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Jordan Wolfson. Little room
domenica 25 Maggio 2025 - domenica 3 Agosto 2025

sede: Fondation Beyeler (Riehen, Basilea, Svizzera).
La Fondation Beyeler presenta Little Room, una nuova installazione in realtà virtuale (RV) dell’artista americano Jordan Wolfson (*1980). Quest’opera esibita per la prima volta alla Fondation Beyeler, invita visitatrici e visitatori ad avventurarsi in un ambiente sperimentale in cui andranno a ricoprire un ruolo centrale nell’esperienza in procinto di svolgersi.
Appena entrati nello spazio espositivo i partecipanti vengono messi in coppia con una persona da loro conosciuta o del tutto estranea e, dopo essere stati sottoposti individualmente a una scansione completa in 3D del corpo, si spostano in uno spazio virtuale all’interno del quale ognuno vede se stesso attraverso il corpo dell’altro, il che genera distorsioni spaziali e sensazioni fisiche sempre più strane e disorientanti.
Little Room indaga il complesso intersecarsi di universi reali, virtuali e immaginari. Il lavoro di Wolfson esamina gli aspetti più oscuri dell’esperienza umana sollevando al contempo questioni esistenziali che toccano la coscienza, l’identità e la negazione fisica o intellettuale. Con Little Room l’artista spinge all’estremo il potenziale della RV al fine di creare un momento unico che travalica la comprensione convenzionale del medium.
«Little Room è una testimonianza potente e affascinante della forza visionaria di Jordan Wolfson e della sua incessante ricerca ai confini tra arte, tecnologia e il complesso paesaggio morale del mondo d’oggi» ha commentato Sam Keller, Direttore della Fondation Beyeler.
Jordan Wolfson è noto per le sue opere provocatorie e spiazzanti realizzate con l’impiego di media diversi. Benché abbia iniziato la sua carriera come videoartista, nei suoi lavori più recenti si occupa in particolare di animatronica, robotica, realtà virtuale, olografia e animazione digitale, ma anche di innovative opere murali. Rifacendosi intuitivamente al mondo della pubblicità, a internet e all’industria della tecnologia, egli crea narrazioni ambiziose ed enigmatiche che spesso ruotano intorno a una serie di personaggi animati di sua invenzione.
Appartenente a una generazione che ha ridefinito e le possibilità dell’arte attraverso l’uso dei media digitali emergenti, Wolfson si concentra su temi difficili e spesso controversi sottesi alla cultura americana e alla società contemporanea per offrire un’analisi coinvolgente e senza infingimenti delle fragilità umane. La sua arte sfida e disorienta e spesso si interroga su come elaboriamo immagini e informazioni e si domanda in qual misura le tecnologie influenzino il nostro modo di pensare e percepire il mondo. Jordan Wolfson ha studiato arte presso la Rhode Island School of Design. Vive e lavora a Los Angeles.
La mostra, organizzata dalla Fondation Beyeler in collaborazione con la Luma Foundation, è sostenuta dalla Thomas and Doris Ammann Foundation, dalla George Economou Collection, dalla AMA Collection nonché da Sadie Coles HQ, Gagosian e David Zwirner.