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L’Aquila – Eventi e luoghi di interesse

lunedì 1 Gennaio 2018 - giovedì 31 Dicembre 2020

L'Aquila - Eventi e luoghi di interesse

sede: Varie Sedi (L’Aquila).

L’Aquila precedentemente Aquila fino al 1863 e Aquila degli Abruzzi fino al 1939) è un comune italiano di 69 362 abitanti, capoluogo dell’omonima provincia e della regione Abruzzo.
L’Aquila vanta un patrimonio storico secolare molto variegato e originale, nonostante i forti terremoti del 1461, 1703 e 2009, mostrando uno strato medievale presente soprattutto attraverso le Mura Urbiche, rinascimentale per quanto riguarda i palazzi e alcune chiese, e infine il barocco e il neoclassico. L’asse urbano è suddiviso in quattro rioni o Quarti, ognuno dei quali rappresentato da una chiesa capoquarto. Tra i monumenti più famosi spiccano appunto le già citate basiliche di San Bernardino e Collemaggio (quest’ultima considerata il capolavoro del gotico abruzzese[7] oltre che il simbolo della città[8]; ma anche le fontane medievali, tra le quali la fonte delle 99 cannelle, le mura urbiche con le porte di accesso, i palazzi gentilizi settecenteschi del corso Vittorio Emanuele, la Piazza Duomo e specialmente il Forte spagnolo.
L’Aquila ha antiche origini sabino-vestine nei nuclei di Amiternum e Forcona. Dopo la caduta dell’Impero romano d’Occidente, intorno alla conca aquilana si formarono piccoli agglomerati urbani, detti castelli, che decisero la fondazione della nuova città nel 1254, secondo la leggenda, mentre secondo altri sarebbe nata intorno al 1230 col patrocinio di Federico II di Svevia, e distrutta una prima volta nel 1259 da Manfredi di Sicilia. La città ebbe notevole sviluppo nel Medioevo, sotto il controllo della famiglia Camponeschi, e nel 1424 riuscì a resistere all’assedio di Braccio da Montone essendosi schierata contro Napoli per la sua fedeltà angioina. Durante l’epoca del feudalesimo dal medioevo al 1806 la città vantava una economia propria di pastorizia, artigianato e oreficeria, ed era stazione di passaggio durante la transumanza, con il Regio tratturo L’Aquila-Foggia, percorso da pastori e pellegrini religiosi. Sotto il dominio absburgico nei secoli XVI-XVII visse un periodo altalenante di crescita economica, fino alla decadenza, profondamente segnata dal terremoto del 1703. Conobbe nuovamente uno sviluppo economico e culturale soltanto nell’Ottocento.
L’Aquila è sede universitaria e di enti e associazioni che contribuiscono alla vita culturale della città.

Sito istituzionale
http://www.comune.laquila.it/

Eventi a L’Aquila
http://www.comune.laquila.gov.it/pagina18_calendario-eventi.html

Eventi

Festival della Partecipazione: si tiene dal 17 al 10 luglio nell’Auditorium di Renzo Piano, con conferenze, interviste, concerti, spettacoli vari.
Mercato Europeo: si tiene in Piazza Duomo dal 18 al 20 maggio, con varie esposizioni internazionali.
L’Aquila Jazz: si tiene nei primi giorni di settembre nel centro storico, oppure nel piazzale della Basilica di Collemaggio, con serate di concerti che vedono impegnati artisti internazionali.

Musei

Museo nazionale d’Abruzzo
Il principale polo museale d’Abruzzo e il fiore all’occhiello della città è senza dubbio il Museo nazionale d’Abruzzo che abbina, ad una quantità vasta di tesori, la cornice del magnifico Forte spagnolo, dove è situato[77]. Il museo, costituitosi dall’unione del Museo civico con il Museo diocesano, è diviso in una sezione archeologica, che comprende le meraviglie trovate durante gli scavi di Amiternum e Peltuinum, una sezione artistica, una sezione di oreficeria e, infine, una piccola sezione di arte contemporanea. Simbolo e vanto del museo è lo scheletro di un Archidiskodon Meridionalis Vestinus, un gigantesco animale di epoca preistorica simile ad un mammut. All’interno del castello sono inoltre un auditorium e una galleria espositiva. Dopo il terremoto dell’Aquila del 2009 il museo per una gran parte è inaccessibile. Dal dicembre 2015 il museo[78] è stato riaperto presso la sede provvisoria dell’ex mattatoio dell’Aquila in località Borgo Rivera nei pressi della monumentale Fontana delle 99 cannelle.

Casa museo Signorini Corsi
A pochi passi dal corso, lungo Via Patini si trova questo caratteristico museo che comprende un’importante collezione di mobili, dipinti e monete rinascimentali custodite all’interno di quella che era la casa di una delle più influenti famiglie aquilane. Il museo si costituì nel 1967 l’avvocato Luigi Signorini Corsi consegnò al Comune la sua collezione d’opere d’arte con la sola condizione che non venisse modificata la localizzazione in modo da costituire un tipico esempio di appartamento di rappresentanza aquilano. Tra i dipinti si segnalano Madonna con il bambino e San Giovannino di stretto ambito leonardesco, la Natività con fuga in Egitto attribuibile al Botticelli e Martirio di San Lorenzo di Battistello Caracciolo.

Museo archeologico di Santa Maria dei Raccomandati
Ha sede nell’ex convento che dà su Corso Vittorio Emanuele e ospita un’importante collezione archeologica. All’interno del complesso si trova la chiesa di Santa Maria dei Raccomandati[79], ricostruita nel 1825, contenente un affresco cinquecentesco della Madonna. Restaurato a partire dal 1997 e mai aperto ufficialmente, il museo negli ultimi anni ha svolto le funzioni di spazio espositivo, spesso utilizzato dall’amministrazione per importanti mostre temporanee.

