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Like an open door. Il cantiere come potenziale

venerdì 13 Dicembre 2024 - sabato 14 Dicembre 2024

Like an open door. Il cantiere come potenziale

sede: Varie Sedi (Bologna).

Una rassegna tra arte e città diffusa nello spazio urbano, che ha preso via a Bologna lo scorso 14 e 15 novembre e si concluderà a febbraio 2025, in concomitanza con Arte Fiera, con una serie di appuntamenti in diversi luoghi “attivati”, di volta in volta, dagli interventi di 15 artiste e artisti – Alessandro Brighetti, Alfredo Barsuglia, Anja Korherr, David Casini, Flavio Favelli, Hanns Holger Rutz, Ivana Spinelli, Lorena Bucur, Markus Wilfling, Marlene Hausegger, Mattia Pajè, Total Refusal, Valentina Furian, Veronika Hauer, zweintopf.

Si chiama Like an Open Door. Il cantiere come potenziale il progetto a cura di Elisa Del Prete e Silvia Litardi, fondatrici di Nos Visual Arts Production, e di Margarethe Makovec e Anton Lederer, fondatori di Rotor Centre for Contemporary Art di Graz (Austria) in collaborazione con Fondazione IU Rusconi Ghigi, centro di ricerca e innovazione che lavora sul presente e sul futuro della città. La rassegna è l’esito di un percorso di ricerca di due anni che Nos e Rotor hanno sviluppato sui due contesti artistici di Bologna e Graz individuando artisti legati ad ognuno dei due territori le cui opere e ricerche creano tra loro un legame di risonanza.

Dopo un primo capitolo espositivo realizzato a Graz nel 2023 che investigava l’opera d’arte come spazio di possibilità inaspettate, trasformazione e cambio di prospettiva, Like an Open Door approda a Bologna espandendo questo pensiero al contesto urbano e in particolare alla condizione di trasformazione, immaginabilità e potenzialità che in esso innescano metaforicamente i cantieri. Like an Open Door offre un ripensamento dello spazio “cantiere” per sondare nuove intuizioni ed espressioni estetiche che il tempo presente, ovvero quello vissuto, richiede, e invita a riflettere su come la creatività possa disarticolare convenzioni, muoversi su strade ancora non tracciate, promuovere nuove forme di attivismo artistico in grado di penetrare e ribaltare una percezione del paesaggio urbano e umano che diamo per assodato.

Fulcro di Like an Open Door, la cui seconda tappa è in programma venerdì 13 e sabato 14 dicembre, è via Petroni, nel cuore della cittadella universitaria, luogo interessato da un forte impegno per una riqualificazione culturale della zona. Qui parte della rassegna ha luogo tra spazio interno e spazio esterno, giocando sul ruolo del “confine di visibilità” da cui ogni cantiere è caratterizzato: dall’ottocentesco Palazzo Verzaglia Rusconi, sede della Fondazione IU Rusconi Ghigi, la programmazione si estende all’esterno con interventi artistici temporanei in strada e in luoghi “altri”, come L’Artiere, giovane casa editrice specializzata in volumi fotografici, la stamperia libreria Inuit e lo storico Giardino del Guasto, spazio pubblico adiacente al Teatro Comunale.

Il primo piano di Palazzo Verzaglia Rusconi (via Petroni, 9) ospita sette installazioni artistiche site specific tra l’interno e l’esterno del palazzo. A cominciare dal film Like a Transitional Door di Veronica Santi, che accoglie il pubblico all’entrata, interpretazione critico-visiva della mostra nel suo primo capitolo a Graz. Nella prima sala, due dittici di Mattia Pajé, Like atoms, I am different if I look at myself e l’inedito Pensiero è costruzione, fanno parte di una serie dedicata a progetti ancora non realizzati che ha come principale riferimento visivo le Pioneer Plaque, lastre incise e mandate nello spazio per comunicare con civiltà extraterrestri. Accanto, il video Windows, Open di Marlene Hausegger, documento dell’omonima azione avvenuta nel 2010 a Graz in cui l’artista guida la coreografia per una decorazione collettiva della facciata di un palazzo, mette in luce con piglio ironico una pratica rivolta ad agire i limiti dell’immaginabile nella sfera dello spazio pubblico. Nella sala successiva l’installazione Pizza casa di David Casini presenta 10 nuove sculture, in dialogo con disegni dell’illustratore Andrea Bruno, quali frammenti di un paesaggio urbano di vita di prossimità dal Quartiere Santo Stefano di Bologna, dove l’artista vive. Il percorso prosegue con le tre nuove sculture – nature morte di Alessandro Brighetti La Défaite, Le Désastre, Hybridation, poetici simulacri dell’elemento urbano della rotonda. L’ultima sala accoglie nelle sue altezze Unseen (Sara) e Unseen (Massiel), la produzione più recente di Lorena Bucur, omaggio all’operosità artigiana nella filiera delle creazioni d’alta moda che prosegue l’esplorazione dell’artista sulla natura dell’immagine fotografica e delle sue modalità di depositarsi e sovrapporsi, in dialogo con i disegni di Anja Korherr che, nelle sue tavole, sviluppa racconti all’interno di scenari multi-prospettici in cui una situazione si rovescia nell’altra, fissando degli stilemi che ritroviamo anche nella sua produzione pittorica e di graphic novel.

