sede: Castello Sforzesco di Milano – Sala Conferenze Raccolta Bertarelli (Milano).
In occasione della mostra “The End of History“, personale di Barry X Ball, scultore californiano classe 1955, Villa Panza, Bene del FAI – Fondo Ambiente Italiano a Varese e il Castello Sforzesco di Milano presentano un ciclo di quattro conferenze con l’intento di esplorare tematiche trasversali sull’arte contemporanea e sul processo creativo dell’artista la cui sensibilità altamente raffinata insieme alla ricerca della purezza della luce e della spiritualità hanno incontrato la visione di Giuseppe Panza.
Alcuni protagonisti del dibattito critico contemporaneo come Chiara Gatti, Laura Mattioli, Gianluca Poldi e Angela Vettese si confronteranno con il pubblico sui temi legati alla riproducibilità dell’opera d’arte, al citazionismo, al rapporto con il passato e al confronto con il presente attraverso l’uso delle nuove tecnologie.
Il primo di questi incontri, dal titolo “Il Classico Contemporaneo”, si terrà a Milano il 7 novembre 2018 alle ore 18 presso la Sala Conferenze Raccolta Bertarelli del Castello Sforzesco dove la storica dell’arte e giornalista Chiara Gatti dialogherà con Barry X Ball in merito al suo modus operandi e alla poetica espressa in ogni suo lavoro.
Un confronto che parte da una riflessione sul valore intrinseco dell’opera d’arte e sulla sua atemporalità ma, allo stesso tempo, sul suo irrimediabile ancoraggio al presente nella contingenza della materia da cui è costituita.
Nelle sue opere infatti, realizzate con metalli, marmi, alabastri, onici e lapislazzuli, Barry X Ball insegue, sulle superfici e nei volumi, l’utopia di una materia dominata e al tempo stesso sublimata, unendo la progettazione virtuale e la modellazione al computer con l’intaglio e la levigatura dei dettagli a mano.
Scansionare una scultura esistente e ricrearla con materiali e dettagli nuovi significa per lui affrontare il tema dell’oggettività e della serialità intesa come copia e superarlo attraverso la materia, elemento naturale incontrollabile e unico nel suo aspetto finale: l’artista crea così un’opera autonoma nell’immagine e nel pensiero.
La mostra, che raccoglie a Villa Panza 55 opere dagli anni ’80 a oggi in un excursus che parte dai primi lavori a fondo oro e giunge ai carismatici recenti Portraits fino alla sezione dei Masterpieces, in un percorso che si snoda dalle sale del primo piano della Villa al nuovo spazio delle Rimesse per le Carrozze, si chiude con l’inedita Pietà, omaggio alla Pietà Rondanini, esposta nella Sala degli Scarlioni al Castello Sforzesco in un dialogo ideale con l’originale michelangiolesco.
Ufficio Stampa FAI – Fondo Ambiente Italiano