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La dama dell’unicorno. Giulia Farnese e l’Isola Bisentina
venerdì 21 Giugno 2024 - domenica 3 Novembre 2024

sede: Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo (Capodimonte, Viterbo).
La mostra è allestita nella Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo, per la prima volta accessibile dopo un lungo lavoro di restauro, nell’anno in cui ricorre il cinquecentenario della morte di Giulia Farnese. Discendente di Ranuccio Farnese il vecchio, le cui spoglie sono custodite nella chiesa, la nobildonna fu personaggio emblematico, che legò le vicende sue e della famiglia al papato di Alessandro VI Borgia.
La mostra “La dama dell’Unicorno. Giulia Farnese e l’isola Bisentina”, racconta la vita di Giulia Farnese attraverso le immagini dei luoghi da lei frequentati e documenti storici. Le immagini, realizzate da Manfredi Gioacchini, illustrano, da Capodimonte a Roma, i luoghi che furono teatro della vita e delle vicende della giovanissima sposa di Orsino Orsini, amante di Rodrigo Borgia e sorella del futuro papa, Paolo III, nonché abile imprenditrice, benefattrice e paladina dei diritti delle donne, e lei stessa donna libera.
Racconta Sofia Elena Rovati, direttrice del progetto dell’Isola Bisentina e curatrice della mostra: “Questa mostra è il risultato di una ricerca cominciata per trovare Giulia, ma si è poi trasformata in una vera e propria caccia all’unicorno, come se questo animale mitologico fosse stato scelto per raccontare se stessa, in un momento in cui la sua bellezza divenne troppo scomoda per continuare ad essere celebrata dai grandi pittori del tempo. Dopo aver favorito grazie alla sua relazione l’ascesa al potere di suo fratello Alessandro, Giulia Farnese subisce una damnatio memoriae per la quale la donna più bella del Rinascimento, che durante i suoi anni da Sponsa Christi come favorita del papa conobbe e forse posò per molti tra i pittori che passarono per la corte di Alessandro VI, oggi non ha un volto. Da qui il desiderio di volerla conoscere e raccontare la sua storia attraverso i luoghi a lei più familiari e che ancora oggi abbiamo la grande fortuna di ammirare. Da Carbognano a Vasanello, da Castel Sant’Angelo a Palazzo Farnese, fino a Ischia di Castro e alla stessa Isola Bisentina, dove Giulia desiderava essere sepolta, l’unicorno – emblema farnesiano – si anima e prende vita, accompagnandoci in un viaggio alla scoperta della sua dama. A volte lo si vede ritratto dormire in grembo a una giovane donna, come nell’afffresco del Domenichino a Palazzo Farnese a Roma; altre in atteggiamenti decisamente più audaci come nel ciclo di affreschi nel Castello di Carbognano; a seconda del luogo in cui ci troviamo l’unicorno ci racconta una diversa versione della vita di Giulia, rendendola un personaggio complesso, intrigante ma contemporaneo. Oserei dire, una femminista ante litteram.”
Quest’anno il percorso di visita include anche la cappella a pianta ottagonale di Santa Caterina disegnata da Antonio da Sangallo il Giovane e posta su uno sperone di roccia alto 22 metri e la cappella del Crocefisso o del Monte Calvario, che conserva un prezioso crocifisso attribuito alla mano di Benozzo Gozzoli. Per la prima volta è possibile ammirare anche la pietra di fondazione della chiesa, all’interno dello stesso edificio.
Fra i boschi dell’isola è possibile ammirare l’opera site specific di Federico Gori, Il Vello d’Oro, una cupola di resina ricoperta di foglia d’oro integrata al leccio più antico, per isolarlo dall’umidità. L’opera ha dato inizio a un progetto di commissione ad artisti contemporanei in dialogo con i monumenti antichi presenti sull’isola.
Integra le iniziative di quest’anno la pubblicazione del volume di Francesco Barberini In volo sull’isola bisentina. “Aspirante ornitologo”, in un anno di studio sull’isola, il giovane Barberini ha identificato i flussi migratori e l’avifauna stanziale, che fa dell’isola un’oasi privilegiata e fondamentale per la tutela della biodiversità.
Informazioni
isolabisentina.org