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Lino Strangis. Stonertronic attitude
sabato 23 Dicembre 2017 - lunedì 15 Gennaio 2018
sede: TIP Teatro (Lamezia Terme).
cura: Veronica D’Auria.
Stonertronic Attitude consta di un’opera di realtà virtuale con performance live e una videoinstallazione all’interno del tunnel nello spazio di via Aspromonte.
L’evento, a cura di Veronica D’Auria, prosegue il percorso di Lino Strangis che dal 2005, dopo essere già stato protagonista di vari progetti musicali, ha iniziato ad esporre le sue opere (corti di videoarte, videoinstallazioni, installazioni sonore, ambienti multimediali, realtà virtuali e musica sperimentale) in musei (tra cui MACRO, MAXXI, GAMC, PAN), gallerie private e spazi non convenizionali in Italia e all’estero.
Strangis “mette in scena una serie di suggestioni fortemente visionarie nella concezione e nelle estetiche.
Stonertronic è una parola da lui inventata per presentare una attitudine che spontaneamente tende ad unire il primitivismo della pietra e l’avanzamento tecnico dell’elettronica / digitale in un contesto sociale e mentale in cui l’essere tecnologico dell’uomo non è più in contraddizione con il suo essere nella natura” (Veronica D’Auria).
Al centro della struttura del concept troviamo l’opera dal titolo Connessione post-organica nell’occhio del ciclone che l’autore presenta come la metafora navigabile di una nuova era, “il luogo vir-attuale in cui la lotta tecnologia vs natura viene ad essere superata nella concretizzazione di un paesaggio che si fa corpo di una land art dell’impossibile, al centro della scena vediamo ancora un uomo, ora super-connesso non più solo a internet ma finalmente di nuovo con il tutto vivente in cui anche le macchine sono integrate naturalmente e non sono uno strumento per distaccarsi dall’ambiene o addirittura vessarlo [… ] Se smetteremo di interpretare le macchine come un qualcosa di non-naturale e quindi un’arma contro la natura e gli altri esseri viventi probabilmente queste ci mostreranno sempre più il loro lato animale, la loro anima, e potremo vivere una nuova era in cui la necessaria riconciliazione con il mondo naturale non coincida con la demonizzazione dell’avanzamento scientifico ma l’esatto contrario: le tecnologie possono essere usate per salvare le menti ed il pianeta e non solo per appiattirle e renderlo invivibile”. (L. S. )
L’opera, che sarà fruibile per tutta la durata dell’inaugurazione tramite visore Oculus rift, di cui Strangis è uno dei primi artisti al mondo a notare i possibili usi a vari livelli nel contesto dell’arte contemporanea (fatto dimostrato dalla sua partecipazione con una delle sue prime opere per Oculus prodotta presso la fondazione Mondo Digitale di Roma, all’edizione 2016 di Ars Electronica a Linz, in Austria, considerato tra i più importanti festival al mondo per quanto riguarda le arti tecnologiche), prevede “una performance rituale / cerimonia d’apertura della porta dimensionale presso l’altare della porta della visione, in cui va in scena una speciale danza dello sguardo che si relaziona con l’ambiente sonoro improvvisato dal vivo” (L. Strangis).
Alla performance sperimentale che sul piano sonoro lavora su una serie di interessanti incontri e fusioni linguistiche tra l’elettronica e il metal nella loro dimensione post-contemporanea (che vede saltare i recinti dei generi alla ricerca di ulteriori e non ancora battute possibilità espressive e metaforiche) prendernno parte il chitarrista Mariano Ferraro e l’illustratrice Luisa Strangis, scelti dall’artista in qualità di “performer / sculture vivente / agenti ambientali di segni e suoni”.
In occasione della serata inaugurale saranno presentati il nuovo album di Strangis dal titolo The Sunrise of the Stonertronic Oracle in prossima uscita (Gennaio 2018) per la netlabel Tib. Prod Italy in formato digitale e su supporto fisico analogico dalla nascente etichetta Handmade Supernova oltre che la sua ultima opera di videoarte prodotta da C. A. R. M. A. -Centro d’Arti e Ricerche Multimediali Applicate di Roma, interamente realizzata in animazione 3D dal titolo The other wolrd visualization movement.