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Lorenzo Puglisi. Viaggio al termine della notte – 59a Biennale di Venezia
mercoledì 20 Aprile 2022 - domenica 27 Novembre 2022
sede: Padiglione della Repubblica Araba Siriana (Venezia).
Lorenzo Puglisi alla 59a Biennale Arte di Venezia presenta l’installazione Viaggio al termine della Notte, una crocifissione su tavola di metallo di quasi 2 metri “imprigionata” in una gabbia di ferro, da cui emergono, dipinti di un bianco fulgido appena screziato di rosso, solo la testa, le mani e i piedi di Cristo, simbolo di forza vitale. Bagliori densi e frementi, colori materici e vibranti risalgono dal nulla e si liberano dall’oscurità per colpire sguardi e coscienze.
È l’opera iconica, essenziale, e di grande impatto visivo ed emotivo, che l’artista esporrà all’ingresso dell’Isola di San Servolo per il Padiglione della Repubblica Araba Siriana curato e diretto da Emad Kashout.
L’installazione si colloca all’interno di un più ampio percorso espositivo in cui Puglisi presenterà altri lavori pensati appositamente per la Biennale, che creeranno un continuum artistico e concettuale dal giardino dell’isola fino all’interno del padiglione.
L’opera restituisce in modo unico e originale l’iconografia classica della crocifissione. È un dipinto a olio su metallo, dal cui fondo di colore nero emergono folgoranti pennellate di bianco che delineano solo la testa, le mani e i piedi del Cristo in croce.
“La luce dall’interno della gabbia piano piano filtra dal buio e si fa strada: il simbolo della croce prigioniera nella gabbia e nel cuore dell’uomo è lì per portare una scintilla di fuoco e di speranza. Il volto, le mani, i piedi ne sono lo strumento, rappresentano il movimento, la vita, il nostro desiderio di appartenere al mondo – spiega Puglisi -“.
Un lavoro molto intenso, materico, una nuova pittura che è essenzialità della forma, quasi astrazione e sostanza pura, che, come la scultura, opera per sintesi e sottrazione, lasciando solo qualche potente traccia, volti, mani e piedi, fatti di bianchi screziati di rosso o di blu.
Una pittura che rende unica e immediatamente riconoscibile nel panorama internazionale l’arte di Puglisi: i suoi dipinti su fondo nero sono stati esposti a Milano, Parigi, Napoli, Firenze, Londra, Berlino, Brema, Riga. Un Nero che non è assenza, bensì la forza stessa del colore, raggiunta attraverso continue stratificazioni: senza buio non ci può essere la luce.
Puglisi riprende una tradizione che nell’arte contemporanea si era completamente perduta prima di lui “guardo i grandi maestri del passato come Michelangelo, Leonardo, Goya, Picasso, Bacon, Rembrandt, Caravaggio”- spiega l’artista – filtrandola attraverso il suo sguardo, la trascende, inducendo nell’osservatore spunti di riflessione su temi cruciali ed attuali, a partire dalla croce come simbolo della condizione umana in un tempo sempre più povero di certezze e di valori, in una condizione sospesa tra il mondo orizzontale, terreno, e quello verticale, sconosciuto.
“Il mio tentativo di pittura – dice Puglisi – si rivolge alla visione di qualcosa che è altro dal visibile empirico, ma col quale è inseparabilmente intrecciato e mescolato; la ricerca dell’essenziale della rappresentazione, come ambizione e fine, è legato alla ricerca di essenzialità nella vita e ne è conseguenza e speranza di conoscere. L’opera non è morta, l’opera è viva, e il suo splendore continua a illuminare gli uomini e il tempo”.
Oltre alla crocifissione, nel giardino del Padiglione Arabo Siriano Puglisi stupisce introducendo un’altra novità: dal prato emergeranno, come scintille di vita, 7 monoliti, tavole di zinco a sfondo nero di 1, 35 x 1, 15 metri su cui dipinge i suoi celebri volti e mani bianchi, la luce al termine della notte, un inedito e potente ciclo di opere pensate appositamente per la Biennale di Venezia.
Negli spazi interni del Padiglione, si potranno invece ammirare una serie di opere di 2 x 1, 5 metri nello stile che hanno reso famoso l’artista, dipinte con tecnica ad olio su tela sull’ormai classico sfondo nero: Annunciazione, Nell’orto degli Ulivi, Matteo e l’Angelo, dei ritratti e una stupefacente Monna Lisa.