sede: Centro Studi Leonardo (Nocera inferiore).
Si espongono opere di artisti di diversa generazione, attivi in area campana, nei quali persiste e si rinnova l’idea immaginale della pittura, su una traccia di riflessione eterodossa dell’affermazione di Leonardo da Vinci, secondo la quale la pittura è “cosa mentale”.
Nelle plurime declinazioni di una pittura che si fa riflessione del suo medesimo senso, tra memoria e ironia, dramma ed enigma, immaginario e comico.
Nelle opere degli artisti – Giovanni Alfano, Michele Attianese, Mathelda Balatresi, Francesco Cocco, Gaetano Di Riso, Paolo La Motta, Rosaria Matarese, Alessandro Papari, Mario Persico, Eliana Petrizzi, Carmine Rezzuti, Angelomichele Risi, Quintino Scolavino, Lucia Schettino, Antonio Serrapica, Paolo Ventriglia, Salvatore Vita, Elio Washimps – si declinano visioni differenti non solo nelle forme altresì nell’idea del ‘destino’ della pittura.
“Nel ‘riflettere’ anche la ‘prossima’ alterità, l’opera è utopico pensiero-immagine – scrive Franco Cipriano – …le diramazioni dell’opera pittorica contemporanea si prolungano su spazi eterocliti, deviando il corso della superficie in immaginazioni d’indefinibili narrazioni o in consunzioni cromatiche, in vibrazioni segnico-materiche o nel ‘glaciale’ arresto immaginale del tempo.
Sulle deviazioni del senso, il farsi della pittura ‘pensa’ il suo oltrepassamento, ma trattiene il possibile dell’immagine sui confini dell’impossibile della rappresentazione, nelle metamorfosi concettualmente inafferrabili della superficie.
Dunque la pittura si fa paradossale icona polimorfa di se medesima.
Non “lingua morta” ma in eccedente ‘inattualità’ di gesto, essa rappresenta nelle sue interrogazioni di senso la difficoltà ‘simbolica’ delle “immagini del tempo”, errando nei territori della memoria e del presente in una ricerca senza schemi di sistema, evento dell’espressione in controtempo e insieme origine alla vitalità della frammentazione ‘storica’ delle forme del visibile.
Confliggenti e spaesanti, le icone ‘solitarie’ della pittura mostrano, nel loro scenario multiforme e inquieto, le tensioni delle controversie dei linguaggi dell’arte contemporanea”
Progetto e testo: Franco Cipriano
Coordinamento artistico e comunicazione: Raffaella Barbato
Inaugurazione sabato 21 aprile 2018 alle ore 19