sede: Isola di Albarella (Rosolina, Rovigo).
Un vortice che esce dall’acqua e si propaga verso l’alto.
Una forza che si spinge contro l’ordinario e genera mondi, anziché risucchiarli.
Un gorgo che induce a focalizzarsi sull’ascolto di un mondo sottomarino: questa è l’installazione artistica “Il Grande Orecchio”, realizzata da Officinadïdue all’interno dell’Isola di Albarella e fruibile al pubblico da lunedì 8 giugno, in onore della Giornata Mondiale dedicata agli Oceani.
L’arte può esprimere concetti che le sole parole non riescono, toccando leve emotive, sensorialità e percezioni profonde.
E proprio per questo l’Isola di Albarella ha scelto il linguaggio dell’arte per trasmettere ai propri ospiti un importante messaggio di sensibilizzazione verso la natura.
La mostra “Evoluzioni”, a cura di Officinadïdue, ovvero degli artisti Vera Bonaventura e Roberto Mainardi, noti per aver realizzato l’opera “Urlo di Vaia” dopo la tempesta che ha colpito l’altopiano di Asiago e le Alpi orientali nel 2018, installata nel percorso artistico di Arte Sella in Valsugana, avrebbe dovuto inaugurare il primo maggio, ma a causa dell’emergenza sanitaria è stata rinviata a fine giugno.
Nella Giornata Mondiale degli Oceani, però, l’Isola di Albarella non poteva non rendere omaggio ai grandi specchi d’acqua pieni di vita del mondo, ecosistemi fragili da tutelare.
E così lunedì 8 giugno alle ore 10:00 e alle ore 19:00, si attiverà l’installazione artistica “Il Grande Orecchio”, anteprima dell’intera mostra e opera che si riproporrà quotidianamente dal 27 di giungo, data di apertura di “Evoluzioni”.
“L’orecchio ha una grande antica simbologia ed è associato alla saggezza, alla saggezza dell’ascolto”, spiegano gli artisti Vera Bonaventura e Roberto Mainardi. “Il movimento archetipo dell’acqua è la spirale. Una preghiera nasce dal fondo di un gorgo. Un fiato che permette a due mondi di comunicare fra loro. La nostra vita di esseri umani e di persone è passata per l’acqua. I delfini sono nostri progenitori e animali che comunicano attraverso frequenze non udibili alle nostre orecchie, gli ultrasuoni. Sanno vedere attraverso i corpi. L’arte ci rende trasparenti”.