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Imago iustitiae – Capolavori attraverso i secoli

venerdì 9 Giugno 2023 - domenica 3 Settembre 2023

Imago iustitiae - Capolavori attraverso i secoli

sede: Museo Correr (Venezia).
cura: Marina Mattei.

Aulo Gellio, giurista e scrittore latino del II secolo d.C. delinea un ritratto tipico di Iustitia: una giovane donna dall’aspetto solenne e pieno di dignità; espressione severa; fronte aggrottata; sguardo a un tempo scuro e pieno di energia.
Si tratta, commenta Gellio, di fattezze simboliche che si interpretano facilmente: “Giustizia è vergine poiché incorruttibile, volitiva poiché non conosce cedimenti, austera poiché non lascia spazio a preghiere o lusinghe, temibile poiché nemica implacabile con chi sceglie di non rispettarla”.

Questa caratterizzazione contiene, tuttavia solo parte delle storie precedenti, che si rivelano ben più complesse e illuminano un orizzonte molto più antico quando l’ordine e l’armonia delle parti erano emanazione di divinità Superiori. Al sovrano, eroe eponimo o capo della comunità spettava essere il tramite e l’esecutore del buon governo.

La mostra attraversa il tempo alla ricerca della formazione del primitivo concetto di Giustizia e mostra i mutamenti dell’immagine nei secoli, magistralmente resi da grandi artisti di tutti i tempi.

IMAGO
L’immagine è il primo cardine della nostra mente su cui le parole sono imperniate in sequenze figurate, alfabeti che mutano in suono.
Nell’arte la figura umana può essere genericamente resa con pochi elementi anatomici o espressa dettagliatamente in un particolare atteggiamento, con un corredo di attributi che svelano le circostanze in cui è colta e illustrano la sua funzione e la sua storia.
Atteggiamenti, figure che la accompagnano e una lunga serie di “compagni” tra i quali alcuni presenti più di altri, segnano i passaggi di Giustizia e il suo complesso viaggio.

IUSTITIA
Idea, principio, concetto, procedura, esecuzione? Cogliere l’immagine di un’astrazione e cercare di tramandarla perché sia comprensibile è un esercizio assai difficile.
Si sono ingegnati a far questo i più grandi artisti di tutti i tempi nel tentativo di afferrare e riprodurre un bisogno comune, un insieme di norme, procedure e gesti che regolano e strutturano il vivere.
Il lungo cammino di Giustizia, espressa come Persona, divenuta immagine eterna nasce da molto lontano, accoglie e comprende figure significanti e complementari, ma anche elementi astratti dalle sue manifestazioni, peculiarità come sequenze filmiche e storie raccontate dei suoi procedimenti.
Persone dell’immaginario, definite come Allegorie, riassumono e ricordano i tanti volti di un’idea descrivono il lungo percorso della civiltà, sintetizzato con simboli e attributi per arrivare ai nostri giorni che sembrano rinunciare alla figurazione, alla descrizione di una scena, che agiscono con stimoli visivi alternativi.

Rielaborare i segni non significa cancellare il passato.
Può succedere che Giustizia subisca il tempo, il luogo, il potere, che occulti la sua immagine e si tramuti in una serie di presenze o scene parlanti. Giustizia si trasforma, evolve ma conserva il significato archetipico profondo: la ricerca di un ordine e di un equilibrio che garantisca risorse per tutti, che consenta all’uomo di assicurarsi uno scambio e una evoluzione costanti.

Il percorso inizia dalla magnifica sala della Biblioteca Pisani del Museo Correr, le cui pareti sono interamente rivestite da librerie in radica di olmo e ospitano pregiate edizioni storiche.
Il visitatore è accolto in questo spazio di antico sapere dove sono dedicati una serie di scaffali all’esposizione di volumi e incisioni, miniature e disegni che illustravano la giustizia. Tutti rispondono alla scelta comune di corredare con “le Figure” il libro simbolo della conoscenza della legge e della scienza giuridica.

La Giustizia, aspetto del sapere per eccellenza, molto spesso reca tra le mani il volume dove l’immagine è contenuta.
Si tratta dell'”Offerta del libro” uno schema fissato prima della stampa che, a nome dell’autore, Giustizia consegna al dedicatario, garante di equità e buon governo o esecutore e promotore del diritto.

Sono altresì presenti tre opere di artisti contemporanei – Ai Weiwei, Kendell Geers, Koen Vanmechelen – concesse dalla Fondazione Berengo, che creano particolari suggestioni dimostrando come il vetro, ancora una volta, sia duttile interprete concettuale.

Attraverso sei sezioni, corrispondenti allo svilupparsi della Figura allegorica, dagli albori delle civiltà fino all’età moderna, sono esposti reperti archeologici, monete e medaglie (sezioni I-II). Una serie di “racconti e interpretazioni” realizzate dagli artisti più importanti dal Medioevo al ‘900 illumina la sua iconografia.
Opere su carta, legno, tela e tavola sulle quali troneggia come semidea, come Virtù e come Personificazione e Allegoria della stessa città di Venezia (sezioni II-III).
I suoi attributi e le sue compagne ce la rendono inevitabilmente riconoscibile (sezione III).
I luoghi tempio e casa di Giustizia, i Palazzi dell’età moderna costruiti per praticarla e amministrarla, ebbero apparati decorativi di grandi artisti che la celebrano traendo schemi e contenuti dai loro predecessori (sezione IV).
Le azioni e le idee di intellettuali, giuristi e letterati che si sono sempre adoperati per eliminare la pena di morte è riassunta nella figura di Cesare Beccaria, che si fece promotore dell’abolizione della pena di morte (SezioneV). Il percorso si chiude con una serie di scene che mostrano atti e protagonisti di Giustizia (sezione VI), protagonisti immortalati come eroi e santi e, infine, episodi di pratica della legge, grandi quadri che imprimono nella mente proprio il leitmotiv della mostra.
Sono presenti tra le altre, Opere di Guercino, Andrea Del Sarto, Martini, Nani, Reni, Sansovino, Vasari, Maccari e un bulino di Raffaello.

Non c’è Giustizia senza umanità e quell’ordine, quel tentativo costante di sublimare la parte migliore, contro la colpa e il peccato è davvero il messaggio che arriva da una donna bellissima e coronata, con la Bilancia e spada, che tutto vede anche se a volte è bendata e che, seduta in trono ci ricorda i principi fondanti del vivere civile.

Mostra promossa dal Comune di Venezia, ideata e organizzata dal Centro Europeo per il Turismo e la Cultura di Roma in sinergia con la Fondazione Musei Civici di Venezia

Immagine in evidenza
Giovan Francesco Barbieri detto Guercino (Cento, 1591-Bologna, 1666) e bottega – Allegorie della Giustizia e della Pace. Prima metà del XVII sec. Olio su tela, 216 x 163 cm, Padova, Museo d’Arte Medievale e Moderna (Musei Civici agli Eremitani), Inv. 1612 (part.)

Dettagli

Inizio:
venerdì 9 Giugno 2023
Fine:
domenica 3 Settembre 2023
Categoria Evento:
Tag Evento:
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Luogo

MUSEO CORRER
San Marco 52
Venezia, 30124 Italia
+ Google Maps
Phone
041 2405211
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