Museo sperimentale d’arte contemporanea
Meglio noto con l’acronimo MuSpAC, raccoglie opere e organizza mostre permanenti di artisti contemporanei di levatura internazionale. La sua sede storica è in via Paganica, in pieno centro storico, ma dal 2009 si è trasferito temporaneamente in via Ficara[80].

Museo di Scienze Naturali e Umane
Situato nella località di San Giuliano (a qualche km dall’Aquila), è articolato in diverse sezioni con esemplari di fauna e flora abruzzese, fossili e reperti archeologici.

Museo delle ceramiche
Il recente restauro del complesso conventuale di San Domenico ha permesso il ritrovamento e il recupero di una notevole quantità di materiali ceramici cronologicamente compresi tra il duecento (epoca di fondazione della città) e il novecento. L’esposizione documenta la fitta rete di contati commerciali e culturali intessuta dai monaci domenicani.

Siti Archeogici

Amiternum
Nella località di San Vittorino, a pochi chilometri dall’Aquila, si trovano i resti dell’antica città di Amiternum[62]. Tra i più interessanti vi è un anfiteatro del I secolo d.C., un teatro di età augustea e una villa di tarda età imperiale, con mosaici e affreschi. Vi sono inoltre resti di terme e di un acquedotto risalenti anch’essi all’età di Augusto; vicino all’abitato di San Vittorino, nel sottosuolo della chiesa di San Michele Arcangelo, si possono poi visitare le catacombe paleocristiane.

Forcona
Presso la frazione Civita di Bagno sono state ritrovate mura e terme di una città tardo romana e longobarda (IV secolo – VIII secolo), che nel primo medioevo era di rilevante importanza per la presenza della prima Cattedrale di San Massimo, di cui oggi si conservano ampi resti (le tre absidi, le colonne centrali, le mura del perimetro e il campanile.

Monumenti e luoghi d’interesse
Il centro storico aquilano è stato appositamente costruito secondo un preciso sistema di assi ortogonali, viene di passaggio, piazze, perimetro murario e pianta planimetrica. Fondato secondo la leggenda accolta da Buccio di Ranallo nel 1254 da 99 “castelli” circostanti, ovvero da nobili famiglie dei centri rurali per motivi ideali ed economici; il centro storico è circondato ancora oggi dalle mura medievali aquilane, con le numerose porte di accesso. Si suddivide in quattro cosiddetti Quarti, dedicati ai santi patroni dei castelli rappresentanti, ossia Quarto San Giorgio, il Quarto Santa Maria, il Quarto San Pietro e il Quarto San Giovanni d’Amiterno. Ognuno di questi rioni ha una chiesa simbolica capoquarto, la chiesa di Santa Giusta per il primo, la chiesa di Santa Maria Paganica per il secondo, la chiesa di San Pietro a Coppito per il terzo e la chiesa di San Marciano per l’ultimo.
Il primo quartiere è caratterizzato dalla chiesa principale, dal Palazzo Centi del Settecento, e fuori le mura dalla Basilica di Santa Maria di Collemaggio; il secondo quartiere è il più ricco, attraversato dal corso Vittorio Emanuele, dai palazzi settecenteschi, dal Palazzo Margherita lungo il corso Umberto. Inoltre è abbellito dalla Basilica di San Bernardino, dai monumenti di Piazza Duomo, e all’ingresso dal Forte spagnolo. Il Quarto San Pietro possiede la chiesa omonima e il complesso conventuale della Chiesa di San Domenico; mentre il quarto finale vede il suo simbolo nella fontana delle 99 cannelle presso il Borgo Rivera. Le chiese principali sono quelle dedicate a San Marciano, alla Madonna di Roio e a sant’Agostino.

Architetture religiose

Secondo la leggenda L’Aquila aveva in centro 99 chiese, così come furono 99 i castelli a fondarla. Oggigiorno le chiese in centro storico ancora attive sono oltre 60, e quindi si può ritenere valida l’ipotesi dell’enorme quantità di chiese che la città aveva, alcune delle quali distrutte dai terremoti o nel piano regolatore della città degli anni ’30, il cui numero poteva benissimo avvicinarsi al centinaio. Da considerare, oltre ai principali edifici del Duomo, della Basilica di Collemaggio, di San Bernardino da Siena, delle quattro chiese capoquartiere (Santa Maria Paganica, Santa Giusta, San Pietro Coppito, San Marciano), ai monasteri di Sant’Amico, del Corpo di Cristo, di San Basilio, di Santa Chiara e Santa Margherita dei Gesuiti, anche le chiese dei “castelli” situate nelle varie contrade, come l’abbazia di Arischia dedicata a San Benedetto, la chiesa dell’Assunta di Paganica insieme all’eremo di Appari e al monastero delle Clarisse, l’abbazia di San Giovanni di Lucoli, il santuario della Madonna do Roio, la vecchia cattedrale di San Massimo a Civita di Bagno, prima sede della diocesi amiternina, la chiesa santuario di San Michele a San Vittorino, il convento di San Giuliano.
Questo elenco ripropone soltanto gli edifici religiosi principali, pertanto è parziale.

Basilica di San Bernardino
Costruita alla morte di San Bernardino da Siena (1444) con l’intento di custodirne le spoglie, presenta una splendida facciata rinascimentale opera di Nicola Filotesio. Al suo interno, ricostruito dopo il terremoto del 1703 in stile barocco, sono il Mausoleo Camponeschi e il Mausoleo di San Bernardino. La basilica è posta sulla sommità di una monumentale scalinata, a pochi passi da Corso Vittorio Emanuele II.

