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Letia. Vibrazioni
giovedì 9 Novembre 2023 - venerdì 2 Febbraio 2024
sede: Gaggenau Design Elementi Hub (Milano).
cura: Sabino Maria Frassà.
L’amore inteso come atto di sovversione, scuotimento interiore, tensione verso l’altro, e mai come stasi contemplativa. Questo è il punto di partenza e di arrivo
della mostra “Vibrazioni”, personale di Letia (Letizia Cariello) presso lo showroom di Gaggenau Design Elementi Hub di Milano.
Il concetto di movimento si configura in questo percorso – così come nell’intera produzione dell’artista, persino nelle più monumentali installazioni – come un elemento imprescindibile. Non a caso la forma più ricorrente nelle opere è quella circolare: tutto scorre e si trasforma, senza limiti o direzioni prestabilite.
In questo universo di infinite possibilità, l’artista ricostruisce connessioni e relazioni altrimenti perdute. Il suo segno raccoglie e assembla tracce di vita, attraversa gli oggetti quotidiani riconoscendo ogni sentimento, anche la sofferenza, come valore esperienziale e passaggio esistenziale da cui trarre insegnamento.
L’arte di Letia diventa così una forma di catarsi, a partire dal processo creativo delle opere che avviene quasi in uno stato di trance in cui l’artista indaga la relazione fra spazio interno e spazio esterno, immateriale e contingente, sfidando sempre di più se stessa, anche a livello fisico.
Ne è un chiaro esempio la serie dei “Calendari”, che Cariello realizza registrando su supporti circolari in marmo, rame, acciaio o altri materiali, una sequenza di numeri e lettere che rappresentano le iniziali delle date in cui intraprende l’esercizio performativo di meditazione sul tempo e sulla sua reale esistenza.
A fianco dei “Calendari”, la mostra ospiterà anche il ciclo dei “Gates”, in cui un’infinita corda di lana si avvolge attorno a un disegno di chiodi sempre visibili, dando vita una finestra simbolica verso l’altrove. Protagonista di questa serie è il blu indaco, un chiaro riferimento ai Sacri Chiodi e al colore attribuito dall’Antico Testamento e dalla tradizione bizantina e ortodossa alla Madonna e alla Maddalena, figura amatissima dall’artista; ma non mancano anche richiami espliciti alle geometrie buddiste. In questo senso l’arte di Letia non assume mai connotati religiosi, quanto piuttosto spirituali.
“Le opere di Letizia Cariello – Letia si integrano nello spazio Gaggenau, raccontandolo, ” commenta il curatore della mostra Sabino Maria Frassà. “Il chiodo è così il punto di partenza tanto per l’azienda quanto per l’artista: da questo piccolo elemento in ferro, prodotto nel 1683, ha origine la storia che ha portato il brand tedesco a essere oggi sinonimo di design tecnologico minimalista. Allo stesso modo i chiodi sono l’origine e i punti saldi delle trame dei famosi “Gates” realizzati dall’artista per raccontare l’amore universale che ci lega tutti. Il ciclo di opere in mostra “Calendari” completa questa visione raccontando l’importanza di essere al di là del tempo, del fatto che passato, presente e futuro coesistono in ogni istante. Cos’è l’essere umano se non una forza vitale, pura energia al di là del tempo, che si esprime in tutta la sua potenza grazie al vivere con e per gli altri?”.
Letizia Cariello – Letia nasce in una famiglia di origine napoletana dedita da più di 300 anni alla scultura. Oggi vive e lavora a Milano. Collabora con Cramum dal 2019. Si laurea in Storia dell’arte all’Università degli Studi di Milano con Pierluigi De Vecchi e – dopo aver lavorato nel mondo del cinema – si diploma in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera.