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Lacrime di pietra – Mostra collettiva
venerdì 27 Settembre 2024 - domenica 17 Novembre 2024
sede: Museo Civico del Risorgimento (Bologna).
cura: Erica Calardo.
Il Museo civico del Risorgimento del Settore Musei Civici Bologna accoglie la mostra collettiva di pittura “Lacrime di pietra”.
Fra i portici del Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, è nata l’idea di rendere omaggio a opere che, oltre a testimoniare il ricordo e la lotta contro l’oblio, sono di per se splendidi esempi di un passato artistico di eccellenza. Fra fauni e leoni, personificazioni, allegorie, melograni e fiori, il progetto espositivo “Lacrime di pietra” – ideato e curato da Erica Calardo, pittrice figurativa professionista che vive e lavora a Bologna, con il coinvolgimento di 30 suoi allievi – conduce in un percorso simbolico, ctonio, evocativo, che trasla nel contemporaneo il patrimonio artistico della città.
Oltre a Erica Calardo, le artiste e gli artisti partecipanti sono: Milena Arietano, Peter Asselbergs, Marina Baghic, Federica Baroncini, Mirco Brizi, Michela Burzo, Simona Candini, Martina Castelli, Letizia Catelan, Gianfranco Chirico, CiArA, Diana Colombini, Elisa D’Ambrosio, Alessandra Ferrari, Alessandra Fregonese, Federica Guagliardo, Magda Ialonardi, Irene Londino, Clelia Marrone, Matteo Medola, Neri Pensieri, Manuela Nogara, Enrico Pelino, Andrea Pelizzardi, Antonella Quaglia, Sara Sarti, Fabiana Sorrentino, The Virgin Virginia, Uyb, Rosamaria Vienibene.
“Lacrime di pietra” è una riflessione visiva sull’arte nella sua veste consolatrice, elegiaca e a tratti catartica. Ogni artista si è confrontato con un’opera scultorea, cercando di coglierne l’essenza, dialogando idealmente con l’autore e la sua storia, con l’obiettivo di farne una sintesi personale nel pieno rispetto dell’originale.
Le 35 opere esposte sono realizzate a olio su tela in grisaille calda. Si tratta di una tecnica dicromica antica e di grande effetto: luci e ombre danzano insieme presentandosi come entità distinte e contrastanti, perdendosi le une nelle altre per creare l’illusione della tridimensionalità. Pochi colori, forti contrasti. Le luci stagliate, materiche, impastate, corpose, fredde nei mezzi toni di passaggio, creano un contrappunto alle zone d’ombra morbide, calde, vellutate, scure e avvolgenti. la vita e l’oblio, la luce e le tenebre. Le figure sembrano emergere dal buio, urlando la necessità che le si ricordi.
Con il suo sapore ottocentesco, questo percorso pittorico tra i sentieri della memoria di Bologna appare pienamente congruente con le atmosfere e con la storia stessa della Certosa. Per apprendere la buona pratica della pittura di ascendenza accademica, Erica Calardo e i suoi allievi sono infatti partiti dall’osservazione diretta dei monumenti dell’epoca, confrontandosi con la scuola dei grandi del passato e utilizzando una tecnica pittorica antica e con solide radici nella tradizione.
“Anche a chi non ha mai tenuto in mano un pennello – spiega Otello Sangiorgi, direttore del Museo civico del Risorgimento – può capitare, visitando la Certosa, di restare affascinati da un monumento, di tornare a vederlo, di volere saperne di più, di dialogare con esso, di averne idealmente cura. Può capitare e ci auguriamo che capiti sempre più spesso. Riteniamo infatti che questa dinamica sia importante, perché il fatto che tanti visitatori – bolognesi o turisti – sentano il cimitero come qualcosa di “proprio” è alla base di ogni progetto di valorizzazione, oltre che esserne un frutto. Questa mostra, tra le altre cose, evidenzia una modalità particolare attraverso le quali può avvenire questa riappropriazione”.
Mostra promossa da Associazione Culturale Felsina Pittrice in collaborazione con Settore Musei Civici Bologna – Museo civico del Risorgimento
Immagine in evidenza
Erica Calardo, Lacrime di Pietra, 2023. Olio su tela, cm 80 x 100. Opera ispirata al Monumento Montanari di Attilio Muggia e Diego Sarti. Bologna, Cimitero Monumentale della Certosa, Chiostro VII (part.)