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Kunyioshi. Il visionario del mondo fluttuante

mercoledì 4 Ottobre 2017 - domenica 4 Febbraio 2018

Kunyioshi. Il visionario del mondo fluttuante

sede: Museo della Permanente (Milano)
cura: Rossella Menegazzo.

Mondi bizzarri, paesaggi visionari, donne bellissime, ma anche attori kabuki, gatti, carpe e animali mitici e fantastici, oltre a leggendari eroi, samurai e briganti.
Sono i protagonisti delle opere di Utagawa Kuniyoshi (1797-1861) a cui, negli ultimi anni, in Giappone e nel mondo, son state dedicate numerose mostre.
E ora anche l’Italia, per la prima volta, rende omaggio a Kuniyoshi, esponente indiscusso di inizio Ottocento dell’ukiyoe –  genere di stampa artistica giapponese su carta, impressa con matrici di legno – e che così tanta influenza ha avuto sulla cultura dei manga, degli anime (film di animazione giapponesi e non), dei tatuaggi e della cultura pop in generale contemporanea.

La mostra “Kunyioshi. Il visionario del mondo fluttuante” presenta la produzione di Kuniyoshi nella sua interezza, evidenziando la strabiliante capacità tecnica e inventiva di questo artista visionario attraverso una selezione di 165 silografie policrome, tutte provenienti dal Giappone.
Dopo l’esposizione dello scorso anno che ha reso omaggio a Hokusai, Hiroshige e Utamaro, era doveroso dedicare a Kunyioshi una mostra tutta sua, per il suo carattere estremamente particolare e personalissimo e per l’originalità delle opere e dei temi rispetto agli altri tre Maestri del mondo fluttuante giapponese.

Il percorso si divide in 5 sezioni tematiche: “Beltà”; “Paesaggi”; “Eroi e guerrieri”, con una speciale sotto sezione (“Eroi Suikoden”) dedicata ai 108 eroi Suikoden; “Animali e parodie” e “Gatti”.
Questa ultima sezione, Gatti, è dedicata alla passione forse più grande di Kuniyoshi, per la quale moltissime persone lo conoscono, e che, insieme agli eroi, costantemente presenti in tutta la sua opera, è uno dei temi che rendono la sua personalità ancora più misteriosa ed eccentrica.

La fama di Kunyioshi è fondamentalmente legata alla serie di silografie policrome che illustrano i 108 eroi del romanzo Suikoden (pubblicato in italiano con il titolo I briganti), divenuto un vero e proprio best seller in Cina e in Giappone alla fine del Settecento e in cui si ritrovano le avventure di una banda di briganti che si muovono a difesa del popolo stremato dalle ingiustizie e dalla corruzione governativa: personalità violente, potenti, armati, dai corpi muscolosi e coperti di tatuaggi che oggi ispirano manga, anime, tatuatori e disegnatori a livello internazionale.
Ed è proprio con Kuniyoshi, formatosi con Utagawa Toyokuni, che si afferma il genere delle stampe di guerrieri (mushae).
Kunyioshi si dedica anche ai ritratti di donne, bambini, attori kabuki – particolare rappresentazione teatrale sorta all’inizio del XVII secolo – e di fantasmi, altro genere amatissimo in Giappone e oggi più che mai di moda.
Tuttavia il suo nome è soprattutto associato ai giochi illusionistici, fatti di ombre e di figure composite alla maniera di Arcimboldo, ovvero figure inserite in altre figure, e parodie di storie e battaglie con protagonisti animali, oggetti, dolci, cibi.
Opere ironiche e umoristiche che giocano sui sentimenti e le emozioni come nessun altro artista ha saputo fare prima di lui.

Le sue immagini sono fantasiose, barocche, ricche di colori e densi di particolari minuti.
I suoi personaggi sono imponenti, le azioni roboanti e occupano tutta la superficie illustrata: sia essa nel classico formato rettangolare, o in quello di un ventaglio rotondo (uchiwa) o che si tratti del più grande formato del trittico, da lui prediletto al punto di arrivare all’esattico.
L’abilità e la curiosità di Kuniyoshi lo portano a importanti novità in campo tecnico: attingendo a piene mani dalla pittura occidentale, arriva a imitare la resa dell’incisione da lastra di rame anziché da matrice in legno, distinguendosi così dai maestri del paesaggio Hiroshige e Hokusai.
Ma anche l’Occidente lo ha molto amato, dall’arrivo delle riproduzioni delle sue opere in Europa e particolarmente in Francia (Monet ne aveva alcune appese nella cucina della sua famosa casa a Giverny), fino ai giorni nostri e alla cultura pop contemporanea.

La sua è stata una figura poliedrica e intrigante, sia per la varietà dei soggetti, sia per la ricchezza della tecnica, che ha dato vita a una scuola portata avanti per generazioni anche dopo di lui.

Mostra prodotta da MondoMostre Skira.

Dettagli

Inizio:
mercoledì 4 Ottobre 2017
Fine:
domenica 4 Febbraio 2018
Categoria Evento:

Luogo

MUSEO DELLA PERMANENTE
via Filippo Turati, 34
Milano, 20121 Italia
+ Google Maps
Phone
02 6551445
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