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Intra mundi: Legami, transiti e approdi di un presente imperfetto
mercoledì 16 Giugno 2021 - mercoledì 30 Giugno 2021

sede: Fondazione Palmieri (Lecce).
cura: Dores Sacquegna.
Seguendo la pratica dell’etnografia del viaggio, Intra Mundi approda a Lecce, con il suo carico di navigatori visionari per dare vita ad una Odissea contemporanea. L’evento si snoda tra la fedeltà alle proprie radici e il rischio di perderle e trova la sua terraferma in un territorio fluido e suscettibile a continue ibridazioni storiche, sociali e ambientali. Intra Mundi pone attenzione alla Natura, luogo di cura, insegnamento e radice delle nostre esistenze. Intra Mundi è dimensione onirica e spazio dell’eterno fluire, e tra i flutti, troveremo le tracce e le memorie dei viandanti senza meta, perché in fondo è il paesaggio stesso la meta.
Nei legami con la terra, le recenti opere degli alberi geografici sacri e la scultura Una sola terra, una sola umanità di Tarshito, artista e architetto barese e cittadino del mondo; gli alberi guardiani in carta Washi della svizzera Marilou Pilou Glinz, l’olivo, simbolo dell’albero della vita, dell’olandese Ida Kleiterp. Tra natura, spazio e tempo, le opere della artista tedesca Janine von Thüngen, residente a Roma e nota per le sue sculture monumentali della serie Eternity esposte a Villa Foscari (o La Malcontenta di Palladio a Mira), e qui con opere più piccole ma altrettanto significative, legate all’anima dell’universo e a Lilith e ai suoi culti della fertilità. Sulla forza e la cura della natura, l’opera dell’artista milanese Maria Luisa Imperiali e del greco George Syrakis, nella dualità tra vita e morte e i link alle radici del passato con la giapponese Tomomi Sato. In mostra il video-documento di The One world painting, sull’attività di oltre 40 anni della Land Artista tedesca Ulrike Arnold, girato in cinque continenti.
Il tempo del mito, relegato spesso a una dimensione arcaica non è finito, si è solo trasformato e nella nuova realtà crossmediale troviamo le cosmogonie dell’artista francese Mael DeNegri, gli emisferi quantici della leccese Maria Gabriella Marra e i video identitari dell’artista turca Sebnem Yüksel, e il video dell’artista inglese Louisa Potapchick, che ci trasporta nell’immaginifico di una poesia semi-scientifica sulla natura semantica, olografica e quantistica dei geni umani. Tra antiche mappe celesti e simmetrie spezzate dalla pandemia, rispettivamente le opere dell’artista canadese Tanya P. Johnson e della spagnola Rå Ballester.
Nella sessione Transiti e approdi, l’acqua come simbolo della fusione con il tutto che scorre, nel video del duo artistico francese Nancy e Philip Barwell e tra realtà e fantascienza, il video apocalittico Hydra di Sara Tirelli (ispirato dal romanzo “il mondo sommerso” di James Ballard) e girato a Venezia, una opera che suggerisce nuove modalità di percezione dell’esistenza stessa, dovuta al cambiamento climatico. Mare evaporato e memento mori nelle opere dell’artista barese Massimo Ruiu, dove l’ecosistema marino – e non solo – potrebbero rimanere dei ricordi, se non prendiamo atto della priorità di difesa del nostro habitat, come del resto anche della natura colonizzata dai rifiuti nell’opera dell’olandese Nel Ten Wolde. Provvisorietà, transizione, impermanenza nei paesaggi dei francesi Thimotée Peignier e Beatrice Desrousseaux. Chiude la rassegna il video “Immagina il cambiamento: conversazioni costiere”, del britannico Simon Read (le cui opere- mappe sono collezionate tra gli altri dal Guggenheim di NY), sul cambiamento delle coste della Bretagna orientale.
In Intra Mundi, gli artisti riflettono, il pensiero e l’identità di quest’epoca così caotica, restituendoci la muta testimonianza delle contraddizioni, delle conseguenze e dei pericoli a cui il genere umano si è volontariamente esposto, al fine di soddisfare la propria sete di conoscenza e il proprio desiderio di superare ogni limite.
Informazioni: primopianogallery@gmail.com; 349 3720659
- Sara Tirelli