Sulla facciata esterna del Palazzo campeggiano, infine, tre stendardi a formare la parola NOI, opera di Veronika Hauer, dalla serie The Animated Alphabet, un’esplorazione del linguaggio verbale e del suo legame con il corpo-spazio, che si completa dell’altro trittico HER installato presso L’Artiere, al civico 22A di via Petroni. Palazzo Rusconi sarà aperto nei giorni 13 e 14 dicembre dalle 11:00 alle 19:00 e su prenotazione telefonando allo 051 238439 (dal lunedì al venerdì) o scrivendo a visite@fondazioneinnovazioneurbana.it.

Accanto alle installazioni, un denso programma di eventi, incontri, esplorazioni e “duetti” negli studi d’artista. Venerdì 13 dicembre alle ore 11:30 la presentazione dei comix dell’artista austriaca Anja Korherr, insieme all’illustratore e fumettista Raffaele Sorrentino a Inuit Bookshop libreria e stamperia (via Petroni, 13/A), punto di riferimento per il disegno contemporaneo, l’illustrazione e il fumetto, cui seguirà la visita guidata alle opere presso Palazzo Verzaglia Rusconi. Da qui alle ore 16:00 partirà una esplorazione urbana in via Petroni e dintorni con l’architetto Pietro Maria Alemagna, per ripercorrere le dinamiche storiche che hanno determinato la forma urbana di quest’area del centro storico: non una lezione, bensì una condivisione di saperi come occasione di socialità e recupero del senso di appartenenza. Alle 17:30 al Giardino del Guasto (ingresso da Largo Respighi) si accende Aurore, installazione ambientale di Valentina Furlan, nella quale la luce artificiale diventa fosforescenza onirica che mescola alberi ed elementi del Parco in uno stato di momentanea sospensione. L’opera s’inaugura nell’ambito della festa annuale Luce al Guasto organizzata dall’Associazione il Giardino del Guasto.

Sabato 14 dicembre alle ore 11:00 al Giardino Lunetta Gamberini in programma una passeggiata insieme a Katia Anguelova alla scoperta di Lunetta Lunette Lunettes v^v^v ()(, interventi artistici temporanei che Ivana Spinelli ha realizzato per la Lunetta Gamberini.
Tramite interventi minimali, mobili, colorati e materici, la sua prima opera dedicata al Parco riflette sulle stratificazioni e gli elementi a vista che ne raccontano sommariamente la storia e la vita: in Rovina 1 un salottino, in Rovina 2 la scala fontanella, in Rovina 3 un sasso collinetta. Proponendo di indossare lunettes (occhiali) d’eccezione dotati di lenti speciali, la passeggiata al Parco è un percorso sui resti, guidati dal desiderio di prendercene cura. Insieme a Katia Anguelova, curatrice indipendente, co-fondatrice e co-direttrice di Kunstverein (Milano), oltre che tra i responsabili incaricati dal Comune di Milano per il progetto di arte pubblica ArtLine Milano, una collezione di opere d’arte a cielo aperto che si sviluppa all’interno del parco pubblico dell’area di trasformazione di CityLife, si discuterà di opere d’arte che nascono e sopravvivono tra il verde e l’umano. La Casa di Quartiere Lunetta Gamberini (via degli Orti, 60) ospita alle ore 12 la Colazione con zweintopf, duo artistico fondato nel 2006 a Graz da Eva e Gerhard Pichler, in dialogo con Emanuele Rinaldo Meschini, critico e storico dell’arte, ricercatore al DAMS: Eva e Gerhard Pichler racconteranno del loro lavoro e della loro esperienza in residenza a Bologna presso la Residenza per artisti Sandra Natali, realizzata grazie alla collaborazione con MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e con il Forum Austriaco di Cultura di Milano. Alle 18:00 appuntamento a Jugopetrol, studio bolognese dell’artista Flavio Favelli che darà vita con Markus Wilfling a un duetto espositivo atipico tra inciampi, cadute, ostacoli e movimenti senza scampo: tre sculture e una serie di scatti fotografici per raccontare lo stato precario e il camouflage del costante cantiere urbano.

Informazioni
nosproduction.com

Immagine in evidenza
Mattia Paje´, Like atoms, I am different if I look at myself (part.) 2024 © Margherita Caprilli – Un Cinquantesimo (part.)

Dettagli

Inizio:
venerdì 13 Dicembre 2024
Fine:
sabato 14 Dicembre 2024
Categoria Evento:
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