizione del momento e soprattutto attraverso la sua profonda cultura umanistica e letteraria.
Se la sua opera può essere definita come un “viaggio al termine della materia”, è vero anche che il suo scavare nella psicologia umana fa emergere spesso consonanze con la letteratura, con quei personaggi che appartengono ad una storia sospesa tra la verità della ragione e la vastità della fantasia.
Quello di Henri Beaufour è un lavoro artistico completamente originale, quasi fuori da tempo, distante da mode o nostalgie.
Un’ opera di grande profondità ma anche spesso di ironia.
Le deformazioni fisiche possono ricordare le sculture dell’artista settecentesco tedesco Franz Xaver Messerschmidt, però mettono insieme drammaticità, intensità espressiva e anche talvolta una vena sarcastica.
L’oggetto della sua arte è quasi sempre andato in direzione della rappresentazione di uomini o di donne, anche se non mancano opere dedicate ad animali classici della scultura come cani o cavalli, o bizzarri come i maiali.
I suoi “Portraits imaginaires” hanno la forza di analisi di una “Comédie humaine” e l’ironia e la magia di Marcel Schwob nelle sue “Vite immaginarie”.
Probabilmente a mettere insieme tutti i suoi ritratti ne verrebbe fuori un romanzo straordinario.
Ma l‘arte vive di episodi e per questo nella poetica artistica di Beaufour le persone qualsiasi che ha incontrato, le sue memorie personali o quelle letterarie, diventano una galleria di ritratti unica in cui tutto entra a far parte senza distinzioni del mondo dell’artista e della sua visione.
Le sue fonti di ispirazioni sono molteplici.
Un cavatore, l’operaio delle cave di marmo, o un’operaia convivono in questa sua “storia” con le creature del mito come il Centauro o letterarie come Sancho Panza.
La tecnica di Henri Beaufour rende drammatica la materia, agita la forma in una metamorfosi continua.
Si può definire il suo lavoro come “espressionismo barocco” per cercare di dare il senso non solo dell’energia creativa messa nella rappresentazione, ma anche del movimento continuo del segno e del colore.
Le sue opere appaiono sospese dentro una metamorfosi continua.
In certi quadri si avverte una forma che è continuamente in tensione, che sembra poter cambiare da un momento all’altro.
Vi è un movimento interiore che colpisce chi si pone di fronte all’opera.
La forma appare essere in una stasi provvisoria, anche la dura materia del marmo sembra attraversata da una manualità impetuosa, alla ricerca di un confine tra formale e informale.
Resta comunque un artista figurativo che ha centrato la sua attenzione sulla figura umana, sui volti di personaggi che sono creature partorite dal mito alla letteratura e che si affiancano agli incontri del quotidiano.
Beaufour è uno straordinario osservatore della realtà, ma la guarda con la spiritualità di una ricerca assoluta e personale.
Anche Picasso realizzò a Mougins nel 1969 una serie memorabile di “Portraits imaginaires” in cui con il suo stile metteva insieme vari elementi della sua produzione artistica, dai miti mediterranei alle ironie su personaggi realmente esistiti e da lui incontrati.
La mostra di Venezia presenta opere che partono dagli anni Novanta e arrivano fino ai giorni nostri.
Sculture in marmo e in bronzo, incisioni, disegni e acrilici tracciano un percorso personale e di ricerca tra i più originali nell’arte attuale.
Alcune grandi sculture tracceranno una direzione al piano terra di Palazzo Pisani Santa Marina mentre una serie di lavori a parete daranno un panorama della complessa produzione di Henri Beaufour.
Una quarantina di lavori in tutto anche per cercare di far comprendere al pubblico l’ampiezza del lavoro dell’artista, la sperimentazione che ha compiuto attraverso tutti i linguaggi dell’arte per delineare la propria visione del mondo.