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Ivo Stazio. Antologia
sabato 22 Febbraio 2025 - giovedì 6 Marzo 2025

sede: Galleria Arianna Sartori (Mantova).
cura: Arianna Sartori.
Con la pittura di Ivo Stazio abbiamo un documento per affermare che la pittura del ‘900 è quel “linguaggio” concettuale venutosi a definire dall’avvento del post-manierismo che si riconduce al simbolo e alla metafora mediante l’uso attento e compiuto del segno, del colore e della materia. Infatti Ivo Stazio ci mostra, attraverso una figurazione a volte apparentemente semplice, – perché concettualmente semplici sono le sue basiliche, le sue foreste e le sue città -, la complessità degli equilibri che l’arte contemporanea racchiude in sé. In tal caso, tutti potremmo azzardare, nella superficialità molto spesso in uso agli osservatori, che saremmo capaci di andare a realizzare anche noi “quei quattro schizzi sulla tela che ci spacciano per arte” (chi non ha mai sentito commenti simili anche al riguardo delle opere dei grandi artisti del ‘900), ma se veramente poi ci provassimo, ci renderemmo pure conto che se non fossimo dotati di una grande qualità gestuale e di una consolidata tecnica, sposata ad un concetto filologico tale da spingerci allo studio e alla corretta rappresentazione segnica del soggetto-oggetto che abbiamo in mente, ogni tentativo risulterebbe cadere in amene banalità e in accozzaglie di colori prive di profondità, di tenuta d’insieme, di equilibri, di “letture” insomma.
Così, con Ivo Stazio abbiamo l’opportunità di osservare come la materia, il colore e il segno, questa triade apparentemente semplice seppur profondamente complessa nella sua sintesi di “amorosi sensi ed equilibri estetici”, si realizza in una composizione di elevata poetica semiotica, dotata oltretutto, nella sua immediatezza, di grande chiarezza e pulizia gestuale, di freschezza e di calore. Una triade, oltre che composta, distinta e ricorrente in quantità e qualità tale da determinare infine lo stile della pittura dell’artista.
In tutto ciò risiede l’importanza della proposta di Ivo Stazio, cioè in una seria qualità, figlia di uno studio costante e coerente su cui l’artista si applica costantemente da lunghi anni, che dimostra l’acquisizione di una tecnica scrupolosa ed attraente, oltre ad una capacità realizzativa consolidata e di suggestione enfatica molto efficace, che ci consente altresì, sia quando osserviamo una sua figurazione dai contorni sconfinati e sconfinanti su diverse proiezione segniche, sia quando ci immergiamo nelle sue astrazioni colorate e materiche, la netta percezione della bellezza dell’arte contemporanea attraverso il magico equilibrio delle sue componenti.
Vittorio Spampinato
Inaugurazione
Sabato 22 febbraio alle ore 17.00
Immagine in evidenza
(part.)