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Leonardo Savini. The planet, tra cielo e terra
sabato 17 Settembre 2022 - giovedì 29 Settembre 2022
sede: Galleria d’Arte Conteporanea Studio C (Piacenza).
Nato a Bazzano di Valsamoggia, in provincia di Bologna, dove anche oggi vive e lavora, Leonardo Savini è un artista di lunga esperienza che vanta la partecipazione a mostre e rassegne di livello nazionale e internazionale.
Interessante, e degno perciò di essere sottolineato, anche il suo percorso espressivo perchè non accademico, ma libero e personale, fatto di studio e ricerca, di visite a musei, gallerie e pinacoteche.
Biker dakariano (ha partecipato a ben tre Parigi-Dakar) innamorato del deserto, della natura e dei grandi spazi, è riuscito a portare, anche nella sua espressione pittorica, quel profondo e sentito desiderio di vita e libertà che è parte integrante della sua esistenza.
Leonardo Savini, infatti, ha un rapporto straordinario e davvero speciale con il colore, lo sente come parte di sé, lo plasma, lo scalda, lo mischia e quindi lo lascia liberamente fluire sul supporto.
Poi ne segue il percorso, le traiettorie, lo controlla e lo dirige fino al raggiungimento dell’obiettivo stabilito (dripping).
Come è facile intuire, la strada scelta da Leonardo Savini per esprimere tutto questo non è affatto quella figurativa, bensì quella della sintesi estrema dell’immagine dove tutto è forma, colore, luce e materia.
Un’espressione, quella del nostro artista, che, pur partendo dal reale, destruttura e ricostruisce, cancella e sostituisce, attingendo dal ricordo e dalla memoria, caricando il vissuto di sensazioni ed emozioni.
Una mostra che si preannuncia come un vero e proprio viaggio interiore, oltre il visibile e la naturale percezione dei fenomeni naturali e un’espressione pittorica capace di indagare emozioni e sensazioni e spingersi in profondità, dentro l’anima e la coscienza.
In questa mostra piacentina l’artista presenta diverse opere, alcune anche di grandi dimensioni, che rendono appieno tutta quanta la sua forza espressiva, la particolare sensibilità cromatica e il gusto compositivo elegante e raffinato: elementi, questi, che riescono a trasformare tutto ciò che è vero e reale, concreto e tangibile in emozione pura, in contemplazione ed estasi poetica.
Quasi sempre, nei suoi lavori, compare la forma circolare, forma non casuale ma fortemente legata al rapporto ancestrale e primigenio dell’uomo con la natura.
A livello simbolico, infatti, il cerchio rappresenta la perfezione, l’omogeneità ed è espressione di continuità ed armonia.
Inoltre la forma circolare è quella che meglio si presta a simboleggiare la ciclicità del tempo e della vita, del loro inarrestabile divenire.
Quella di Leonardo Savini è dunque un’espressione intensa perché non concentrata solo ed esclusivamente sul dato oggettivo, ma anche e soprattutto sull’effetto interiore, su ciò che la verità visiva o retinica suggerisce e rimanda.
Pittura che segue sempre il percorso della sedimentazione cronologica e che lascia liberamente fluire le immagini assorbendo da esse solo le emozioni più profonde: una specie di memoria o “flash back” capace di produrre in contemporanea una molteplicità di visioni o meglio, una serie di fotogrammi sovrapposti di cui l’ultimo, quello cioè che emerge, è sempre il più potente e decisivo.
Nasce in questo modo un’espressione dove forma, segno e colore, in perfetta sincronia e mutualistica simbiosi, raccontano di attimi, percorsi, riflessioni e situazioni esistenziali senza descriverli e/o rappresentarli, ma facendoli invece vivere dall’interno, suggerendo atmosfere intime e raccolte.
Leonardo Savini, quasi senza accorgersene, compone così vere e proprie sequenze interiori, traccia percorsi spirituali, evoca e recupera frammenti di vita e momenti intensamente vissuti sublimandoli con la riflessione e la poesia.
C’è ancora, in questo nostro artista, un senso innato del colore e un timbro cromatico che, pur attingendo dalla grande e storica tradizione dell’Astratto e dell’Informale, riesce tuttavia a farsi moderno e contemporaneo per le felici intuizioni tecniche, per la personalissima interpretazione e l’uso libero e spontaneo della materia pittorica.
Luciano Carini
Inaugurazione
sabato 17 settembre, alle ore 18