Basilica di Santa Maria di Collemaggio
Basilica romanica, costruita per volere di Pietro da Morrone nel 1288, è stata sede di incoronazione papale ed è sede di un giubileo annuale unico nel suo genere. Nel 1972 è stata sottoposta ad un importante restauro con cui si sono eliminate le aggiunte barocche avvenute in seguito al terremoto del 1703 ed è stato riportato alla luce l’originario splendore romanico. Sul lato settentrionale presenta la prima Porta santa costruita al mondo.

Cattedrale di San Massimo (Duomo dell’Aquila)
Intitolata ai santi Giorgio e Massimo, è la chiesa episcopale dell’Arcidiocesi dell’Aquila. Venne edificata nel XIII secolo ed abbattuta dal terremoto del 1703. Successivamente venne restaurata in stile barocco mentre la facciata è in stile neoclassico. Il progetto durò molti anni, e fu aperta al pubblico nel 1734. Tuttavia lo stile era molto scarso riguardo alle aspettative, e così nell’800 l’architetto Giambattista Benedetti formulò un nuovo progetto di costruzione, che prevedeva un uso molto ampio del neoclassico, con la presenza di una grande cupola sul transetto. Il progetto però andò sfumando nel primo ‘900, quando la chiesa rimase ancora incompiuta della cupola e dei due campanili. Soltanto negli anni ’20 la Cattedrale fu terminata. Il terremoto del 2009 l’ha gravemente danneggiata provocando il crollo della copertura del transetto.

Chiesa di San Domenico
San Domenico sorge nel luogo in cui un tempo sorgeva il Palazzo Reale; fu lo stesso re, Carlo II di Napoli, a donarlo ai frati domenicani ed a patrocinare la realizzazione della chiesa chiamando dalla Provenza maestranze francesi per l’occasione, come testimonia l’originale facciata laterale e relativo portale. Nel 1703, un violentissimo terremoto fece crollare il tetto della chiesa distruggendo l’interno e uccidendo seicento fedeli; successivamente l’interno venne ricostruita in stile settecentesco.

Chiesa di Santa Giusta
Chiesa capoquarto del rione storico di San Giorgio, era inizialmente intitolata a San Giorgio da cui il nome dell’intero quartiere. La chiesa, eretta nel trecento, presenta una suggestiva facciata a conci levigati con coronamento orizzontale, portale romanico e maestoso rosone ricco di decorazioni floreali e umane. Adiacente al portale si staglia un curioso abbeveratoio.

Chiesa di Santa Maria del Suffragio (o delle Anime Sante)
Chiesa barocca costruita nel 1713 sul lato più lungo di Piazza Duomo. Presenta una caratteristica facciata concava ed una piccola cupola, opera del Valadier. Seriamente danneggiata nel terremoto dell’Aquila del 2009 è probabilmente oggi il monumento cittadino più conosciuto in relazione al sisma, proprio per lo sfondamento della cupola centrale. La riapertura al culto, dopo il restauro, è prevista nel marzo 2017. La costruzione della chiesa avvenne prima del terremoto del 1703, che la danneggiò gravemente. La ricostruzione totale della chiesa avvenne a distanza di 10 anni dal terremoto, fortemente osteggiata dai Capitoli di San Giorgio e San Biagio d’Amiterno, temendo che potessero perdere il loro prestigio presbiteriale. E infatti purtroppo così avvenne per la Cattedrale, che attraversò un lungo travaglio di ricostruzione lungo settant’anni. La costruzione delle cappelle interne fu di Orazio Antonio Bucci e Giovanni Pirri, e nel 1755 alla realizzazione delle decorazioni interne e del rivestimento in pietra delle paraste e delle cappelle.

Chiesa di Santa Maria Paganica
Chiesa capoquarto del rione storico di Santa Maria, sorge sul punto più elevato della città e presenta un impianto settecentesco dovuto alla ricostruzione avvenuta dopo il terremoto del 1703. Un altro violento terremoto nel 2009 ha provocato il crollo dell’abside e dell’intera copertura. Di importanza sono il campanile, curiosa trasformazione in ambito cristiano di una torre di avvistamento, molto compatta, con base a contrafforti, e il portale romanico della facciata, di stampo molto simile a quello della chiesa di Santa Giusta.

Chiesa di San Pietro a Coppito
Chiesa capoquarto del rione storico di San Pietro, sorge nell’omonima piazzetta abbelita da un grazioso fontanile a pianta dodecagonale. Eretta nel XIII secolo, la chiesa è un classico esempio di romanico aquilano, con la facciata a coronameno orizzontale, il portale ricco di decorazione e sovrastato da una finestra circolare e l’adiacente torre campanaria. Più volte danneggiata, nel corso della sua storia, da terremoti e ricostruita, è stata violentemente sfregiata dal terremoto del 2009. Nel 2014 è stata ricostruita la facciata, mentre i lavori di ricostruzione totale sono ancora in corso.

Chiesa di San Silvestro
Eretta nella prima metà del XIV secolo e più volte restaurata in seguito a terremoti, la chiesa presenta un grande portale romanico a pietre di colore bianco e rosso, analoghe a quelle che ricoprono la facciata di Santa Maria di Collemaggio, sormontato da un grande rosone centrale. All’interno è presente una copia della Visitazione di Raffaello che sostituisce l’originale trafugata dagli spagnoli nel 1655 ed oggi al Museo del Prado.

Santuario della Madonna d’Appari
Piccolo santuario romanico addossato ad una parete rocciosa nella vallata del Gran Sasso, vicino alla frazione di Paganica. Eretto nel XII secolo sul luogo in cui, secondo la leggenda, vi fu l’apparizione della Vergine Maria, è oggi meta di camminate e pellegrinaggi. La struttura è attaccata al massiccio di pietra del Corno Grande, di notevoli dimensioni, e si apre con una struttura rettangolare slanciata, che termina a campanile a vela. La base ha un portale arco a tutto sesto; l’interno a navata unica si fonde con la roccia montuosa, con volte a crociera, tagliato trasversalmente da due archi strutturali, interamente affrescato con la tecnica dei “fumetti”. Il presbiterio è ruotato rispetto all’asse della chiesa.

