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La mano che crea. La Galleria pubblica di Ugo Zannoni (1836-1919). Scultore, collezionista e mecenate
sabato 27 Giugno 2020 - venerdì 31 Dicembre 2021
sede: Galleria d’Arte Moderna Achille Forti, Palazzo della Ragione (Verona).
cura: Francesca Rossi.
È molto più di una mostra quella che i Civici Musei di Verona propongono alla Galleria d’Arte Moderna Achille Forti al Palazzo della Ragione, intorno al tema del mecenatismo che ha portato alla nascita di molte, grandi collezioni pubbliche. È, infatti, un progetto che propone una nuova modalità di approccio alla realizzazione delle mostre.
Il punto di avvio, l’epicentro del progetto è la vicenda di uno dei maggiori scultori dell’Ottocento veronese, Ugo Zannoni.
Artista che visse una lunga carriera all’insegna di relazioni artistiche tra Verona, Milano e Venezia, animata dall’impegno civile a favore della cultura e dei musei cittadini. Tra il 1905 e il 1918, Zannoni donò ai Musei Civici veronesi la sua cospicua collezione di opere d’arte, contribuendo così a gettare le basi per la costituzione di una Galleria d’Arte Moderna a Verona.
Zannoni: Collezione privata
Nella raccolta delle circa 200 opere donate, sono presenti artisti che Zannoni ha frequentato e altri animatori di ricerche scultoree e pittoriche significative del secondo Ottocento, tra realismo, umori risorgimentali e nuove poetiche della luce.
Tra loro, Domenico Induno, Mosè Bianchi, Filippo Carcano, Leonardo Bazzaro, Julius Lange, Luigi Nono, e il più moderno pittore divisionista Angelo Morbelli. Tra i veronesi, Angelo Dall’Oca Bianca, Francesco Danieli e il cugino dello scultore, Giuseppe Zannoni. Tra i soggetti rappresentati spiccano generi figurativi del paesaggio e del ritratto.
Se la collezione Zannoni rappresenta uno spaccato esemplare dell’affascinante mondo del collezionismo d’arte ottocentesco, dietro alle ragioni che portarono il collezionista al lascito al Comune di Verona, si riflette il forte senso civico che ha animato singolarmente la società civile veronese e veneta tra Otto e Novecento.
In esposizione, nell’ampia quarta sala della Galleria d’Arte Moderna Achille Forti, saranno rievocati l’atelier dello scultore e la collezione dell’artista, tipica di una galleria privata dell’Ottocento.
Celebrazioni dei 700 anni della morte di Dante
La mostra fa rivivere, anche, l’ordinamento della prima esposizione civica d’arte moderna nelle cosiddette “Sale Zannoni”, allestita in tre sezioni nel Museo Civico a Palazzo Pompei dal 1908 al 1938 (con opere di Ugo e Giuseppe Zannoni, opere di artisti veronesi e ‘forestieri’).
Senza dubbio, la fama dell’artista è legata soprattutto alla realizzazione di un monumento simbolo, la celebre statua di Dante Alighieri, che, nel centro della piazza dei Signori, rivolge lo sguardo ai palazzi Scaligeri dove il Poeta, durante l’esilio da Firenze, fu accolto da Cangrande della Scala.
Zannoni eseguì quest’opera da giovane, non ancora trentenne, aggiudicandosi la vittoria di un importante concorso promosso per la ricorrenza del VI centenario della nascita del Poeta. A questo riguardo, l’esposizione è stata volutamente concepita per essere proposta al pubblico in concomitanza dell’ufficiale apertura dell’anno dedicato alle celebrazioni dei 700 anni della morte di Dante, prevista il prossimo settembre 2020.
In mostra, infatti, è esposto il bozzetto in bronzo del famoso monumento dantesco, a rappresentare questo episodio cruciale del percorso artistico dello scultore.
Ma se questa tappa della carriera di Zannoni è nota ai più, l’iniziativa considera anche risvolti meno popolari della vita dello scultore veronese e, in particolare, esplora il contesto delle amicizie, degli affetti famigliari e delle relazioni che ne hanno segnato il percorso in un’epoca di grande fervore civile della città e della Nazione.
Mostra-laboratorio, con Università e studenti
Interpretando lo spirito dell’artista e il forte significato educativo e identitario che egli attribuiva all’arte e alla funzione del museo, i Musei Civici hanno voluto creare un progetto innovativo rivolto a studenti di istituzioni universitarie, veronesi e non solo. Attraverso un’originale mostra-laboratorio, gli studenti sono entrati nel cuore della vita del museo, hanno collaborato con lo sta? della Galleria nelle attività di cura delle collezioni e fatto esperienza diretta di ciò che avviene dietro le quinte, prima e durante il periodo di apertura della mostra al pubblico.
Collezionismo e mecenatismo contemporaneo
Durante il periodo della mostra si darà spazio inoltre a una esplorazione del tema del collezionismo e del mecenatismo contemporaneo grazie a testimonianze dirette di collezionisti veronesi.
Progetto curato dal direttore dei Musei Civici Francesca Rossi affiancata da un Comitato scientifico composto da Maddalena Basso, Camilla Bertoni, Elena Casotto, Tiziana Franco, Sergio Marinelli, Patrizia Nuzzo e Pietro Trincanato.