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Incontro con Josine Dupont
martedì 4 Giugno 2024 @ 17:00

sede: Palazzo Albrizzi Capello (Venezia).
Martedi 4 giugno alle ore 17:00 a Palazzo Albrizzi Capello a Venezia – presso il Padiglione Nazionale Grenada alla 60a Biennale di Venezia Arte – la conversazione, con la pittrice Josine Dupont, artista milanese, membro di The Perceptive Group.
Conosciuta in tutto il mondo per opere che si contraddistinguono da un metro elegiaco altamente poetico sarà protagonista di un approfondimento che partirà dall’opera esposta “Connessioni”, chiaro riferimento al tema generale della mostra “No man is an island”, titolo che trae spunto dai versi del poeta John Donne: «Nessun uomo è un’isola, completo in sé stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto [… ]. La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce, perché io sono parte dell’umanità. E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: suona per te».
L’intenzione è quella di dare un volto collettivo all’umanità – senza divisioni o separazioni – a tal punto che la morte di un uomo diventa lutto interiore di ognuno. La critica d’arte Giulia Rustichelli a proposito di “Connessioni” afferma: «I visi pensierosi, gli arti posati, le membra statuarie, le forme corporee dalle fattezze barocche quasi scolpite nel marmo, si sfaldano lentamente, si disgregano gradualmente, dissolvendosi in una lenta, inesorabile scissione. Le nette linee perimetrali seicentesche, didattiche e gloriose nei tempi che furono, ora si addensano, si compattano, fondendosi in un tutt’uno indistinguibile, in un unicum con i colori dominanti. Le sagome, sospinte oltre la mera mimetica imitazione, si scindono in un vortice di sfumature, le linee si sfilacciano, rincorrono, perdono nel tripudio di tinte. I contorni, nel progressivo svanire, cedono il passo ai bagliori, alle ombre. Le identità disperse, recondite, velatamente celate, esaltano l’indissolubile, inscindibile unione delle cromie con la realtà materica, della pigmentazione con la sostanza fisica. Connessioni coniuga l’impeto, l’estro dinamico e proiettivo, alla brillante e sfolgorante intensità, radicandolo saldamente alla superficie vitalistica, alla tela, esuberante, eppure al tempo stesso scura e graffiata […] Josine Dupont brama un’interazione, una corrispondenza empatica atta a instaurare momenti di comune consonanza tra spiriti affini».
Immagine in evidenza
Josine Dupont, Connessioni, olio e acrilico su tela, 100×100 cm, anno 2015