Chiesa di Santa Maria del Carmine (Santa Maria di Assergi)
Chiesa del XIII secolo, costruita durante la Fondazione del castello di Assergi, che la chiamò come la parrocchia del piccolo borgo sul Gran Sasso. La chiesa subì varie modificazioni, e nel 1609 fu retta dalla Congrega della Beata Vergine del Carmelo, da cui il nome. Dopo il terremoto del 1703 fu nuovamente modificata con uno schema barocco, che praticamente avvolge tutta la struttura.

Basilica di San Giuseppe Artigiano (Ex San Biagio d’Amiterno)
Chiesa risalente alla metà del XIV secolo, si trova a ridosso del Duomo. Il 20 maggio 2013 è stata elevata al rango di basilica minore, la terza della città dopo quelle di Santa Maria di Collemaggio e San Bernardino. La facciata è a capanna tripartita, con un porta le barocco. L’interno a tre navate è squisitamente barocco, con pochi richiami al Medioevo: solamente parte di un affresco quattrocentesco sull’altare, riaffiorato con il terremoto del 2009, e il Monumento a Pietro Lalle Camponeschi, dichiarato “Monumento Nazionale”.

Oratorio di Sant’Antonio dei Cavalieri de’ Nardis
Oratorio fondato a metà del XVII secolo da esponenti della famiglia nobile locale Nardis (tuttora proprietaria) attorno a un’immagine considerata miracolosa di Sant’Antonio. Si trova in via San Marciano, a metà strada tra Duomo e la chiesa di San Marciano. La chiesa ha una facciata laterale con due porte simmetriche, con una nicchia contenente la statua di Sant’Antonio a grandezza naturale, opera di Ercole Ferrata. Molte opere sono in maiolica di Castelli (TE).

Santuario della Madonna di Roio:
Chiesa del XIV secolo, situata nella contrada Poggio di Roio. La statua, secondo la leggenda fu trovata da Felice Calcagno, un pastore originario di Lucoli, nel dicembre del 1578 in un bosco detto “Ruo” in locazione di Tressanti in Provincia di Foggia e non come da “leggenda” a “Ruvo” di Puglia, durante il periodo della transumanza.

Chiesa di San Flaviano
Chiesa del XIII secolo, costruita dai castellani della Torre, durante la Fondazione. La chiesa, per la presenza vicino alla parrocchia di Santa Giusta, subì l’influsso romanico trecentesco, e la facciata è molto simile alla chiesa capoquarto. L’interno fu invece profondamente modificato in ambito barocco, a causa della distruzione del terremoto del 1703.

Chiesa e convento di San Giuliano
Si trova nella località omonima, e fu costruito a partire dal 1415 per volere di San Giovanni da Capestrano e San Bernardino. Nel 1703, danneggiato dal terremoto, subì profonde modificazioni all’interno. Nel 1902 fu dichiarato Monumento Nazionale, ospitando una ricca biblioteca di antichi codici medievali.

Chiesa di San Marco
Chiesa del XIII-XIV secolo, costruita durante la Fondazione, posta nella piazza omonima, accanto alla barocca chiesa di Sant’Agostino. A causa di mancanza di fondi, dopo il terremoto del 2009 i lavori sono ancora fermi. Ha pianta rettangolare a navata unica, di cui la facciata rimane la parte originale del XIII secolo, caratterizzata da muratura in pietra bianca e portale trilobato con lunetta trecentesca affrescata. I due campanili laterali sono un’aggiunta del Settecento. La parte retrostante è decorata da un’abside.

Chiesa di Sant’Agostino
Chiesa del XIII-XIV secolo, ma completamente ricostruita da cima a fondo dopo il terremoto del 1703. Fino al 1807 ebbe un complesso conventuale sito nell’attuale adiacente Palazzo del Governo. Il progetto del 1710 venne conferito all’architetto Giovanbattista Contini, e fu terminato nel 1725. La struttura è a pianta ellissoidale (rarità abruzzese), coperto, nel vano centrale, dalla cupola, i cui assi ortogonali sono segnati dall’ingresso; inoltre dal grande coro e dalle cappelle. La chiesa ha due facciate.

Chiesa di San Marciano
Chiesa capoquarto di San Giovanni d’Amiterno, costruita dal castello di Roio durante la Fondazione. L’impianto, nonostante i terremoti del 1461 e 1703, si è mantenuto nello stile romanico medievale, simile a quello di Santa Giusta e San Pietro Coppito, con la conservazione del portale romanico a tutto sesto.

Chiesa di San Michele Arcangelo
Importante chiesa romanica dell’XI secolo, si trova in contrada San Vittorino. L’edificio, situato a poca distanza dall’antica città sabina di Amiternum, vanta una lunga storia legata al culto di san Vittorino, martire sotto Nerva e sepolto in questo luogo nel V secolo.

Chiesa di Santa Giusta fuori le mura
Chiesa di Bazzano, costruita nell’XI secolo presso la piccola grotta dove fu bruciata la martire Santa Giusta da Bazzano nel III secolo. La chiesa ha un impianto interno a tre navate, a forma basilicale, la cui abside termina nella roccia della grotta dove fu martirizzata la santa.

Abbazia di San Giovanni Battista
Si trova nella località omonima, sopra al centro di Lucoli. Le sue origini risalgono al 1077. A seguito del terremoto del 1703 l’interno dell’abbazia fu trasformato in stile barocco, ma dopo un primo restauro nel 1835 ed uno più recente nel 1994, la basilica è tornata al suo originario splendore. Di particolare importanza risultano essere gli affreschi rinvenuti proprio con l’ultimo restauro, attribuiti al De Litio, il chiostro e il portico. All’interno dell’abbazia si può ammirare anche l’organo del Farina (1500), ritenuto essere il più antico d’Abruzzo.

