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In between / Wipe out design (Art vs. Design)
martedì 10 Dicembre 2019 - venerdì 31 Gennaio 2020
sede: Galleria Carifano – Palazzo Corbelli (Fano, Pesaro Urbino).
Sono esposti in mostra sette prototipi d’arredo in tiratura unica, con i relativi concept grafici che ne sottolineano l’artigianalità made in Italy, oltre ad un’inedita realizzazione nata in collaborazione con l’IPSIA “Renzo Frau” di Sarnano, che propongono tutti una nuova interpretazione del paesaggio domestico attraverso il connubio tra la forte valenza simbolica dell’opera d’arte e la funzionalità propria dell’oggetto di design.
Sono quindi presentati arredi che si ispirano a grandi e riconoscibili opere d’arte moderna e contemporanea, per una sorta di ‘ready-made al contrario’: una selezione di capolavori del secondo ‘900 viene, infatti, reinterpretata in componenti destinati all’abitare odierno, come l’appendiabiti, la mensola, il pensile, il tavolo e le sedute, realizzati tutti nel 2019 su progetto wipe out design grazie all’apporto dell’alta artigianalità del sistema “legno-arredo” della Brianza, fra i più significativi sistemi produttivi territoriali italiani, alla consulenza dell’artista Sergius Fstöhler e alle scuole di alta formazione professionale dei territori marchigiano e lombardo. I prototipi d’arredo in mostra sono dunque realizzati a mano, ma al contempo risultano potenzialmente assemblabili e riproducibili con le stesse tecniche di produzione del furniture design su larga scala.
Arte versus Design, così come opera d’arte storicizzata, museale, da “guardare e non toccare” versus arredo funzionale, utilizzabile, componibile, trasformabile e comodo, spiegano da wipe out design: “Se Dadaismo e Pop Art hanno dimostrato che un oggetto banale, astratto dal contesto d’uso che gli è proprio ed esposto in un museo, si può trasformare in opera d’arte, allora “In Between” intende dimostrare che l’opera d’arte, opportunamente modificata nelle sue componenti strutturali ed estetiche, si può trasformare in arredo funzionale ad alto contenuto simbolico poiché riconducibile allo status di unicità e originalità caratteristico dell’opera d’arte”.
L’esposizione si inscrive in un percorso “gioioso, ironico e ad alto contenuto ludico”, intonato all’epoca e ai movimenti artistici cui la progettazione dei prototipi si ispira: dallo Spazialismo al Minimalismo, passando per il New Dada e la Pop Art italiana, per un periodo compreso fra l’immediato dopoguerra e la fine degli anni ’70, fino al contemporaneo. Ne sono un esempio “Moustache”, l’appendiabiti ‘coi baffì in bronzo ossidato effetto verderame, eseguito in esclusiva dallo scultore Sergius Fstöhler, oppure la panchina “Brigida” composta da pannelli componibili montati su birilli, a imitazione della grafica riprodotta in seduta; così come il tavolo auto-illuminante “Arethusa” in cristallo retinato, supportato da un ensemble strutturale di tubi al neon, e la cabina spogliatoio “Cabin A”, con i suoi effetti ottici non immemori delle sperimentazioni optical degli anni Sessanta. Appesi a parete spiccano poi “Fragments”, sistema lineare di contenitori e mensole che funge anche da battery station e mimetizza i numerosi dispositivi mobili che costellano la quotidianità contemporanea, ed il vano portaoggetti “Retablo” che con il suo profilo piatto, lo sviluppo ad angolo retto ed il rosso acceso dell’anta rimanda maggiormente al concetto di opera d’arte che non a quello di semplice contenitore. Completa poi il parterre di prototipi d’arredo il tappeto d’arte “Ierierosolooggisoloero”, che allude alla dimensione del sogno e della notte per colore e impunture.
Accanto all’esclusiva serie “wipe out design”, in mostra anche “Cretto (omaggio ad Alberto Burri)”, concept d’arredo sperimentale esplicitamente ispirato alla famosa opera Grande Cretto realizzata da Burri sui resti della città vecchia di Gibellina (Trapani) negli anni Ottanta e completata postuma nel 2015. Il prototipo, progettato e realizzato dagli studenti dell’IPSIA “Renzo Frau” di Sarnano – piccolo comune del maceratese che, come la cittadina siciliana, è stato colpito dal terremoto – è composto da vari elementi che fungono da tavolini o sedute componibili, ribaltabili, impilabili, all’insegna della memoria e del forte impatto emotivo, esattamente a mezza via tra arte e design.
Prodotta e organizzata dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese in collaborazione con l’IPSIA “Renzo Frau” di Sarnano (MC), la rassegna è patrocinata dalla Scuola del Design del Politecnico di Milano e dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Fano.
Ufficio Stampa: IBC Irma Bianchi Communication
Inaugurazione: martedì 10 dicembre 2019, ore 19