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“Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori”. Umanità di Sara Bolzani e Nicola Zamboni
giovedì 24 Giugno 2021 - domenica 21 Agosto 2022
sede: Castello Estense di Ferrara (Ferrara).
Ispirata al trittico con la Battaglia di San Romano di Paolo Uccello, l’opera – a grandezza naturale, in rame e terracotta – è una straordinaria allegoria della vita e dei tempi antichi e moderni: accanto a cavalieri che combattono in sella a possenti destrieri, nucleo fondante dell’insieme, e a personaggi di sapore epico- cavalleresco, vi figurano alcuni attori dei nostri giorni, emarginati, migranti, profughi, “vite di scarto” che, marciando in silenzio, incarnano gli orrori della guerra e la tragedia delle migrazioni.
In occasione della mostra ferrarese si è scelto di declinare Umanità in chiave ariostesca.
Le vicende guerresche e amorose del fantastico mondo cavalleresco dell’Orlando furioso sono evocate dalle gesta dei personaggi, tra i quali spiccano alcuni protagonisti del poema come Angelica e Astolfo con il senno di Orlando.
La narrazione visualizza in modo efficace il verso d’apertura – “Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori” – del capolavoro concepito da Ludovico Ariosto nella Ferrara estense e stampato in città nel 1516.
Il poeta è presente, coronato d’alloro e vestito all’antica, in piedi accanto a un tavolo dotato di una “sedia alata” che simboleggia la possibilità di ampliare i propri orizzonti attraverso la letteratura.
Nel cortile infuria la battaglia: concitati duelli, cavalieri atterrati, altri in sella a destrieri impennati, guerriere pronte a scoccar frecce, un saraceno con la scimitarra, un musulmano a cavallo accompagnato da donne velate e anche due combattenti che hanno abbandonato le armi per dedicarsi all’amore.
E ancora, sul campo, si consumano rapimenti, mentre un angelo, esemplato sul gemello della celebre Melencolia I di Albrecht Dürer, scrive la storia di un cavaliere caduto, e di tutti noi.
La vita è lotta, come ricordava Seneca a Lucillo: “Vivere militare est”. Il racconto è impreziosito dall’omaggio ad un’icona della città di Ferrara: una interpretazione scultorea del San Giorgio e il drago dipinto nel 1469 da Cosmè Tura, capolavoro della pittura rinascimentale, custodito nel Museo della Cattedrale.
Informazioni
0532 419180