Chiesa di San Franco (o Santa Maria Assunta)
Parrocchiale del XIII secolo, situata al centro di Assergi. Chiese molto singolare e variegata, costruita sulle stesse mura del centro fortificato, il cui fenomeno di fusione è molto ben visibile guardando l’abside. La struttura rettangolare è a capanna tripartita, con un rosone centrale nella facciata a raggi, molto simile a quello della Basilica di Collemaggio. L’interno a tre navate è di gusto rinascimental-barocco.

Santuario di San Pietro della Ienca
Piccola chiesa nel territorio di Assergi, del XIII secolo, resa celebre dalla visita pastorale di Papa Giovanni Paolo II. La chiesetta è molto robusta e compatta, a pianta rettangolare, costruita in pietra, a navata unica. La facciata è preceduta da un piccolo giardino con fontanile di pietra per l’abbeveratoio delle pecore, e con una statua di bronzo di San Giovanni Paolo II.

Architetture civili

Casa natale di Buccio di Ranallo
Caratteristica costruzione trecentesca, espressiva nella facciata (posta sulla centrale via Accursio, attigua alla Chiesa di Santa Maria Paganica) con bifore e archi ogivali. Attualmente la casa ospita una galleria d’arte privata. Vi nacque lo storico Buccio di Ranallo, che scrisse le Cronache aquilane.

Casa di Jacopo di Notar Nanni
La famiglia era originaria di Civitaretenga di Navelli, e si trasferì all’Aquila nel XV secolo; Jacopo svolse il ruolo di mercante, ed essendo amico di San Bernardino, venuto a predicare in città alla fine della sua vita, alla sua morte commissionò il Mausoleo nella Basilica di San Bernardino. La casa si trova in via Bominaco, nel Quarto Santa Maria. La casa è suddivisa in due blocchi, ed è un esempio raro perché mescola insieme lo stile medievale e il rinascimentale: la facciata ha un portale a sesto acuto tipicamente tardogotico, con cornici e affisso lo stemma del casato di Nicola Notar Nanni. Il piano superiore invece è tipicamente rinascimentale, con cornici a tortiglione sulle finestre.

Le Cancelle
Si trovano in uno svincolo della Piazza Duomo. Sono particolari archi ogivali legati fra loro, risalenti al XV secolo, inseriti alla base di un palazzo rinascimentale. Nel 1796 il re Ferdinando IV di Borbone giunse da Napoli in città, e fu disturbato dal chiasso dei mercanti che affollavano le “cancelle”, dacché erano botteghe di pesce d’acqua dolce e salata. Da allora le cancelle furono riaperte e chiuse per vari decenni, dopo che dal 1810 un marchese aquilano tentò invano di farle riaprire. Dopo il terremoto del 2009 sono ancora in attesa di restauro.

Palazzo Margherita (Palazzo del Comune)
Si trova in Piazza del Palazzo, detta anche Piazza Sallustio. Le origini risalgono al 1294, quando vi era il cosiddetto “Palazzo di Giustizia o del Capitano”, ospitante il Capitano che amministrava giuridicamente la città. La torre medievale è pre-trecentesca, sebbene la struttura attuale risalga alla costruzione definitiva del 1310. Nel 1596 la regina Margherita d’Austria si recò all’Aquila, e ordinò all’architetto Girolamo Pico Fonticulano di ricostruire il palazzo completamente, sotto le forme dell’arte rinascimentale gentilizia. Il palazzo dunque assunse grande importanza, divenendo centro del governo, e poi del comune nel XIX secolo, dacché la struttura governativa della provincia si spostò nella piazza di San Marco. Danneggiato dal terremoto dell’Aquila del 2009, è rimasto puntellato fino al 2016, quando sono iniziati i lavori di ricostruzione.

Palazzetto dei Nobili
Si trova in Piazza Palazzo, accanto al Palazzo Margherita. Sorge sul preesistente Palazzo della Camera; ampliato dal 1601 dall’architetto Giulio de Spazzina in direzione di piazza Santa Mrgherita, per la volontà della Congregazione dei Nobili, fondata da Sartorio Caputo. Il palazzo fu riedificato dopo il terremoto del 1703, nel periodo 1708-1715, dove venivano eletti i camerlenghi, fino all’abolizione del feudalesimo. Esso è decorato da una intonacatura color arancio, e da una fontana posta all’entrata.

Emiciclo
Il Palazzo dell’Esposizione, meglio conosciuto come “Emiciclo” per la forma a esedra della facciata, venne realizzato nel 1888 sul luogo in cui sorgeva il convento di San Michele Arcangelo. Ha ospitato le principali mostre ed esposizioni cittadine prima di diventare sede del Consiglio Regionale. Il porticato, realizzato con dodici colonne doriche che sostengono un soffitto semplice, si conclude alle estremità con due edicole; inoltre è suddiviso nel mezzo da un corpo principale a balconata, con doppie colonne doriche. Il corpo superiore presenta un finestrone centrale, affiancato da due finestre laterali; al di sopra di queste ultime sono visibili due cavitò semisferiche contenenti rispettivamente i busti di Bacco e Cerere.

Palazzo Carli Benedetti
Palazzo rinascimentale posto dietro all’abside di Santa Maria Paganica e costruito, su preesistenze medievali, da Silvestro dell’Aquila. Il cardinale Antinori suppone la sua costruzione nel 1494. Nel settecento venne venduto alle monache di Santa Maria dei Raccomandati ed inglobato nell’omonimo convento, oggi sede del Museo civico archeologico. Fino al terremoto del 2009 fu sede dell’Università degli Studi dell’Aquila, poi spostata a Scoppito. Essendo il palazzo legato alla chiesa di San Pietro Coppito, nel 1642 un’ala fu ceduta alle suore della Congrega di Santa Maria dei Raccomandati. Struttura scatolare che abbraccia via Accursio e il confine dei quarti Santa Maria-San Pietro, con interno adornato da un giardino e chiostro con pozzo centrale. L’ingresso è abbellito da una monumentale scala fiancheggiata da semicolonne scanalate e sormontata da grande arcata.

