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L’esperimento del mondo. Mistica e filosofia nell’arte di Fabio Mauri
mercoledì 28 Novembre 2018 @ 17:30
sede: Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea (Roma).
Mercoledì 28 novembre, alle ore 17:30, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea presenta il libro “L’esperimento del mondo. Mistica e filosofia nell’arte di Fabio Mauri” di Giacomo Marramao, edito da Bollati Boringhieri (2018).
“Non si può essere incolti al punto di amare solo cose di alta qualità”. Come una saetta, l’arguzia di Fabio Mauri fulmina qualsiasi proposito di ridurre l’arte alla pura dimensione estetica. A lui, tra i massimi esponenti dell’avanguardia italiana degli ultimi cinquant’anni, il titolo stesso di artista suonava enfatico e fuorviante. Forse eccessivo per difetto. Preferiva considerarsi uno sperimentatore di atti linguistici espressi con tecniche diverse, dai dipinti ai collage, dal teatro alle installazioni agli scritti teorici: quadri che si scoprono attivi, diagnosi che diventano performative, corpi che passano all’azione. Ed è infatti l'”azione”, “la forma del fare”, il carattere distintivo della ricerca di Mauri, secondo Giacomo Marramao, che qui testimonia l’amicizia di una vita attraverso le riflessioni che l’hanno accompagnata.
Ciascuno è stato interprete dell’altro, in un conversare mai interrotto che tocca il senso stesso dell’arte e del pensiero. Per Marramao, “l’arte al di là dell’arte” di Mauri allestisce una strabiliante officina di incessante smontaggio-rimontaggio della macchina scenica del mondo, tenendo alto così il proprio “coefficiente di radicalità”, innanzitutto filosofico. Per Mauri, l’amico filosofo – a cui affida un ruolo-chiave nella sua performance più celebre – possiede un modo “quasi fisico” di comunicare i “contorni” di un’idea, e sa tenere a freno l'”euforia della teoria”. Entrambi coinvolti sino in fondo, su fronti che si sono spesso incrociati, nell’esperimento del mondo.
Giacomo Marramao è professore emerito dell’Università di Roma Tre, presso cui ha insegnato Filosofi a teoretica e Filosofi a politica. Dirige la Fondazione Basso ed è membro del Collège International de Philosophie di Parigi. Tra i suoi saggi: L’ordine disincantato (1985), Minima temporalia. Tempo, spazio, esperienza (1990, n. ed. 2005), Kairós. Apologia del tempo debito (1992, n. ed. 2005), Cielo e terra. Genealogia della secolarizzazione (1994) e Contro il potere. Filosofia e scrittura (2011). Presso Bollati Boringhieri sono usciti Dopo il Leviatano. Individuo e comunità (2000, n. ed. 2013), Potere e secolarizzazione. Le categorie del tempo (2005), Passaggio a Occidente. Filosofi a e globalizzazione (2003, n. ed. 2009), premio Pozzale-Luigi Russo, e La passione del presente. Breve lessico della modernità-mondo (2008).