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L’arte in tasca – Calendarietti, réclame e grafica 1920-1940

venerdì 15 Settembre 2017 - domenica 18 Febbraio 2018

L'arte in tasca - Calendarietti, réclame e grafica 1920-1940

sede: Museo della figurina, Palazzo Santa Margherita (Modena).
cura: Giacomo Lanzilotta.

L’esposizione approfondisce una forma d’arte molto diffusa in quel ventennio che intercorre tra la due guerre mondiali e che vede anche la nascita e l’evoluzione dell’Art déco: i calendari da tasca, i cosiddetti ‘calendarietti del barbiere’, rappresentati in mostra da ottanta esemplari, per un totale di oltre 300 immagini, accanto ai prodotti affini a quel mondo – réclame, etichette, confezioni di profumi, cosmetici e oggetti rari come un curioso apparecchio spruzza-profumo a monete degli anni Trenta – in un percorso espositivo suddiviso per tematiche (dalla profumeria alla seduzione fino al fascino dell’oriente, passando per letteratura e spettacolo) e illustratori.

Nella prima metà del ‘900, i calendarietti condividono con le figurine il piccolo formato, le tecniche di stampa, la serialità, la vocazione a diventare oggetti da collezione e, soprattutto, il fatto di veicolare messaggi pubblicitari, funzione che in seguito le figurine perderanno. Specchio dei gusti, delle tecniche pubblicitarie e dei consumi del secolo scorso, i calendarietti rappresentano documenti preziosi anche dal punto di vista della storia della grafica e più in generale dell’arte, poiché frequentemente disegnati e firmati da artisti famosi, altra cosa che li distingue dalle figurine, i cui autori sono spessissimo ignoti.

Quella tra il 1920 e il 1940 è la stagione più felice per i calendarietti e la micrografica sia per l’apporto di illustratori di grande richiamo – da Codognato a De Bellis, da Carboni a Romoli, solo per fare qualche nome – sia per lo stile di cui erano significativi testimoni: quei prodotti rappresentavano il risultato di un’estetica nuova, ricca di fascino ed eleganza, che presto si definì come l’imperante gusto déco. Un linguaggio figurativo fondato su una ricercata armonia geometrica, ridondante di motivi ritmici quali scacchiere, cerchi concentrici, linee segmentate onnipresenti nella decorazione dei costumi e degli arredi, dove le storie erano spesso rappresentate in ambientazioni da sogno, tra le profusioni d’oro e di argento che ne ornavano le pagine.

Profumato con qualche essenza spesso reclamizzata all’interno, nel suo formato più diffuso il piccolo almanacco si presentava in forma di libriccino di dodici o sedici facciate. Ciò che poi lo ha fatto diventare un genere artistico autonomo degno di rilevanza e oggetto di collezionismo, sono stati i suoi contenuti, le incantevoli pagine a colori finemente illustrate in cui i mesi del calendario campeggiavano all’interno di una tematica: la bellezza delle dive del cinema, le avventure d’amore lette nei libri o viste a teatro, gli eroi e i grandi personaggi della storia, il fascino dei lontani paesi esotici, e tutto ciò che poteva offrire innocenti evasioni della fantasia, ispirate dalle immagini seducenti e dalle fragranze che quelle pagine emanavano.

Ma al di sopra di ogni altra cosa è stato il mondo della bellezza, dei profumi e dei cosmetici il tema dominante che ha influito non poco per la fortuna stessa di questo genere artistico: il legame tra i calendarietti tascabili, la loro profumazione e le correlate réclame delle diverse case produttrici è stato infatti uno dei fattori più importanti per la loro stessa popolarità, permettendo che quei piccoli foglietti illustrati fungessero da veicolo pubblicitario gradevole e duraturo nelle tasche di intere generazioni.

Accompagna la mostra il catalogo L’arte in tasca. Calendarietti, réclame e grafica 1920-1940 (Franco Cosimo Panini) con testi del curatore Giacomo Lanzilotta e di Maurizio De Paoli. Accanto un ampio repertorio iconografico di circa 300 immagini, i testi di Giacomo Lanzilotta mettono in luce per la prima volta in maniera completa e sistematica le biografie di artisti noti e meno noti che hanno lavorano nella micrografica. Maurizio De Paoli si concentra invece su un’analisi storica approfondita di questa particolare forma d’arte.

La mostra è prodotta in occasione del festivalfilosofia 2017, dedicato quest’anno alle Arti, dal Museo della Figurina in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.

Dettagli

Inizio:
venerdì 15 Settembre 2017
Fine:
domenica 18 Febbraio 2018
Categoria Evento:
Tag Evento:
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Luogo

MUSEO DELLA FIGURINA
Palazzo Santa Margherita - Corso Canalgrande, 103
Modena, 41121 Italia
+ Google Maps
Phone
059 2032919
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