Palazzo Centi
Imponente palazzo barocco sito in Piazza Santa Giusta, di fronte all’omonima chiesa. Venne edificato nel 1776 da Loreto Cicchi di Pescocostanzo ed è caratterizzato da una balconata di sei colonne in stile borromiano sovrastante il maestoso portale. Dal 2003 è sede della Presidenza della Regione Abruzzo.

Palazzo Pica Alfieri
Una struttura preesistente esisteva già nel Quattrocento, di proprietà dei Colonna, dove vi soggiornò anchela regina Giovanna d’Aragona nel 1493. Realizzato nuovamente nel 1685, venne completamente restaurato in seguito al terremoto del 1703. Sorge su Piazza Santa Margherita ed anch’esso porta in facciata una balconata barocca sorretta da quattro colonne. Le origini risalgono alla rinascimentale Casa Colonna, dove vi soggiornò anche la regina Giovanna d’Aragona nel 1493. Ludovico Alfiero lo acquistò nel 1685, trasformandolo con lo stile barocco aquilano, rappresentato dall’artista Francesco Fontana. Nel 1785 fu acquistato da Giannantonio Pica, che si unì in matrimonio con Eusebia Alfieri. Si trova in piazza Santa Mrgherita, lungo via Roma; ha facciata principale tripartira, opera di Pietro Paolo Porani (1726), ed è caratterizzata da balconata sorretta da quattro colonnette, che sovrasta i due portali di ingresso.

Palazzo Alfieri
Sorse nel XV secolo come residenza gentilizia di villeggiatura, del proprietario Fabrizio Alfieri. Nel XVI secolo vi fu costruita a fianco la chiesa di Santa Maria degli Angeli; dopo il danneggiamento del terremoto del 1703, nel 1878 Barbara Micarelli fondò l’Istituto di Santa Maria degli Angeli, dando vita alla scuola d’infanzia femminile aquilana.
Il palazzo occupa l’intero isolato di via Fortebraccio e via Barbara Micarelli. La facciata è bipartita: la prima più antica a tre livelli, di carattere rinascimentale, e una bifora a due piani; la seconda facciata è cinquecentesca, con molti porticati e logge con arcate ogivali.

Palazzo Lucentini Bonanni
L’edificio è una storica residenza dei Bonanni, importante famiglia patrizia aquilana di origine toscana, baroni di Ocre. La sua realizzazione è riconducibile agli ultimi anni del XVI secolo, anche se il palazzo fu largamente rimaneggiato successivamente al terremoto del 1703. Lesionato nuovamente dal sisma del 2009, l’edificio è stato sottoposto a restauro a partire dal 2012 e riaperto al pubblico per la prima volta nel 2015, in occasione dell’Adunata nazionale degli alpini. L’edificio di architettura rinascimentale si presenta su tre livelli, con pesanti contrafforti sugli angoli; sull’angolo tra corso Vittorio Emanuele e la piazza, vi è lo stemma della famiglia Bonanni, blasonato con la scritta “D’oro al gatto passante di nero con la testa in maestà”.

Palazzo Paone Tatozzi
Il palazzo compromesso dal terremoto del 2009 è stato svelato nel 2014 e ha cominciato a riacquisire le sue funzioni nel 2015. La facciata principale è quella sul corso Vittorio Emanuele, volta frontalmente sul Palazzo Bonanni, e presenta una leggera curvatura convessa, che altera la simmetria; è caratterizzata inoltre da tre balconcini, uno dei quali posto centralmente, segnati da cantonali di pietra. Nella parte superiore si aprono finestre minori, e infine il palazzo è chiuso dal cornicione di coronamento.

Palazzo de’ Nardis
La ricca famiglia aquilana possedeva le zone di Roio Piano e Rocca di Corno, e successivamente si stabilì in città, verso Piazza Duomo, per la vicinanza alla Curia. Contribuì anche alla costruzione nel 1647 dell’Oratorio di Sant’Antonio dei Cavalieri de’ Nardis. L’edificio è costruito su un preesistente palazzo medievale, di proprietà della famiglia Ranalli. La facciata è di particolare interesse perché mostra persistenza medievali nell’accesso e negli archi a tutto sesto. Dopo il terremoto del 1703, il palazzo fu ricostruito e fuso completamente con la struttura medievale. Esso è soprattutto famoso per l’oratorio annesso, massima espressione del barocco aquilano. Il palazzo ha all’interno un chiostro con pozzo.

Palazzo Ardinghelli
Venne realizzato su progetto dopo il terremoto del 1703, dall’architetto Francesco Fontana, figlio del più celebre Carlo, ma edificato solamente tra il 1732 ed il 1743 sul luogo di un vecchio complesso di impronta rinascimentale. Con la morte di Filippo Ardinghelli, inoltre, la famiglia si estinse prima del completamento dei lavori, ma edificato completamente soltanto tra il 1732 e il 1743. Dopo la morte del proprietario Filippo Ardinghelli, i lavori si interruppero, e vennero completati in falso barocco. Esso si trova in via Santa Maria Paganica, volto frontalmente verso la chiesa, ed ha gusto squisitamente barocco, con un grande balcone sul piano superiore della facciata.

Palazzo Cappa Cappelli
Edificato appositamente dopo il terremoto del 1703, riformando l’asse del corso Vittorio Emanuele. Il palazzo sovrastò il diruto palazzo Ciampella, e appartenne nella prima metà dell’Ottocento alla famiglia del Marchese Antonini, e successivamente a Francesco Cappelli. La struttura ha una tipica costituzione neo-rinascimentale, che si fonde con il gusto neogotico ottocentesco. La facciata ha l’ingresso in bugnato con tre portali, mentre i livelli della struttura sono in tutto tre.

