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Lily Wong. The echo’s return
giovedì 3 Ottobre 2024 - venerdì 6 Dicembre 2024
sede: Galleria Poggiali (Milano).
L’universo di Wong è caratterizzato da un costante rimbalzo tra una moltitudine di esperienze individuali che costituiscono narrazioni frammentate. I soggetti si muovono sulla tela attraversando spazi onirici. Con il passo lento e la paziente serenità di chi cerca l’equilibrio sospeso su un filo, attraversano le composizioni, interagiscono tra loro, creano legami, si allontanano, abitano paesaggi in cerca di un equilibrio.
I colori brillanti tipici della produzione pittorica dell’artista emergono nelle composizioni come impulsi vitali, pulsano, trasformando i dipinti in portali verso mondi interiori. Allo stesso modo anche la nudità dei personaggi non è un semplice elemento estetico, esprime piuttosto la loro vulnerabilità alle prese con un’incessante ricerca di connessione, alle prese con la complessità delle emozioni umane.
La mostra presenta una serie di nuovi lavori che rappresentano un’evoluzione significativa nella pratica dell’artista: un ciclo composto da quattro opere di grande formato in dialogo con quattro di medio e piccolo formato, esplorano temi legati alla duttilità della memoria e alla sua capacità di sedimentarsi in micro e macro narrazioni contemporanee.
Le opere di grande formato reinterpretano le due tipologie di supporto tradizionali per l’arte orientale: l rotoli distesi o rotoli orizzontali (shoujuan) e I rotoli appesi (lìzhóu), usato per mostrare una serie di scene nella pittura e nella calligrafia cinese, giapponese (makimono) o coreana.
Eppure le storie rappresentate da Wong appaiono tutt’altro che lineari. Le gesta dei suoi personaggi sono piuttosto sfuggenti e le narrazioni rimangono sospese, mantenendo il finale delle storie aperto.
In Echo e An Exchange, ad esempio, il racconto può essere esplorato da più prospettive. Suggerendo una continuità che si estende oltre i confini del rotolo di carta, l’artista evoca una concezione di spazio profondo e di un tempo fluido, come se le figure fossero incastrate in un ciclo perpetuo. Le opere verticali, come Maze e Make it Real, si presentano invece come grandi vignette che catturano frammenti isolati di un racconto più ampio.
Esposte per la prima volta insieme, queste opere creano un effetto di all over che supera i confini della carta per invadere la stanza. L’opera di Wong diventa così un contesto narrativo condiviso che coinvolge opere, artista e spettatore e che invita a un’esplorazione più intima e a un’esperienza collettiva.
Immagine in evidenza
Echo, 2024, acrylic on paper, 74.93 × 242.57 cm. Courtesy l’artista, Galleria Poggiali Milano, Lyles & King (part.)