Palazzo Fibbioni
Fu di proprietà nel XVI secolo di Bartolomeo del Secco da Novara, che lo possedette fino all’estinzione della famiglia nel XIX secolo. Esso è di importanza per gli aquilani perché è sorto su uno dei principali assetti cittadini del cardo-decumano, soprannominato “Quattro Cantoni”, situato nel corso Vittorio Emanuele. La struttura è stata costruita con chiaro gusto rinascimentale, e portale a tutto sesto in bugnato.

Palazzo Farinosi Branconi
Della famiglia Branconio del centro Collebrincioni, vicino alla città, molto antico e risalente al XVI secolo. Il capostipite della famiglia: Giovanni Battista Branconio dell’Aquila fece costruire il suo palazzo a Roma, e poi all’Aquila. Nel XIX secolo fu utilizzato come scuola, e poi Cassa di Rsparmio, ceduto dal bancario Giulio Farinosi Branconi. Il palazzo, restaurato dopo il terremoto del 2009, è agibile, ed ha una struttura manierista del Seicento, con richiami all’arte settecentesca, dopo il terremoto del 1703; le due facciate hanno stili differenti, la prima si rivolge in Piazza Duomo. L’interno è noto per le sale di Saul e Davide – Sala dei Putti e Sala San Clemente.

Palazzo del Convitto (Ex Biblioteca Salvatore Tommasi)
Il palazzo fu costruito nell’Ottocento presso il convento di San Francesco, ed è posto lungo il cardo-decumano dell’asse urbano cittadino rinascimentale, detto Quattro Cantoni, posto in corrispondenza di corso Umberto sul corso Vittorio Emanuele. La struttura imponente è molto elegante per la bellezza dei portici comunali, e per l’accesso tramite gli stessi alla cappella del restante convento.

Palazzo del Governo
La struttura risale al XIII secolo, benché sia stata completamente ricostruita da Giovan Battista Contini dopo il terremoto del 1703. I lavori iniziarono nel 1707 e durarono fino al 1730. :Inizialmente il convento agostiniano, legato alla chiesa omonima della piazza San Marco, occuparono parte del palazzo, venendo poi soppresso con il governo di Gioacchino Murat (1807). La facciata del palazzo è caratterizzata da un colonnato che sorregge l’architrave con la scritta “Palazzo del Governo”. Il terremoto del 2009 ha gravemente danneggiato la struttura, diventata uno sei simboli del sisma. Dopo la ricostruzione della facciata nel 2012, è ancora in fase di consolidamento totale.

Palazzo Regio dell’INA – Poste e Telegrafi
Sono due palazzi amministrativi, fatti costruire da Benito Mussolini rispettivamente fra il 1927 e il 1934. Il palazzo delle Poste è il più antico, costruito in stile liberty nella Piazza Duomo, accanto alla Chiesa delle Anime Sante. Ila palazzo dell’Istituto Nazionale Assicurazioni si trova nel corso Vittorio Emanuele, all’incrocio con via San Bernardino, ed è in marmo bianco. Ha una struttura rettangolare molto geometrica, senza la torre littoria dei classici palazzi fascisti, ed ha un bassorilievo con figure antropomorfe di stampo neoclassico. Tali palazzi sono risultati indenni al terremoto del 2009.

Palazzo Silone
Si trova nella zona moderna aquilana, nella frazione di Pettino, edificato tra il 1990 e il ’98, ospitante molti uffici della Regione Abruzzo, specialmente dopo il terremoto. Esso è intitolato allo scrittore marsicano Ignazio Silone. È caratterizzata da tre corpi di fabbrica di cui due paralleli alla via Leonardo Da Vinci, ad altezze diverse, ed uno ortogonale posto sul fianco orientale; in facciata l’edificio si presenta a vetrata continua curvilinea, intersecata da due setti in laterizio, in cui si inserisce un portale che rappresenta metaforicamente il passaggio tra la città antica e quella nuova. Il palazzo dispone di otto livelli per un’altezza massima di oltre 30 metri che lo rende uno degli edifici più alti presenti all’Aquila. I parcheggi sono situati sui lati settentrionale ed orientale mentre il lato meridionale si presenta a verde. I collegamenti verticali sono garantiti da due corpi ascensori posizionati nei due corpi di fabbrica principale.

Ex mattatoio (Museo Nazionale d’Abruzzo – MUNDA)
Il mattatoio fu costruito nel Borgo Rivera, poco distante dalla chiesa di San Vito, nel 1934. Infatti il podestà, per ordine di Benito Mussolini, sfruttò il vicino scalo alla Ferrovia Terni-Sulmona come zona commerciale. Il mattatoio fu successivamente abbandonato dopo gli anni ’60, e recuperato in seguito al sisma del 2009, e usato come nuova sede del MUNDA: il Museo Nazionale d’Abruzzo dal dicembre 2015. La struttura è un complesso di casette contigue a capanna di colore ceruleo.

Fontane
L’elenco è parziale e riporta solo le fonti monumentali della città, ma anche nelle frazioni esistono numerosi altre fonti, come quella medievale monumentale di Collebrincioni, le varie fonti di Assergi, le fonti di Roio. In centro, non di meno interesse, ci sono anche le fontane medievali-rinascimentali di Piazza Santa Margherita, Piazza San Pietro, Piazza Santa Maria Paganica, Piazza Nove Martiri, Piazza San Marciano.

Fontana delle 99 cannelle (o della Rivera)
È probabilmente il monumento simbolo della città. Costruita nel 1272 nell’area della Rivera, è opera dell’architetto Tancredi da Pentima, come si legge nell’iscrizione sulla parete centrale. In origine, la fontana era più semplice di quella che vediamo oggi e aveva meno cannelle. Nel corso dei secoli è stata più volte rimaneggiata e ampliata, con l’aggiunta di nuovi lati, la sostituzione di conci corrosi dagli elementi atmosferici, del rivestimento in pietra bianca e rosa, la ricostruzione di altri mascheroni, la selciatura e, infine, la chiusura a cancellata.

Fontana luminosa
Creata da Nicola D’Antino è una monumentale fontana a pianta circolare con al centro due nudi femminili in bronzo sorreggenti la caratteristica “conca abruzzese”. Posta all’ingresso di Corso Vittorio Emanuele II, offre ai visitatori notturni un suggestivo gioco di luci colorate, da cui il nome.

Fontana Vecchia:
Sono le due fontane poste alle estremità di Piazza Duomo. Risalgono al XIV secolo, ma la forma attuale risale al restauro di Nicola D’Antino (1929-32). Alla base sono formate da una vasca circolare, con al centro una vasca più piccola, da basamento a due statue di bronzo raffiguranti due uomini che con un catino versano l’acqua.

Fontana del Nettuno (o del Tritone):
Fu realizzata nel 1881 come opera di riqualificazione postunitaria del corso Vittorio Emanuele II, presso la Piazza Margherita D’Austria. La statua centrale del Nettuno è in terracotta, dipinta in bronzo, posta su un basamento a roccia, inserita in una nicchia dove scorre l’acqua. La facciata monumentale dove si trova tale nicchia è una parte della vecchia chiesa di San Francesco di Piazza Palazzo, demolita nel 1876 per costruire il Palazzo del Convitto.

Architetture militari
L’elenco riporta solamente le fortezze militari e le mura della città, ma esempi di architettura medievali si hanno anche nei “castelli di Assergi, con la torre civica e le mura, nella torre di San Vittorino, nel colle castello di Pescomaggiore, nel borgo fortificato di Camarda, nel Palazzo Dragonetti di Pizzoli, nella chiesa fortificata di Santa Mara del Presepe di Paganica, sorta sopra il castello antico.

Forte spagnolo (Castello Cinquecentesco)
Enorme fortezza cinta da fossato posta nella parte settentrionale della città, a ridosso delle mura. Costruita dagli spagnoli a simbolo della repressione degli aquilani, è una struttura a pianta quadrata con quattro enormi bastioni agli angoli. È sede del Museo nazionale d’Abruzzo. La realizzazione è iniziata nel 1534 e terminata nel 1567, su progetto di Pedro Luis Escrivà. Per la costruzione furono demolite le storiche Porta Paganica e Porta Barisciano, con l’edificazione della nuova Porta Castello. La fortezza non fu mai usata per azioni militari. La struttura è composta da nucleo centrale quadrato, con quattro bastioni angolari a forma di lanceolata, collegati da cortina. Il materiale è travertino, con ampio fossato, per cui la struttura è collegata a terra da un ponte in pietra presso l’accesso principale. Il grande portale è in pietra bianca, con sopra lo stemma dell’aquila bicipite, simbolo della Casa d’Austria. Il parco del castello fu realizzato negli anni ’30.

Torre civica:
È la torre simbolo del Palazzo Margherita. Fu costruita intorno al 1254 con la fondazione della città, e poi riedificata nel 1310, per il palazzo del capitano Francesco Di Crescenzo. Nel 1374 vi fu costruito uno dei primi orologi pubblici del Regno di Napoli. Durante la costruzione del Palazzo voluto da Margherita d’Austria nel XVI secolo, la torre rimase inalterata nello stile, tranne uno stemma collocato in ricordo di Giuseppe Garibaldi, e degli stemmi riguardanti il regno di Svevia e di Carlo V. La torre è una costruzione snella e slanciata, con l’orologio presso la sommità. Sopra al cornicione vi è una lanterna centrale con la campana che suona l’ora.

Il Torrione
Gli studiosi ipotizzano che la struttura possa essere parte di una tomba romana del I secolo, oppure un pilastro di un antico acquedotto medievale del XIII secolo. Il cosiddetto “Torrione” è comunque un lembo di una torre con alla base camera funebre. Si trova nel moderno rione omonimo, in via Cardinale Mazzarino. Il terremoto del 2009 ha fatto crollare 5 dei 15 metri di altezza della struttura.

Castello De Rivera
Si trova in località San Sisto, oggi colonizzata da palazzi moderni dello sviluppo anni ’60. Il castello fu costruito nel XVI secolo come residenza gentilizia. Infatti non possiede elementi di fortificazione, tranne una torretta melata per gli avvistamenti. Il portale è in bugnato, e l’interno ha un cortile con archi. Ospita una cantina vinicola di alto pregio cittadino

Antiche mura
Nel 1276, a poco più di vent’anni dalla seconda fondazione della città, venne realizzata la cinta muraria che ancora oggi cinge il centro cittadino. Sono state più volte rimaneggiate e restaurate nel corso dei secoli, con l’aggiunta di porte (quelle originali sono dodici), lo spostamento di alcuni tratti (come nel XVI secolo per far posto al Forte spagnolo e la demolizione di altri (nel Novecento con la creazione dell’area degli impianti sportivi e il Quartiere Eritrea).

Porte medievali
Le principali porte della città sono Porta Barete – Porta Bagno – Porta Paganica – Porta Leone – Porta Bazzano – Porta della Rivera – Porta Napoli e Porta Castello.

L’Aquila. (15 ottobre 2018). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 24 ottobre 2018, 06:44 da //it.wikipedia.org/w/index.php?title=L%27Aquila&oldid=100359062.

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Inizio:
lunedì 1 Gennaio 2018
Fine:
giovedì 31 Dicembre 2020
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VARIE SEDI – L’AQUILA
L'Aquila, 67100 Italia + Google Maps